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Lister car- marchi britannici storici.

Lister.

Iniziavo sabato 29 agosto 2022 alle ore 21.44.

Lister azienda fondata da Mr. Brian (nato nel 1926), un ex pilota inglese che a 27 anni decise di fondare un suo marchio sfruttando tutto il know how della George Lister Engineering l’azienda fondata dal nonno nel 1890, rimase attiva dal 1954 al 1960, oggi è si ancora operativa ma dopo almeno un paio di nuovi proprietari come vedremo qui in basso.

Fondata da Brian Lister a Cambridge.

Acquisì sin da subito una certa notorietà per quei telai formati da due tubi longitudinali e ponte posteriore De Dion e le sospensioni costituite da molle elicoidali con ammortizzatori, iniziava a correre con una Morgan 4/4 per poi passare ad una Cooper MG seguita da un’auto realizzata da John Tojeiro incontrando Archie Scott Brown (divenuto in seguito suo grande amico) che correva con una MG TD by Tojeiro.

Mr. Lister lavorando su una di quelle auto di Tojeiro ed ottenne buoni risultati.

Tali dal convincerlo che poteva realizzare un’auto per suo conto, nota una sua dichiarazione del giugno 1953: giunsi alla conclusione che stavo promuovendo e piuttosto bene un’auto di Tojeiro quando potevo benissimo farlo e meglio autonomamente con un mio marchio (il mio inglese così mi ha permesso di tradurlo), ma come vi riuscì visto che da pilota nemmeno troppo professionista non avesse ste grandi disponibilità, fu aiutato dal padre che lo finanziò con 1500 Sterline di allora, ponendosi come obbiettivo temporale sei mesi limite entro il quale doveva costruire la sua prima auto.

Lister alla fine del 1953.

In quell’anno produsse il suo primo telaio e montandoci un motore MG, ultimandone la carrozzeria in alluminio un paio di mesi dopo agli inizi del 1954.

Ridottissime le serie dei modelli prodotti e con numeri davvero esigui per ciascuna.

La prima, quella con un motore MG da 1467 cc venne ultimata nel 1954 e vista per la prima volta al British Empire Trophy tenutosi all’ Oulton Park, seguita quasi subito da un’altra dotata di un motore Bristol da 2000 cc con alla giuda il pilota ed amico Archie Scott Brown.

Forse non tutti sanno che il suo pilota Archie Scott Brown fosse nato senza la mano destra e con piedi e gambe colpiti da una grave deformazione, tanto che la federazione inglese gli revocò la licenza da pilota, fu lo stesso Lister a convincerli dopo una lunga trafila.

Per fortuna la licenza da pilota dell’amico Archie venne riconfermata che corse a Silverstone nel GP di Gran Bretagna vincendo nella sua classe e finendo quinto assoluto, con il pubblico stupitosi dei come quell’auto così nuova e semisconosciuta avesse “duellato” con marchi blasonati come le Aston Martin e le Jaguar.

In quegli anni le concorrenti erano.

La MG, Cooper, TVR, Bristol, Aston Martin, Jaguar (fra quelle inglesi), con le nostre Ferrari e Maserati fra le più titolate, ci volle sicuramente un certo coraggio nel volersi confrontare con quei team che correvano da molto più tempo.

Brian Lister insieme al suo pilota Archie Scott Brown (nell’auto) a Cambridge.

1956 Lister ed il suo anno più importante.

Con un motore Maserati da 2000 cc a due cilindri (le Flatiron”), in concomitanza anche una monoposto da Formula 1 dotata di un telaio tubolare a traliccio, peccato che nonostante i molti tentativi e sforzi non arrivarono i successi sperati, per via di una situazione economica non florida l’esperienza con la F1 terminò subito.

1957 Lister, arrivavano i motori Jaguar.

Nelle numerose gare fatte sulla grande isola riuscirono ad ottenere diversi successi grazie a quei motori, con il primo da 3400 cc e subito dopo quello da 3800 (che dotava la Jaguar D), le vetture con il sei cilindri in linea Jaguar venivano realizzate con un telaio tubolare in acciaio ed una carrozzeria in alluminio.

Nella stagione ’57 conseguirono due importanti vittorie, nel British Empire trophy e nel Sussex Trophy di Goodwood.

Va assolutamente ricordato che a voler montare un motore Jaguar su un telaio Lister fu per la prima volta un suo cliente (pilota non professionista), Mr. Lister non così favorevole nell’accettarne la richiesta convintosi solo dopo aver ricevuto il sostegno dalla casa inglese e la BP British Petroleum, le due importanti aziende britanniche volevano entrare nel mondo delle gare ma non troppo “direttamente” ed imponendo alla Lister un dictat, le auto dovevano assolutamente partecipare a gare importanti riducendo al minimo quelle considerate meno capaci di portare pubblico fra tifosi ed appassionati.

1958 Lister con Stirling Moss correre con una loro auto ma da privato.

In quell’anno vennero costruite un’auto per la Formula 2 ed una per la 500 Miglia di Monza, con risultati molto deludenti, a SPA perse la vita il loro pilota Scott Brown, arrivarono i due nuovi ufficiali Ivor Bueb e Bruce Halford.

La versione celebrativa dell’auto guidata da Sir Stirling e qui nel LINK maggiori dettagli.

Fu in quell’anno che decisero di varcare i confini nazionali.

Per correre con maggior continuità nei circuiti europei, facendolo quasi esclusivamente con le loro “barchette” motorizzate Jaguar, le Knobby come venivano soprannominate per via delle loro forme sinuose e volumi, ma l’impegno come  team ufficiale non proseguì visti gli ingentissimi costi e le scarsissime disponibilità, cosa che di li a pochissimo lo costrinse a dover lavorare esclusivamente per conto terzi.

1959 Lister e Frank Costin.

Il designer che aveva nel 1957 disegnate le forme della Maserati 450 S Coupè poi vestita dalla Carrozzeria Zagato, progettò una nuova berlinetta con un motore V8 Corvette montato sull’anteriore, con un abitacolo molto arretrato e una coda compatta, esteticamente molto bella peccato che non risultò competitiva, pare sopratutto per via di condizioni di guida non troppo favorevoli. 

1960 Lister e l’esemplare sperimentale.

Un’auto impiegata in qualche gara, ma durò poco visto che l’azienda chiuse, Mr. Brian proseguì l’attività come consulente per altre case e team e nel 1964 preparò le Sunbeam Tiger ufficiali per la 24 Ore di Le mans.

La Lister riprese l’attività qualche anno dopo; negli anni ’80; con l’ingegner Laurence Pearce e la nuova sede a Leatherhead nel Surrey e continando ad utilizzare motori Jaguar, all’incirca 90 le Jaguar XJS li preparate e capaci di superare i 200 mph (oltre 300 km/h), vendute ad un prezzo di oltre 100.000 Sterline.

La Lister Storm nella sua versione “stradale”, non altissime nei numeri quelle prodotte per un utilizzo su strada.

1993 Lister Storm.

Con il V12 Jaguar portato a 7.0 litri, un’auto sviluppata per le competizioni, vinse il Campionato FIA nel 2000 e 2001, seguì la Storm LMP nel 2003 che veniva prodotta solo su ordinazione.

2013 Lister e la società Warrantywise.

Di Andrew e Lawrence Wittacher, qui nel LINK come l’attività del marchio si è sviluppata in tempi recenti.

Brian Lister moriva il 16 dicembre 2014 a 88 anni.

Marchi inglesi.