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YAMAHA SRX 600 R – Suond of Singles.

YAMAHA SRX 600 R.

Desiderando proseguire il discorso con quel “genere di corse quasi amatoriali” ma comunque molto partecipate e seguite (specie in paesi come il Giappone), oggi Ti propongo questa Yamaha.

Con motociclette affidate a team privati e da questi gestite con il totale appoggio delle case costruttrici, vista anche una certa rivalità che le ha sempre spinte a promuovere le proprie moto anche in categorie che alcuni definirebbero “minori”.

      

YAMAHA SRX 600 R ed il Team Ishii.……

La Honda aveva una partnership che durava da tempo con il Team Ikizawa (profondamente legato alla HRC), anche per loro quelle competizioni nella categoria monocilindriche a quattro tempi (popolarissime in Giappone) erano decisamente importanti e capaci di promuovere un marchio.

La YAMAHA SRX 600 R montava un motore derivato da quello che montava (di serie) la stradale SRX 600, direttamente sviluppato dal reparto esperienze Yamaha, quando solo la messa a punto finale era affidata al team Ishii, il telaio un doppia culla in tubi quadri e sospensioni con schema “classico” (con gruppo molla ammortizzatore per ogni lato).

YAMAHA SRX 600 R , ma vediamo meglio quel motore.

Albero motore e biella di serie seppur alleggeriti e lucidati

valvole più grandi rispetto a quelle di serie

più leggero e con un nuovo cielo il pistone ottenendo un miglior rapporto di compressione

Teikei i due carburatori da 27 mm leggermente alesati a livello di diffusore “maggiorandoli” di quasi un millimetro

albero a camme con fasatura ed alzata molto più spinta rispetto a quello di serie

prodotti dalla americana Supertrapp i due scarichi.

A carte secco la lubrificazione (di serie)

il serbatoio in lega leggera dell’olio era posto sotto la sella

in alluminio quello della benzina che era quasi identico a quello di serie

frizione multidisco a secco di serie

nuovo invece il cambio a cinque rapporti ravvicinati concepito per l’esclusivo utilizzo in pista.

YAMAHA SRX 600 R e la parte telaistica.

Partirei dal nuovo forcellone oscillante in lega d’alluminio preso da una FZ 400 e solo lievemente modificato

interasse allungato di 10 mm (1395 mm)

forcella della Kayaba

anteriormente una ruota da 17 pollici quando la moto di serie ne montava una da 18 che era montata posteriormente.

Si noterà che le ruote fossero a raggi, un vezzo non solo estetico ma legato anche ad una questione di peso essendo più leggeri rispetto a quelli a razze di serie, il tutto per riuscire a raggiungere un peso massimo a secco di 120 chilogrammi, quasi trenta in meno rispetto alla SRX 600 di serie.

YAMAHA SRX 600 R i suoi freni.

Anteriormente un solo disco (di serie ne aveva due più “piccoli”) da 310 mm preso da una TZ 250 con pinza Brembo a quattro pistoncini, dietro da 220 mm con pinza Yamaha.

Avviamento a pedale, raffreddamento ad aria ed una potenza massima di 52 cavalli a 7000 giri per chiudere il tutto.

Suond of Singles.