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I camion delle giostre – ricordi erranti.

I camion delle giostre.

 

Venerdì 08 gennaio 2021 stavo andandomene da un cliente.

Uno di quei soliti giri programmati, con quella mia metodicità che mi vede andare sempre lo stesso giorno e alla stessa ora dai cari Clienti, sarà stato per quello o per i momenti che stiamo vivendo, ma ero piuttosto tirato, tutto fourchè allegro diciamo.

Lui è da sempre una persona molto a modo, probabilmente fra i più cortesi che frequento e ricordi, mi aveva chiamato per un ordine „piccolo“ come aveva tenuto a precisare nella telefonata ricevuta il giorno prima sapendo che sarei passato.

    

Entravo nel negozio, stava servendo una signora piccolina e molto anziana.

Di una dolcezza infinita visto il modo in cui estraeva le monete per pagare dal suo vecchissimo portamonete, uno di quelli a forma di conchiglia e con una clip che presumo fosse dorata un tempo, La moglie mi chiese subito se volessi un caffè e sorridendo le risposi che fossi già abbastanza nervosetti e ringraziandola rifiutai, lei rise e mi disse chissà perché  😉 😉 .

Prima di iniziare spostò la mia cartelletta con il copia commissioni, guarda questa foto l’ho trovata ieri sera mentre gironzolavo cercando dei prezzi per dei ricambi.

L’esemplare che lui preferiva era molto simile a questo.

A me questo sembrò subito un ex camion vetrina, ma lui non era d’accordo 😉 .

Era quella di un vecchio camion con dietro una casa viaggiante, ti piace ??

Si sembra messo male ma interessante, ti ringrazio e comunque il secondo a me sembra tanto un ex camion vetrina, lui dissentì e temo 😉 😉 non li conoscesse nemmeno, ma va anche bene così 😉 .

Spesso; almeno a me; erano più i rimorchi a colpire a farmi fermare a guardarli.

I camion delle giostre, questo è uno di quei mezzi che vorrei avere da sistemare.

Farci un bel camper e girarci l’Italia con la famiglia quando andrò in pensione, subito con un sorriso gli chiesi dove l’avesse mai potuto parcheggiare in uno di quei paesini che so piacergli, ehehhe ma io lo lascio in fondo al paesello e poi vado a piedi, due passi non fanno mai male, lo disse sorridendo e con un minimo tono di scherno.

I camion delle giostre, sai quando ero piccolo ne vedevo spesso.

Qui in paese non è che avessimo ste gran fonti di svago e quando arrivava una fiera quasi sempre arrivavano anche carovane di giostrai e di circhi.

Giunse anche la moglie con un piattino sbeccato con dentro dei biscotti che aveva appena fatti, di una bontà suprema e cotti perfettamente, me l’ha fatta vedere anche a me, adesso spero che non vada in fissa con sta storia del camper, dissuadilo tu te ne supplico ,) 😉 , ci mettemmo li a ricordare, fra due cartoni di sgrassatore e quattro di detergente vetri in offerta, sui come vivessimo eventi come quelle fiere ed anche quando io non è che ne frequentassi poi molte.

I camion delle giostre, ma il fascino di quei mezzi è indiscutibile.

Anche di quei pullman trasformati in casse ambulanti e troppo decorati da luci al neon intermittenti mai loro prima, con voci tonanti dalle potenti casse, musica a volumi piuttosto alti e lo speaker urlante che ti invitava a prendere i gettoni a gruppi di sei con lo sconto.

SEI DICO SEI GETTONI A CINQUE MILA LIRE, VENGHINI SIORI E SIORE, PORTATE QUI I VOSTRI FIGLI.

Io volendo fare il fighetto ho iniziato a parlargli dei mitici camion Lancia.

Un bel Esatau magari, lui nicchiando ne elencò alcuni americani sapendo che non ne fossi sto gran appassionato e quindi non potessi conoscerli come lui.

I camion delle giostre, nel mentre entrava un signore.

Sulla settantina abbondante, sentendoci si introdusse nel discorso raccontandoci che quando lavorava come operaio da un meccanico di mezzi pesanti gli fosse capitato di aggiustarne uno, insistendo sulla fatica fatta per poi farsi pagare l’importante danno al motore.

Si erano fatte le 12.30 passate, la pasta per lui e la moglie dal profumo che arrivava doveva essere pronta, lo salutai pregandolo di ringraziare e salutarmi la cara moglie, messo via tutto ripartivo uscendo da quel classicissimo negozietto di paese, salito sull’auto iniziai a dirigermi verso il paese del prossimo cliente, fermandomi a bere un caffè……

 

Ricordi erranti.