DannataVintage.com

BMW 3.0 CSL potenza BMW ART e Alpina

BMW 3.0 CSL

Eccoci qua con la nonna della M3, un’auto anche da competizione, che dominava, facendolo sia con la versione del 1971 che con la successiva del 1973, quella che tutti ricordiamo per il suo imponente alettone posteriore e vediamo nella foto sotto.

Si passo’ dalla gia’ veloce e prestazionale BMW 2002 TII

con i suoi 200 cavalli, prodotta quando la casa bavarese intravvide un pericolo in alcune altre auto, su tutte la Ford Capri 3.0, volendo correre subito ai ripari presentando questa nuova auto, più potente rispetto alla già validissima 2002.

Volendo continuare a vincere, la BMW volle montare molte delle parti della carrozzeria, in alluminio, ricoprendole con uno strato sottilissimo, davvero molto sottile, sui cofani e le portiere, mantenendo il solo tetto e poco altro in acciaio.

La scocca rimase in acciaio, seppur alleggerito

con un allestimento degli interni piuttosto spartano rispetto al prezzo di listino, e a quanto saremmo abituati a vedere oggi su auto di un livello paragonabile.

Per poter avere l’omologazione per il Gruppo 2 erano necessari almeno 1000 esemplari venduti

un numero non del tutto congruo in apparenza, specie considerando che costasse 5.900.000. Lire.

Una cifra non indifferente per un’auto che aveva un cofano sin troppo leggerino e dei paraurti in vetroresina piuttosto “esili”, tant’è che a molti sembrò subito un esborso economico non troppo giustificabile.

Aggiungiamoci il lunotto posteriore in plexiglass privo di uno sbrinatore

in inverno dovevi fermarti ed essere sempre dotato di una pezza per vedere dietro, i finestrini posteriori fissi che “cuocevano” gli sventurati e scomodi passeggeri posteriori nelle stagioni più calde.

Chi andava in una concessionaria ufficiale per una BMW 3.0 CSL

e voleva quest’auto doveva essere convinto e conscio di cio’ che avrebbe acquistato, senza farsi spaventare da dei sedili che definire comodi era un eufemismo, esteticamente belli ma non certo comodi, ed un cruscotto che definire essenziale e’ essere buoni.

Ma stiamo trattando di un’auto particolare, da corsa, nata per correre, non certo una sontuosa coupè da gite domenicali, sempre che non si voglia convincere la famiglia ad un certo sacrificio, specie in estate 😉 ;).

Bene, una volta che il Signor tal dei tali avesse acquistata la sua nuova BMW 3.o CSL

accendendone il motore e guidandola si sarebbe subito accorto di che auto fosse entrato in possesso, non pentendosi.

Identica nella motorizzazione rispetto alla 3.0 CS, ma più pesante (215 chilogrammi), ma con 200 cavalli (gli stessi) più gestibili, e con una tenuta di strada diversa, più da auto sportiva.

La L stava per light, leggera.

La BMW volle produrre un’auto dalle dimensioni generose, non certo “ridotte”, con prestazioni e qualità telaistiche indiscutibili, sapendo precisamente a che tipo di clientela potesse rivolgersi.

Correndo magari qualche rischio

anche considerando che avesse già in listino la 3.0 CS, ma lo fece a ragion veduta, riuscendo a raggiungere agevolmente quei 1000 esemplari, per un’auto conosciutissima ed apprezzata anche oggi, sono infatti diversi gli appassionati ed i collezionisti che ne vorrebbero una.

Scheda Tecnica BMW 3.0 CSL

MOTORE

anteriore longitudinale

sei cilindri in linea

alesaggio e corsa 89 x 80 mm.

Cilindrata 2985 cc.

Rapporto di compressione 9,5:1

potenza massima 200 cavalli a 5500 giri

coppia massima 27,7 KGM a 4300 giri

distribuzione con albero a camme in testa comandato da catena e valvole a V

albero motore su sette supporti

pompa carburante elettrica

TRASMISSIONE

trazione posteriore

frinzione monodisco a secco

cambio a cinque rapporti piu retromarcia

differenziale autobloccante

AUTOTELAIO

carrozzeria portante in acciaio alleggerito con parti mobili in alluminio

SOSPENSIONI

anteriori a ruote indipendenti con bracci triangolari inferiori, tubi verticali con molle elicoidali

posteriori a ruote indipendenti con bracci triangolari oscillanti, molle elicoidali e ammaritzzatori telescopici (sia anteriormente che posteriormente)

FRENI

a disco ventilati sulle quattro ruote, con servofreno a depressione

PNEUMATICI

cerchi in lega da 6” con pneumatici 195/70 VR 14

DIMENSIONI E PESO

lunga 4630 mm. – larga 1710 mm. – passo 2625 mm. – peso 1165 chilogrami

PRESTAZIONI

velocità massima 220 km/h – accellerazione 0/100 i 7,7 secondi – chilometro con partenza da fermo in 28,6 secondi – consumo 10,1 km/litro di media

PREZZO

5.900.000. chiavi in mano listino 1972.

Anche la Alpina presentò una versione modificata della BMW 3.0 CSL.

Alcuni cenni su questo noto preparatore:

Burkard Bovensiepen la fondo’ nel 1961, quando aveva 29 anni, per poi essere registrata nel 1965, cominciando quasi subito a lavorare con il marchio bavarese, condividendo, in comune accordo con la casa madre, le scelte sulle modifiche estetiche e motoristiche.

Rimanendo un marchio indipendente

marchiando le vetture con un proprio simbolo, e dal 1983 iniziando a produrre direttamente alcune auto, proseguendo ( “più ufficialmente” ) l’accordo con la BMW.

Esteticamente sono solitamente riconoscibili, subito, da cerchi in lega specifici, la verniciatura blu metallizzata che può ricoprire interamente l’auto o concentrarsi solo su alcune parti, il montare specifici spoiler, anche in parti diverse, non “solite”.

Gli interni sono sempre in pelle, modificati e più personalizzati rispetto a quelli di serie.

Per quanto riguarda i motori le elaborazioni sportive diedero ottimi risultati, intervenendo anche sulle BMW 3.0 CSL e le precedenti 2002 TTI.

Conquistando titoli europei nelle categoria turismo

sino al 1977, dopo aver vinto il secondo titolo, quando si ritirò dalle competizioni per dedicarsi, completamente, alle vetture di produzione.

Partendo dal 1978 e diventando un costruttore riconosciuto nel 1983, iniziando così una nuova carriera.

Dal 1978 al 1983 l’attività cominciò in via non ufficiale, presentando comunque auto su base BMW riviste e rimarchiate Alpina.

Nel 1975 a Le Mans corse una BMW 3.0 CSL speciale

guidata dall’artista Alexander Calder che oltre a guidarla la aveva dipinta, facendola diventare una delle prime auto/quadro.

Su iniziativa dell’amico Hervè Poulain, anche lui un pilota e banditore d’asta.

Seguirono altri artisti che si cimentarono su questo ed altri modelli BMW

fra questi David Hocney, Jenny Holzer, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Frank Stella, e quello che e’ molto probabilmente il più conosciuto, Andy Warhol.

In copertina la BMW ART 3.0 CSL realizzata dal Frank Stella.

Oggi

E’ ovvio che le quotazioni siano piuttosto elevate, stiamo parlando di un’auto sportiva, prodotta in un numero di esemplari non altissimo, ma provo comunque a proporle.

VENDESI

Classictrader

Autoscout Svizzera

 

sportive vintage e BMW 3.0 CSL