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MotoBi – Marchi italiani nella storia. 

MotoBi.

Il materiale ivi presente arriva dalla mia biblioteca personale, indicando nella didascalia le eventuali foto prese dalla rete. 

Quella Bi per un marchio voluto da Giuseppe Benelli quando uscì dalla ditta di casa, decise di fondare un nuovo marchio nei primissimi anni ‚50.

L’ingegnere pago di esperienze pregresse decise subito che le sue moto e quel nuovissimo marchio non potessero rinunciare alle competizioni, che per lui erano il miglior modo per promuoverle e poterle migliorare sempre di più, schierò per primi alcuni esemplari nelle due classi 125 e 250 cc con il primo monocilindrico ed il secondo bicilindrico ed entrambe strettamente derivati dai modelli di serie.

Nel 1954 la sua 250 cc vinse la Milano Taranto con alla guida Silvano Rinaldi.

Fu infatti quella sua 250 cc ad ottenere i migliori risultati e con un palmares arricchito di diverse altre vittorie e piazzamenti nella stessa classe.

Riuscendo anche ad ottenere un record nella classe sidecar a Monza nel 1954 con Vasco Loro e Silvano Rinaldi.

Di quel record credo vada ricordato che il fondatore volle che a competere fosse un team “privato” (senza che il suo nome potesse comparire “troppo”), tant’è che promise a Vasco Loro mezzo milione di Lire se lo avesse raggiunto, con quel premio in denaro che alla fine riuscì a malapena a coprire i costi per realizzare il mezzo ed effettuare tutti i test e poi riuscire a raggiungere quel risultato.

MotoBi, le esperienze sino ad allora maturate nelle competizioni lo spinsero ad introdurre il quattro tempi.

Modificando la sua 175 cc Catria ad aste e bilancieri per poter partecipare alle gare nella categoria „Sport“,  derivandone una 125 e una 250 (portando a 203 cc il motore da 175 cc) sviluppando solo successivamente un distinto motore da 250 cc. con la Sei Tiranti che abbiamo già vista qui (LINK).

Non ci impiegarono molto a diventare fra le moto più vincenti e cercate da piloti professionisti e non, specie nella classe 175 quando fra i concorrenti più agguerriti c’erano marchi come Aermacchi e la MotoMorini con il famosissimo Settebello.

In quel periodo non erano ancora arrivati i marchi nipponici.

Tutti sapevano di poter gareggiare utilizzando esclusivamente moto di casa nostra, credo davvero che l’uscita di Giuseppe Benelli dalla ditta di famiglia e quel suo voler promuovere il suo nuovo marchio non potesse accadere in tempi migliori di quelli. 

Fra quei piloti uno eccelse su tutti gli altri,  fu lui a scegliere proprio quel marchio ed iniziando una lunga serie di successi, la MotoBi e Giacomo Agostini e nonostante per ancora qualche tempo “fu costretto” a correre con il suo Settebello visto che la Motobi da 175 cc ordinata (e già versando la caparra) non arrivava più.

Per la cronaca, pare si fosse fatto restituire la caparra ed una volta ritornatigli con quei soldi prese un Settebello Morini ad aste corte in pronta consegna, altrimenti lo avremmo visto guidare molto prima una MotoBi.

La tenacia del pilota di Lovere in provincia di Bergamo non lo fece desistere, gli venne consegnato l’esemplare ordinato.

Furono non pochi i successi a susseguirsi fra vittorie e piazzamenti con ad un certo punto molte MotoBi presenti sulle griglie di partenza, cosa che permise al marchio di ottenere vittorie in diverse classi e tipi di competizione (gare in salita comprese).

Foto dalla rete.

 

Fra quei piloti devo ricordare. 

Roberto Gallina.

I fratelli Lazzarini.

Bertarelli.

Tondo.

Baronciani.

Balestrieri.

Chiavolini.

Mangione.

Vernocchi.

Jeva.

Nardone.

Con alcuni di questi nomi che guidarono una moto fornitagli da Augusto Imperiali, che oltre ad essere un grande appassionato e talent-scout era il concessionario per Roma del marchio MotoBi.

MotoBi, gare sia nazionali che all’estero.

In Francia, Svizzera e Germania, dove continuava a vincere un buon numero di competizioni ed ancora in varie classi.

Nei box i meccanici erano sempre pronti nel cercare di portare ulteriori migliorie su quei motori con la forma ad uovo a due o quattro tempi, quella particolare forma del propulsore le resero ancora più conosciute e considerate.

Fra i meccanici ed i tecnici un nome emerse su tutti.

Primo Zanzani (lui che fu un ex pilota della Laverda 75 negli anni ‚50), che seppe dare un contributo fondamentale  tanto che diventò il capo tecnico del reparto corse MotoBi.

Altra foto dalla rete.

Va assolutamente ricordata per capire meglio sia il percorso evolutivo che le conseguenti scelte fatte una specifica moto. 

La 175 M.S.D.S. (Motociclo Sport Derivato Dalla Serie) il loro primo modello da corsa a quattro tempi, destinata a quella specifica categoria sportiva con caratteristiche estetiche che la facevano assomigliare molto ad una delle moto pari periodo che si potevano vedere ed acquistare in una concessionaria.

Con alcune ovvie differenze.

Nei modelli successivi optarono.

Dopo aver apportate queste modifiche si occuparono anche del motore.

Ottenendo dopo vari test da quella 175 M.S.D.S. delle motociclette molto più leggere ed agili, con molto del merito da riconoscere appunto a Primo Zanzani.

 

Un marchio entrato nella storia del motociclismo, facendolo con un buon numero di vittorie in varie classi ottenuti con piloti e tecnici capacissimi.

Marchi italiani nella storia.