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Carrozzeria Savio – Storia motoristica italiana. 

Carrozzeria Savio.

Fondata nel 1919.

Da Antonio e Giuseppe Savio con sede in Via Tiziano 38 – Torino, dopo una serie di esperienze lavorative; e fra le più significative quella di scoccai (1899) fatta presso la Marcello Alessio una fabbrica di carrozze, quelle fatte presso le principali carrozzerie torinesi del periodo, Locati, Torretta, Taurus, Viarengo e Diatto.

I due fratelli decisero di mettersi in proprio dopo la fine del primo conflitto mondiale, con mille difficoltà, ma spinti da una forte volontà e convinti che le loro capacità potessero farli emergere.

Non ci vuole troppo tempo perché acquisissero un certo credito, acquisendo una certa notorietà per il loro volenteroso fare e capacità, il primo ad accorgersi di loro fu proprio quel Marcello Alessio che da allestitore che gli affidò 900 telai della Itala da “carrozzare”.

Balilla Silentblock – 1932.

Carrozzeria Savio e il Silentblock.

Non passava troppo tempo che i due fratelli su un telaio Ceirano costruivano per la prima volta una carrozzeria a quattro porte e con quel loro nuovo sistema.

Seguirono numerose commesse, fatte da marchi del calibro di Fiat Lancia, OM, Isotta Fraschini, Alfa Romeo, Ansaldo e Chiribiri, fatte quando la Carrozzeria Savio stava già iniziando a lavorare con Ghia, Alessio, Garavini, Stabilimenti Farina, Boneschi ed alcuni d’altri.

193O Carrozzeria Savio.

Con la denominazione di Primaria Fabbrica Torinese di scocche per Carrozzerie Automobili si trasferirono in Via Canova n° 35 a Torino, pochi anni dopo arrivava il loro primo successo, la Fiat Balilla con carrozzeria Silentblock (1932).

Seguita dalla coupè a due porte nel 1934 su base Fiat 508.

Coupè su telaio FIAT 508 – 1934.

1937 la giardinetta in legno su Fiat 1100 un tipo di carrozzeria che ne anticipò diverse d’altre.

Uno dei primi esemplari in assoluto di giardinetta con carrozzeria in legno su FIAT 1100 – 1937.

La Box Body del 1937 ricordabile molto probabilmente per essere stata quella “vettura da caccia” che anticipò in un certo modo molti dei fuoristrada successivi.

Vettura da caccia la Box Body, realizzata su telaio dell’Ardita – 1937.

Fiat 1100 Mille Miglia del 1938 nota per quella sua carrozzeria in alluminio aerodinamica, che la Fiat riprese in seguito producendola direttamente.

FIAT 1100 con carrozzeria in alluminio – 1938.

Noti anche per aver allestiti diversi veicoli commerciali leggeri, ambulanze, autobus ed altri, magari ci ricorderemo dei mezzi realizzati sui telai Fiat 238 o 616.

1943 Carrozzeria Savio.

In seguito ad un pesante bombardamento gli impianti venivano completamente distrutti, cosa che convinse Antonio Savio a ritirarsi dalla società, con il fratello Giuseppe che invece non si arrese e ripartì da zero.

La Stabilimento Savio Giuseppe Carrozzerie Automobili, con la nuova denominazione Giuseppe Savio riprende nell’immediato dopoguerra a “rivestire” alcuni telai Fiat del periodo, con le Fiat 1100 E due porte e la berlina 1100 C a quattro porte, seguite dalla 1400 Landaulet.

Un’originale giardinetta trasformabile la Venilia, su telaio della FIAT 1100 B – 1949.

1954 Carrozzeria Savio.

Moriva nella primavera il Sig. Giuseppe, a subentrargli suo genero Alfredo Caracciolo che pochi anni dopo (1959) trasferiva la sede della carrozzeria in una sede più grande, a Borgo San Pietro paese poco fuori dalla capitale piemontese.

Negli anni successivi diverse partecipazioni a dei Saloni dell’Auto; con quello di Torino su tutti; dove persentarono diversi prototipi ed esemplari unici, praticamente tutti su base FIAT e ci ricorderemo:

Cabriolet su telaio FIAT 1100 – 1956.

Di una 1400 B berlina del 1957.

O magari la 500 e la 1200 Spider del 1958.

600 Multipla, 1800 Coupè, 1500 Coupè con lunotto invertito e vetro discendente, la 600 Spiaggina, nel 1960.

2300S Coupè dal 1962 al 1965.

1964 Carrozzeria Savio.

In quell’anno apparve una piccola auto, una di quelle che definiremmo da città, era la 600 D Polis con porte scorrevoli.

Polis “vetturetta da città” con le sue innovative portiere scorrevoli, su base FIAT 600 D – 1964.

1965 Carrozzeria Savio.

Veniva presentata una piccola fuoristrada con meccanica presa dalla Fiat 600, la Jungla con oltre 3200 esemplari prodotti sino al 1974.

La Jungla MK I.

1967 Carrozzeria Savio.

Con meccanica dalla Fiat 500 una nuova piccola fuoristrada, la Albarella.

1970 Carrozzeria Savio.

Con carrozzeria in polistirene rinforzato la loro Autobianchi A112.

1975 Carrozzeria Savio.

Arrivava la nuova versione della Savio Jungla dotata del motore della Fiat 126 e siglata appunto Jungla 126, mi fermo qui e magari prossimamente riprenderemo il discorso.

Storia motoristica italiana.