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IKA – Argentina, Fangio, Renault.

IKA e dannatavintage

Fonti una vecchia enciclopedia, un volume degli anni 60/70 ed una vecchia rivista, i LINK se presenti sono necessari per editare, Ti ringrazio.

La protagonista di oggi la devo ricordare anche per via di certi nomi e marchi presenti nella sua storia: Alfa Romeo, Juan Manuel Fangio, la Carrozzeria Pininfarina, 84 ore del Nurburgring, Renault.

Buenos Aires 1955, veniva fondata la Industrias Kaiser Argentina.

Iniziava producendo la Manhattan (poi ribattezzata Carabela), arrivava quando la Kaieser ne cessava la produzione negli Stati Uniti e gli stampi furono trasferiti in Argentina, ma solo dopo l’accordo stipulato fra la casa statunitense e il governo argentino che ne acquisiva il 7,8% del capitale azionario.

Montava un sei cilindri Willys e delle sospensioni più robuste più adatte per certe strade, per gli interni la tappezzeria in pelle, le berline a due e quattro porte furono per un certo periodo affiancate nei listini da alcuni modelli Jeep.

La Kaiser Manhattan berlina da 3,7 litri del 1954, la versione americana poi ripresa per la fabbrica in Argentina.

Arrivava in un periodo florido per l’economia argentina.

E grazie alle agevolazioni fiscali concesse dal “socio stato” era comprensibile che i suoi prezzi di listino fossero più competitivi rispetto a quelli di molte auto d’importazione, fu prodotta sino al 1962.

IKA e le auto su licenza.

Quelle agevolazioni fiscali e l’avere una partecipazione statale consentì alla casa Argentina anche di poter di produrre auto su licenza (iniziava nel 1962), Rambler, Kaiser Jeep, Renault e BMC, diventando in breve tempo la più importante casa automobilistica del paese.

IKA, 1960 e la Alfa Romeo.

In quell’anno veniva siglato un accordo con la nostra casa automobilistica, iniziava così la produzione della Begantin una berlina di dimensioni medie derivata dalla Alfa 1900, che nelle intenzioni doveva diventare una vetture di gamma medio alta, per un certo tipo di clienti.

Esteticamente la prima versione era la copia esatta del modello proposto nel nostro paese non montando però motori Alfa Romeo, ma due differenti meccaniche:

Il primo modello della Torino carrozzata da Pininfarina la berlina. che con la coupè esteticamente si discostarono non poco  dalle auto precedenti, sembrandomi molto meno “americaneggianti”.

1967 IKA, la Renault e PININFARINA.

Veniva definitivamente assorbita dalla casa francese che ne modificò la ragione sociale in IKA Renault, ed iniziava la produzione di vetture in serie e con carrozzerie originali.

Le Torino erano vetture ben fatte e sportive con le versioni:

La Pininfarina collaborò alla realizzazione delle carrozzerie, a quanto pare a convincere il grande carrozziere italiano fu Juan Manuel Fangio, convinto che la Torino fosse un tipo di auto che per caratteristiche e prezzo potesse “accontentare” molte persone.

A Pininfarina fu chiesto di rendere l’auto “meno americana” e dalle foto che ho inserite oggi credo ci sia riuscito trovando una netta diffrenza con le auto proposte in precedenza, ci mise sei giorni e dandole il nome della città in cui la realizzò.

Sempre disegnato dalla Carrozzeria Pininfarina il secondo modello della Torino, ma in versione coupè.

Non fatico a pensare che fu proprio grazie a Fangio che esordì; nel febbraio del 1967; alla Vuelta de San Pedro.
IKA, Fangio e la Misiòn Argentina.

Una missione che in molti avrebbero definita eroica se non addirittura impossibile, nel 1969 tre Torino partecipavano alla 84 ore del Nurburgring.

Con a capo del reparto tecnico Oreste Berta che con il suo team ne modificò il motore a sei cilindri la carrozzeria e quanto necessario per renderla competitiva. 

Il team con la versione da 380 W rimase alla testa della competizione per le prime 56 ore, delle tre macchine una fece più giri rispetto alle altre due ma; sarà stata l’inesperienza e mettiamoci un po di emozione; gli vennero comminate una serie di penalità che gli tolsero dei giri e l’auto terminò la gara al quarto posto.

Una piccola casa Argentina sconosciuta, con pochissima esperienza e storia propria era arrivata quarta, in una competizione automobilistica molto importante e con concorrenti più noti ed importanti di lei.

Le tre auto una volta tornate a casa furono ricevute da un folto pubblico esultante.

Diventarono un mito ricordato ancora oggi, la IKA e “il toro della Pampa”, magari molti di quei tifosi che inizialmente dimostrarono a quella nuova casa costruttrice un certo livore, quelli che nelle prime gare della Torino lanciavano sassi che frantumavano parabrezza e carrozzerie, lanci contornati da frasi non esattamente lusinghiere e che tifavano per altre auto (con le “americane” su tutte). 

Molti di quelli che oggi la ricordano o ne custodiscono gelosamente una, anche della sua ultima versione la Torino ZX del 1979 che rimase in produzione per soli altri tre anni. 

Oggi la IKA è la Renault Argentina.