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Kaiser Crown concept Jeep Wide Track

Kaiser Crown concept Jeep Wide Track.

Questa particolare (e molto versatile) Jeep doveva entrare in produzione per un preciso motivo.

Essere un veicolo facilmente ed economicamente producibile in quei paesi in difficoltà, progetto che coinvolse la Crown Coach Corporation e un programma internazionale che era finanziato anche dal governo statunitense.

La versione “base” della piccola jeep senza appendici sul pianale posteriore.

 

Kaiser Crown concept Jeep Wide Track ed i due protagonisti.

La Crown Coach Corporation.

Un’azienda conosciuta per la produzione di autobus, che provò a pensare anche ad altri veicoli già negli anni precedenti.

La IVI International Veichle Investigation, Associazione internazionale che si fece carico del progetto.

Mirante al permettere uno sviluppo per quei paesi in difficili condizioni socio-economiche, volendogli fornire un mezzo sia solido che economico, quindi facile da produrre e riparare.

Con caratteristiche costruttive “quasi militari”, ma con una destinazione “civile”.

Ho lo stralcio da una rivista dove si fa riferimento alla piattaforma Willys per l’ XM443 (realizzato interamente in alluminio), dotato di quattro ruote motrici e destinato all’esercito (fine anni ’50), pare che Kaiser avesse disponibili alcuni degli esemplari superstiti di quel progetto e lì utilizzò come “spunto” per poi realizzare quel suo one-off.

Aveva quattro ruote motrici.

Poi se fu la Willys a rinunciare al progetto per motivi precisi, oppure dovuti al subentrare della IVI nel progetto, non ne ho certezze.

Alla fine la Crown Coach Corporation nel 1960 ne presentò una versione completamente ridisegnata, con una carrozzeria che aveva una buona modularità, tale dal renderlo vendibile con alcuni allestimenti che andavano dal pickup al furgoncino chiuso.

Uno degli allestimenti che potevano essere disponibili, qui in versione camper.

Il Kaiser Crown concept Jeep Wide Track, ma il suo progetto e scopo si arenarono.

Sino a quando la CAF, una azienda spagnola produttrice di locomotive, non tentò di appropriarsi di quell’idea attraverso la VIASA Vehiculos Industriale y Agricoltura Sa, una delle sue consociate con sede a Saragozza, nasceva il SV una decina di anni dopo e che nella sua essenza non era così dissimile.

L’SV in alcuni degli allestimenti allora disponibili, un “furgoncino” che ebbe un discreto successo per un buon numero di anni.

Venne prodotto dagli anni 60 e sino al 1974.

Anche dopo che la VIASA fu acquistata ed inglobata dalla Motor Iberica, cambiando nome e diventando EBRO.

Tutta la campagna pubblicitaria del SV voleva che si sapesse da che altro mezzo derivava, facendo “supporre” che fosse prodotto negli USA.

Van concept e dannatavintage.com.