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Datsun 240Z – un capolavoro dagli occhi a mandorla

Datsun 240Z

I protagonisti

La Datsun casa automobilistica Giapponese

la 240 Z prodotta dal 1969 al 1979

i modelli successivi con le sigle 260Z e 280Z (Nissan per il mercato interno e Datsun per l’estero)

La Nissan che rilevo’ il marchio nel 1934, tre anni dopo l’esordio sul mercato della Datsun nel 1931

Il suo marchio: scritta su sfondo blu, davanti al sol levante rosso in campo bianco, lo stesso che, poi, e’ diventato la base per il nuovo marchio Nissan

La versione esteticamente meno “pepata”, in un classcio verde, sottolinerei i cerchi in lega-

i suoi piazzamenti ed alcune vittorie nei rally, che la fecero conoscere al mondo intero

il motore della MK1 da 2,4 litri e 6 cilindri, 220CV, una bomba nel suo periodo, era siglato SOHC, con un solo albero a camme che gestiva la distribuzione, posto sopra le camere di combustione, con i suoi 150 cv, il cambio manuale, freni a disco anteriori e a tamburo posteriori.

Il motore della Datsun 240Z, poi maggiorato nelle cilindrate e con alcune “versioni speciali”

In una delle versioni della Datsun 240Z negli anni ve ne fu una che vale la pena citare, visto che il suo motore venne impiegato anche sulla Skyline GT-R, si trattava della Fairlady 432Z, il motore un DOHC S20.

Era un’auto con sospensioni indipendenti, linea da coupè, le motorizzazioni “evolsero” rapidamente, passando dalla 240 alla 260, incremento di cilindrata voluto per poter rendere ancor piu’ competiva la vettura nelle gare, i safari su tutti, arrivando alla 280Z, ancor piu potente e logicamente prestazionale.

Le quotazioni

non facili, specie per la mk1, difficile da trovare, spesso in condizioni da restauro o con parti della carrozzeria modificate, restano comunque (piuttosto) alte.

curatissimi gli interni

Datsun 240Z con una visuale degli interni, due posti, da vera sportiva, finiture e materiali di alto livello.

 

 

 

 

 

 

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