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Fiat 600 le indimenticabili, quelle del miracolo Italiano

Fiat 600

Fiat 600 porte controvento

La Sig.ra For….., una vicina, una gentile signora, un pelino gia’ avanti con gli anni, viveva sola, ed ancora guidava la sua Fiat 600.

Devo dire che quando tirava fuori l’auto dal garage in molti cominciava a salire un pelino d’ansia, alcuni, “per sicurezza”, spostavano l’auto dal cortile.

Non era proprio una pilota, sara’ stata l’età, sarà stato che uscendo poco, ma ……..

Aveva le portiere controvento, e la cosa mi aveva sempre affascinato, ci passavo del tempo a guardare quell’auto, Lei sempre tanto gentile, mi apriva il garage ed io ne approfittavo restandoci delle mezz’ore.

Era di un colore blu, molto scuro

con gli interni in sky marrone, con una fascia colorata sulla parte più alta, un volante grande, per un bambino almeno, qualche ammaccatura sui passaruota, ed un fanale stranamente ingiallito.

Il suo garage era in fianco a quello della Sig.ra Nerina, i profumi……… la pulizia del garage…………

In un classico cortile di un condominio negli anni 70, con la mia camera che aveva la finestra che vi si affacciava, da dove potevo vedere se ci fossero amici a giocare, e subito uscivo anche io.

Nel primo garage la Lancia grigio topo del Generale,

nel secondo la Fiat 600 blu,

seguiva la Lancia Fulvia Bianca della Sig.ra Nerina

il nostro con la Alfasud TI “azzurrina”, l’auto che ho probabilmente più amato, nel vero senso della parola

gli altri erano sull’altro lato del quadrato, con la splendida Mercedes grigia di Herbert dirigente di una notissima azienda (che ne leggeremo)

la Mini de Tomaso rossa della famiglia di Mantova che aveva la seconda casa, tenuta come un oracolo

un’altra grossa Mercedes grigio scuro dei due fratelli (uomo e donna) che avevano un bel negozio in centro, in un garage doppio

il cortile proseguiva con il lato dove c’era una scala per accedere ad un altro cortile, con tre posti auto all’aperto, un piccolo giardino, e la facciata di un’ala del condominio, con le finestre “basse” dell’appartamento dei signori di Mantova.

Nell’angolo avevo il mio piccolo garage, fatto di quattro assi e del cartone

dove tenevo la mia automobilina a pedali bianca, che avevo tenuta, nonostante fossi gia’ grandicello (8 o 9 anni), peccato che una compilation di stronzi, un giorno senza un perchè decise di dargli fuoco, facendo sciogliere la mia adorata macchinina che era lì da tempo.

Quel cortile era un piccolo mondo

ci giocavamo a pallone, era una parte del “nostro” circuito dove facevamo le gare con le biciclette.

Nel giardino c’era una lunghissima panca di cemento, colorata di bianco, dove le mamme qualche volta si sedevano per fare due parole e tenerci d’occhio……..

Sono decisamente convinto che la Fiat 600

sia stata l’auto che ha fatto muovere l’Italia nel dopoguerra

quella che realmente ha permesso a tante famiglie di poter avere un’auto

quella che ha permesso a tanti professionisti di potersi muovere, dal medico al “viaggiatore”.

Una vettura fra le piu’ indimenticabili, fra le piu’ ricordate e ricordabili.

Lei l’erede della Topolino, altra auto/icona, difficile da “sostituire” nei cuori e nelle percezioni di molti automobilisti del periodo.

La Fiat 600 fu l’auto del MIRACOLO ITALIANO; quello degli anni 50, inizi dei 60.
Dante Giacosa ebbe un’intuizione geniale

come in molti altri suoi progetti/idee, mantenne il passo della Topolino, opto’ per un motore a quattro cilindri montato sul posteriore, voleva che avesse una buona abitabilita’, il bagagliaio era sul davanti dell’auto, con una discreta capacità di carico.

Nonostante i molti problemi avuti

specie sui primi esemplari, molti legati ad una certa instabilita’ in curva, alle “alte” e medie velocita’, in officina non la si poteva alzare per via della mancanza di piastre di sollevamento, i finestrini scorrevoli schiacciavano le dita, la qualita’ dei rivestimenti interni era piuttosto scarsa, si staccavano o scollavano, il radiatore bolliva, l’indicatore del livello benzina era quantomeno “impreciso”.

Erano pero’ fermamente convinti che il progetto dovesse continuare

cambiarono subito il radiatore, le balestre delle sospensioni vennero irrobustite, la scocca resa piu’ rigida e solida, lo fecero anche aumentando le saldature.

Nel 1957 scomparvero i finestrini a scorrimento

sostituiti da quelli discendenti, nuovi anche i fanali posteriori, piu’ “efficaci”, prima era quasi eroico circolare con il buio in strade piu’ o meno illuminate, montarono il dispositivo per i lampeggianti posizionandolo sul canotto di sterzo, nuove anche le imbottiture per il cruscotto.

Un nuovo carburatore, con una nuova taratura, modificato il rapporto di compressione per poter avere mezzo cavallo in piu’, nuove sospensioni con balestre piu’ flessibili all’anteriore, con una più efficace regolazione delle sospensioni.

La carrozzeria con nuovi inserti cromati, profili che seguivano tutta l’auto, i paraurti con i nuovi rostri, finalmente gli spruzzatori per lavare i vetri.

Fra gli optional la doppia colorazione per il tetto, spendendo 7.500 Lire.

L’auto stava andando bene, davvero bene, ma arrivo’ una tegola normativa

il nuovo Codice della Strada, nel 1958, impose che tutte le auto dovessero montare i nuovi indicatori di direzione.

La Fiat si trovo’ “spiazzata”, le linee di produzione andavano a pieno regime, non potevano interrompere un ciclo produttivo oramai affidabile e ben gestito, sarebbe costato molto in tempi e denari.

Vi posero “rimedio” nel 1959, nello stesso anno introdussero anche la nuova dinamo da 230 watt, sostituendo la vecchia da 180 watt, i nuovi specchietti retrovisori, il nuovo pulsante per accendere i fari.

Nel motore venne montato un carburatore piu’ “moderno” , arrivando finalmente a quei 24,5 cv che permettevano, seppur insistendo molto, di raggiungere i 100 km/h.

Seguirono altri aggiornamenti e versioni

con molti miglioramenti, ma preferisco fermarmi qui, perche’ quella del 1959 e’ la Fiat 600, quella che ha lasciato un segno indelebile, quella che ha fatto muovere un paese.

le indimenticabiiiiiiiiilliiii

In sintesi:

avevo gia’ scritto qualcosa sulla Fiat 600, ma convintamente, credo proprio che un post dedicato ad un’auto tanto importante andasse fatto.

Un’ultima cosa i colori di questa auto……

Quando la Sig.ra For………. morì quella era per tanti solo un’auto vecchia, usata per tanti anni, molti in effetti, provai ad interessarmene, sapendo che quei soldi che avevo risparmiati fossero solo spiccioli per una cosa così grande, per un ragazzino.

Da quanto ricordi fu ereditata da una nipote, che la rottamò per una Ford Fiesta nuova

quella vecchia auto, ogni volta che passo vicino al suo garage la ricordo, come ricordo quegli anni della mia fanciullezza, un pensiero va anche a quella signora, che ricorderò sempre per essere molto alta e sempre molto gentile.

 

Grazie.