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Fiat x 1/23 concept microcar, ATTENZIONE

Fiat x 1/23

Il prototipo di una vettura da citta’, una microcar

con una carrozzeria decisamente particolare la Fiat x 1/23, anche per via delle ampie finestrature, non apribili i vetri laterali che erano fissi, con un impianto di aria condizionata molto potente per l’epoca.

L’unica apertura posteriore prevista erano dei piccoli vetri a compasso.

Fiat x 1/23, un’auto GENIALE

La Sua prima versione

quella con un motore a scoppio, venne presentata al Salone dell’automobile di Torino nel 1972, con quei paracolpi molto pronunciati, e voluminosi, presenti sull’intero corpo vettura.

Dimensionalmente era:

lunga 2,642 metri

larga 1,510 metri

alta 1,340 metri.

Qualche anno dopo, nel 1976

venne presentata quella con un propulsore elettrico, dotato di batterie al nichel zinco e motore a corrente continua da 13,5 CV, era posizionato anteriormente e con un peso complessivo di 166 kg., in grado di percorrere circa 50 km in autonomia, con una velocità massima di (quasi) 70 km/h.

In sintesi:

La Fiat X 1/23, una piccola auto, con una carrozzeria tipo monovolume, quindi con spazi impensabili rispetto ad altre considerandone le ridotte dimensioni, presentata anche con un propulsore elettrico su un’auto presentata decenni fa.

Seppur potesse raggiungere solo i 70 km/h riusciva a farlo mantenendo un’andatura costante, e ad avere un’autonomia di (circa) 50 km.

La Fiat x 1/23 sviluppava 13,5 cavalli, con una frenata rigenerativa ed un peso a secco di 166 chilogrammi

molti dei quali “concentrati” nelle batterie Yardney al nichel zinco, anch’esse molto moderne per l’epoca, quando ad essere impiegate erano quasi sempre quelle al piombo-acido.

Disegnata da Gian Paolo Boano presso il Centro Stile Fiat, dove venne dotata anche di un impianto di condizionamento.

Nononstante le batterie, le dimensioni, il vano bagagli della Fiat x 1/23 era capiente, considerandone il probabile utilizzo.

Attenzione che quell’impianto di climatizzazione…….

seppur “primordiale” e nonostante fosse “poco potente”, nemmeno lontanamente paragonabile a quelli che oggi conosciamo, fu il primo ad essere montato su una vettura di quella classe, il primo.

Ricordiamoci che questa vettura, una city car (seppur rimasta un puro esercizio di stile), abbia anticipato molta della concorrenza nei tempi.

Le Smart ed auto similari non sapevano nemmeno lontanamente cosa fossero, i loro designer credo non fossero ancora nemmeno nati.

Una city car e una monovolume….

Si piccola ma con due posti ed elettrica, NON dimentichiamola, ricordiamoci di quanto abbia anticipato tutto e tutti.

Credo che il non aver prodotto la Fiat x 1/23, questa “piccola auto” sia stato fra i più grossi errori fatti dalla Fiat…

Sono fermamente convinto che potesse essere venduta in “grandi numeri”.

Avrebbe anticipato di molto i tempi e la concorrenza (scusate se mi ripeto) e fatto conoscere Fiat come un marchio innovativo.

In un mercato pressoché sconosciuto e “vergine”.

Accontentando subito chi voleva un’auto più ecologica decenni prima……

PS…. da wikipedia

La frenata rigenerativa è un meccanismo di recupero di energia che rallenta un veicolo o un oggetto convertendo la sua energia cinetica in una forma che può essere utilizzata immediatamente o immagazzinata fino al momento del bisogno. In poche parole, il motore elettrico sta usando la quantità di moto del veicolo per recuperare energia che altrimenti andrebbe persa per i dischi del freno sotto forma di calore. Ciò contrasta con i sistemi di frenatura convenzionali, in cui l’energia cinetica in eccesso viene convertita in calore indesiderato e sprecato per attrito nei freni o con freni dinamici, dove l’energia viene recuperata utilizzando motori elettrici come generatori ma viene immediatamente dissipata come calore nei resistori. Oltre a migliorare l’efficienza complessiva del veicolo, la rigenerazione può allungare notevolmente la vita del sistema di frenatura in quanto le sue parti non si consumano più rapidamente.

concept microcar