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Alfa Romeo Sport Prototipi – Museo Alfa Romeo.

Alfa Romeo Sport Prototipi.

 

        Capita spesso di ricordare un passato glorioso per alcuni fra i nostri marchi più importanti ed apprezzati.

Erano gli stessi anni in cui ciascuno di loro era impegnato in specifiche categorie, Lancia dominava nei rally, la Ferrari storicamente e fattivamente fra i team più importanti della Formula 1, chi mi ha preceduto nello scriverci esalta le figure di quei tecnici e meccanici, gli stessi che per loro indole e mossi da una indiscussa passione su quell’auto ci avessero passate ore, molte di più del „dovuto“, specie considerando proprio quel propulsore.

        Se già da se quella fantastica 164 non vide mai la luce va ricordato che fosse il primo motore da Formula Uno V10.

Con due bancate ciascuna delle quali (a cinque cilindri) con un proprio basamento

impiegando materiali come alluminio e silicio

quattro le valvole per cilindro e altrettanti gli alberi a camme

così subito potente dallo sviluppare 585 cavalli che nelle sue ultime evoluzioni raggiungeva i 620.

Ricorderei a propositi della Alfa Romeo 164 ProCar che il suo telaio fosse stato realizzato in strettissima collaborazione con la Brabham (1988).

Talmente fatta bene che sembra un’auto molto più recente.

In questa foto decisamente spicca il bel alettone posteriore.

      Quella di oggi è una vettura pensata per il Gruppo C.

Con specifiche caratteristiche per potervi partecipare, dalle dimensioni al tipo di motore e suoi consumi massimi, agli pneumatici montabili.

Il serbatoio con una capacità massima di 100 litri un consumo massimo di 60 litri ogni 100 chilometri, va da se che non dovessero essere solo „mostruosamente“ potenti ma anche capaci di non consumare troppo rispettando quindi specifici limiti, anche considerando il numero massimo di rifornimenti a seconda del circuito.

Le dimensioni delle portiere seguivano gli standard previsti dal regolamento.

     Quindi come scritto poco sopra c’erano già il motore e le volontà.

A mancare era il telaio e per realizzarlo attinsero ad un altro notissimo marchio, lo stesso che era entrato nella „famiglia Fiat“ e capace di dare una assoluta sicurezza.

      La monoscocca in fibra di carbonio.

Disegnata da Giuseppe Pedrotta ex Osella che si avvalse della capace collaborazione di Giorgio Comaschella, insieme realizzarono questa splendida, sublime, carrozzeria che vediamo nelle foto.

     
         Alfa Romeo Sport Prototipi e il telaio Abarth.

Ci ricordiamo in molti di una certa Lancia LC2; quella motorizzata Ferrari per intenderci; un’auto pensata per il Gruppo C ma „svanita“ a causa di un motore mai affidabile, di quell’auto però restava un telaio adatto e ben fatto.

Cosa strana fu che una volta montato il motore; che tutti si aspettavano potesse fare faville; invece finì per lasciarli delusi, costringendoli a „ripiegare“ su uno Ferrari (ex da F1) e nonostante sapessero come fosse andata in precedenza.

        Alfa Romeo Sport Prototipi, la SE048SP.

Un’auto pronta, da poter portare subito su uno dei circuiti del calendario, ma la dirigenza Fiat nel 1990 accantonò il progetto nonostante le più che ottimistiche premesse.

Nonostante sembrasse ancora possibile schierarla dopo le convinte richieste avanzate dal titolare della MOMO DESIGN e dal pilota Moretti Gianpiero, l’auto fini esposta nel Museo Alfa Romeo e da lì fatta uscire in particolari occasioni come l’anniversario della casa del biscione.

        Alfa Romeo Sport Prototipi sinceramente.

Mi si potranno elencare i più vari motivi, sull’economicità, sull’opportunità o su che altro, ma da appassionato ho sempre pensato che sia stato un errore madornale non farla correre, non utilizzarla per rilanciare il marchio sia stata una scelta stra stra discutibile, ma sicché…..

        Sarà che vengo da una famiglia in cui le Alfa Romeo erano auto conosciute e molto apprezzate.

Sarà che mentre sono qui davanti al mio pc e quel libro e dopo aver riletto quei nomi mi salga un pochino la carogna, sarà che un simile marchio e con un tale impegno profuso potesse almeno partecipare ad alcune gare, non credo avrebbero speso ste gran cifroni nel caso.

E meno male che nella categoria Turismo sia andata come sappiamo, e meno male.

Non ultimo ci metterei che in quel contesto oltre a non vedere i necessari investimenti fatti dalla Fiat in evidente crisi, fu allontanato un autentico mostro sacro del motorismo Italico, Carlo Chiti.

        Anche quando sembravano esserci tutti i presupposti necessari.

La Alfa Romeo iniziò come fornitrice di propulsori alla Ligier ne 1987 pensando poi di rientrare nella massima serie magari con una sua scuderia, ma la Fiat era già in F1 con la Ferrari.

Poteva mai pensare che un’azienda appena assorbita potesse competere sia tecnicamente che economicamente con quel team, lo stesso che già da anni vedeva destinati importi tanto importanti ???

Forse avranno colto l’occasione dopo che Renè Arnoux non lesinò in critiche su quel motore e la gestione della collaborazione fra il team francese e la casa di Arese, ma questa pare tanto essere la conclusione fatta passare per ufficiale, alla fine avevano poi realizzato un V10 da F1 mai montato su una vettura che partecipasse a quel campionato.

 

Sport Prototipi concept.