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Eni e LSPN – pubblicità vintage.

Eni e LSPN.

Tutto il materiale qui presente arriva dalla mia biblioteca personale, salvo i LINK necessari per editare.

Mi preme precisare subito che quanto ho letto in quei miei vecchi libri questa volta non sia stato troppo “ovattato” o che chi mi ha preceduto nello scrivere si sia risparmiato su critiche o supposizioni negative, nemmeno io pensavo di trovare alcune fra le cose che sto riportando quando ho iniziato a cercare, quindi non si etichetti o si pensi a qualsivoglia idea politica, questa è storia, niente di più niente di meno, grazie.

Pubblicità è giovedì.

Ma quanto andrò a scrivere mi crea un certo fastidio da tempo, nonostante consideri quelle della Supercortemaggiore AGIP fra le migliori in assoluto di un certo periodo, non dubito che faticherò a riportare la storia della sua agenzia pubblicitaria LSPN ricordandomi di alcune questioni non positive.

Sonda in azione sui monti Gallal (Iran).

Eni e LSPN ed Eugenio Cefis dirigente e persona convinta.

Che la pubblicità potesse far cambiare percezioni e aumentare la fama di un certo marchio, le cronache di allora ce lo descrivono talmente convinto dall’infervorarsi spesso nel sostenere certe sue tesi.

La sede della S.P.N. Pubblicità e Marketing era in Via Chiossetto Galleria Passerella n° 2 – MILANO.

Dove Cefis passava spesso e sempre ben accolto da dipendenti e progettisti, fu lui a commissionargli le pubblicità per il Gruppo Eni (ed alcuni d’altri dove ricopriva una carica più o meno “visibile”).

L’agenzia  S.P.N. iniziava l’attività nel 1961 con:

Eni e LSPN il consiglio di amministrazione.

Magini come presidente con lui Brignone, Marnetto (già capo amministrativo dell’Ente Idrocarburi), Ciccarelli (già con altre cariche in ENI), decisero di fondere la S.P.N. con la Linea Pubblicità e Marketing costituendo la L.S.P.N.

Il salone delle riunioni e molte pubblicità cartacee della “Supercortemaggiore la potente benzina italiana” appese alle pareti (insieme a poche altre), loro che studiavano come “metterla” sul bus cittadino, come alloggiarla in uno di quegli spazi pubblicitari pubblici che desideravano il più invasi ed invasivi possibili.

Ti piace la macchina lustra.

Eni e LSPN, le loro parcelle erano saldate dal Cefis.

Mai intestate direttamente all’ENI o a lui, ma all’Ente non di stato attraverso (il più delle volte) cospicue sovvenzioni con diciture come “scopi diversi”, con alcune pubblicità più o meno “centrate” sulle benzine,  “deviando” con altre a sfondo religioso (pagate con quella stessa dicitura e fonti) a favore di “enti religiosi” che nulla avevano a che fare con tutti gli altri cartelloni visibili in uno dei salone o in un qualche ufficio.

Non credo serva scrivere altro, preferisco lasciare a chi sta leggendo il compito di “interpretare” e farsi un’idea propria anche perchè nel caso la rete è zeppa di inchieste su quanto scritto sinora.

Magari posso suggerirti di leggere:

quanto scritto su Cefis da Eugenio Scalfari e Giuseppe Turati,

il suo ruolo nella P2 (ne fu il fondatore??),

le dichiarazioni fatte dal Mauro de Mauro e Pier Paolo Pasolini ( il suo libro Petrolio e il personaggio Troya) su sue responsabilità nell’attentato a ENRICO MATTEI (che aveva affiancato nelle ristrutturazione dell’AGIP dopo che si fondò con l’ENI), allontanatosi qualche anno dopo per palesi dissensi con la presidenza, richiamato nel 1963 dopo l’incidente/attentato e ci restava sino al 1967 in qualità di vice (con ampissimi poteri) di Marcello Boldrini che ne era presidente.

Eni e LSPN , nel 1967 diventava presidente dell’ENI sino al 1971.

Una carica ricoperta nonostante Italo Mattei fratello di Enrico non avesse mai dubitato di sue responsabilità, sul suo nefasto agire insieme a Fanfani e Raffaelle Girotti, che indicava come i veri mandanti dell’omicidio del fratello.

Cefis non fu mai incriminato, non fu mai “affiancato” alla “questione sfruttamento del petrolio argentino” che sempre secondo il fratello fu il motivo di quello strano incidente, Enrico Mattei voleva un’ ENI diversa, meno “america-centrica” capace di essere il più “indipendente” possibile e in grado di stabilire autonomamente rapporti e successivi prezzi.

Nella storia entrarono:

Gianni Agnelli ed i suoi giornali.

 Enrico Cuccia che finanziò il Cefis in più occasioni, Montedison compresa.

Dubbi sul vero mandante dell’omicidio Pasolini e sulla nascita e “presidenza” della loggia P2.

Eni e LSPN, se questo Blog desidera riportare una parte della nostra storia.

Non potrà mai evitare di ricordarne come oggi tante sue parti non positive, con l’unica “””””consolazione””””” che oggi noi possiamo vedere alcune di quelle pubblicità proposte dalla LSPN e magari finendo con il non curarci d’altro, ma andava ricordato, andava riportato almeno l’essenziale.

Pubblicità vintage.