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Volkhart V2 Sagitta – negli anni ’40.

Volkhart V2 Sagitta.

L’auto al Concorso d’eleganza di Villa d’Este.

Una coda così negli anni ’40.

Nel vederla su quel mio vecchio libro, subito mi ha colpito la sua aerodinamica.

Mentre chi mi ha preceduto nello scrivere ne sottolineava la velocità massima di 140 km/h, subito non sembrandomi poi così sbalorditiva,  dubbi subito placati leggendo che fosse “il comune” propulsore che allora avremmo visto montato su una VW e con 24 soli cavalli, e pur vero che fossimo negli anni ’40 ed una tale velocità non fosse comunque raggiungibile da molte auto, seppur io con una simile carrozzeria mi sarei immaginato ben altro, alle volte bisogna sempre finire di leggere 😉 😉 .

Interni molto curati per essere un prototipo.

Mi piace molto quel grosso fanale centrale.

Ottime le finiture esterne di quest’auto rimasta un prototipo.

Volkhart V2 Sagitta e Kurt Volkhart.

Un ingegnere tedesco che la approntò nel primissimo dopoguerra alla fine del secondo conflitto mondiale, nei primissimi anni ’40 prese un Maggiolino Typ “”fecendosi ispirare” dalle idee del barone Konig Fachsenfeld (con i suoi studi su una “”nuova”” aerodinamica).

Per l’ingegnere tedesco questa pare essere stata la versione più “definitiva”.

Fra tutte le diverse rielaborazioni aerodinamiche pensate e fatte sulla vettura VW, alcune delle quali che chi mi ha preceduto definisce sin troppo elaborate, con pinne posteriori comprese, ma mi devo fidare non avendone vista alcuna foto, oltre ad impiegarne il motore ne utilizzò anche il telaio rielaborandolo lo stretto necessario; facendomi subito pensare ad una (più recente) kit car inglese.

La situazione politico/economica penso avesse sin da subito sedato i suoi entusiasmi “costringendolo” ad assemblarne solo  due esemplari.

Pare che nelle intenzioni dell’ingegnere tedesco dovesse essere un “mezzo da lavoro” per il (più celere possibile) trasporto di piccoli carichi, cosa che pare desiderasse anche il suo finanziatore, Sagitta un importante industriale.

Volkhart V2 Sagitta, Sino a quando ne fu ritrovato (uno dei due ?? ) in un paesino austriaco.

L’unico sopravvissuto venne portato a Wolfsburg, prima restaurato e  poi studiato dai tecnici della casa tedesca VW, gli stessi che pare non abbiano lesinato in commenti positivi, sui come uno studio aerodinamico così datato fosse ancora molto “attuale”, capace di competere con molte auto di oggi (le loro comprese), sono andato a vedermi lo 0,27 della Golf (che possiedo) contro il suo di 0,22, preciso che cercando altre fonti ne ho trovate alcune che indicano un solo esemplare, seppur sembri che ne avesse assemblati, con uno completo ed un altro con la sola carrozzeria (sempre in alluminio), ma temo siano passati troppi anni per averne certezze.

L’auto venne presentata in occasione del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este nel 2012, qui sotto uno dei video dell’evento.

Personalmente mi ha colpito e appena potrò tornarci so che devo ringraziare quel signore non più giovanissimo, lui che quasi mi costrinse ad acquistare quel libro sulla sua bancarella, ricordo che mi disse…… fidati se ho capito come sei questo libro fa proprio per te….. come potrei mai dargli torto………

Alle volte ……….