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Carlo Abarth – analogie con il Drake

Carlo Abarth

I protagonisti:

Lui, Carlo Abarth

la Fiat

i record mondiali

la 1100 Fiat

un motore dodici cilindri

Nel 1949, a Torino, un Signore, un Italo Austriaco, fondava una nuova casa automobilistica.

Dopo un lungo apprendistato nel mondo delle corse

cimentandosi alla guida sia di auto che di moto, fu anche il rappresentante per la Porsche in Italia.

Ma credo che l’esperienza per lui più importante sia stata con la Cisitalia, che, quando chiuse i battenti, lo spronò a mettersi in proprio.

Una curiosità:

in Cisitalia, dove gestiva il reparto corse, incaricato dallo stesso fondatore Piero Dusio, lavorò insieme ad un amico di famiglia, un certo Ferry Porsche, ed insieme a Rudolf Hruska che conosceremo per aver progettato la Alfa Romeo Alfasud.

Una prima analogia, quella con colui che considero il mio mito automobilistico, il suo simbolo e’ uno scorpione, il suo segno zodiacale, come il grandissimo Ferruccio Lamborghini e il toro.

Con la Cisitalia 1100 Spider

iniziò la sua grande avventura nel mondo delle auto, e nonostante il glorioso marchio avesse appena chiusi i battenti.

Sembra quasi di rivedere un’altra storia (seconda analogia)

con qualcuno che parte da un’auto prodotta da un’altra casa costruttrice e successivamente ne fonda una sua, credo che, con le dovute proporzioni, siano molte le affinità con il Drake, Enzo Ferrari.

Con le “sue” Cisitalia, ed il primo anno come Abarth

conquistò 18 vittorie, che diedero un forte stimolo alla nascita della Berlinetta Abarth 204, presenta al Salone di Torino del 1950.

Partì da una Fiat 1100

modificandola, con valvole in testa, accensione a magnete, due carburatori e collettori dedicati, facendole raggiungere “facilmente” i 190 km/h, che per l’epoca e il tipo di auto, non era certo cosa da poco.

La Fiat non si fece scappare l’occasione

iniziando a collaborare con Lui, un sostegno reciproco che durò tutta la vita di Carl Abarth, e nonostante alcune esperienze e collaborazioni avute anche con Alfa Romeo e la Simca.

La  Abarth-Alfa Romeo 1000 GT Coupé , un prototipo nato nel 1958, nata dalla volontà della Alfa Romeo di poter tornare sul mercato con una berlinetta sportiva.

Sulla Simca 2000, spero, avrete già visto un altro post, 😉 vi metto comunque il link  desideroso di ricordarVi anche altre auto realizzata da Abarth con il marchio Simca.

Per molti, ed anche per me, fu il primo preparatore Italiano con una certa ed indiscutibile visibilità, strameritata, senza alcun dubbio.

A renderlo ancor più visibile, sin mitico, fu la spettacolare 205 Abarth, la cui carrozzeria era opera della grandissima Carrozzeria Vignale.

Carlo Abarth – 1951 Abarth 205 A – Carrozzeria Vignale.

L’auto che lo fece conoscere anche negli USA

ma con una differenza, era sempre una 205, ma carrozzata da Bertone, che ebbe come primo proprietario l’allora direttore della Packard Motors.

Contemporaneamente iniziò anche una nuova attività

facendo crescere uno specifico ramo della sua attività, iniziando con il produrre un buon numero, e tipi, di marmitte speciali per auto, che venivano poi montate su diverse auto, dalle utilitarie alle più “sportive”.

La Fiat 1100 gli era rimasta nel cuore

molto probabilmente, così tanto da riutilizzarne ancora una volta il motore, opportunamente ri-modificato, e facendo così nascere la 207A,  una vettura in versione spider “carrozzata” da Boano.

Con una potenza di 66 cavalli a 6000 giri/minuto, con una velocità massima che variava a seconda del rapporto finale di riduzione, raggiungendo i 165 km/h o addirittura quasi 190 km/h.

Ne fu preparata anche una versione coupè, della quale non ho trovato praticamente nulla, scusate.

Mi scuserete anche un piccolo sfogo, ma il link parrebbe dire su Boano …….. non conosciuto costruttore……. va bhe….

Carlo Abarth – 207A – Carrozzeria Boano.

Ma aveva intuito qualcosa, capendo che certi risultati potessero dargli ancora più prestigio e visibilità, tant’è che ne conquistò 113 internazionali, e 5 mondiali, erano ……………………..

Carlo Abarth – le monoposto da record – Fiat-Abarth 500/750/1000 Record (Pininfarina), 1958-1960

I record di velocità

gli stessi che lo resero sin quasi leggendario, iniziò con una vettura dotata di un motore su base Fiat 600, con la cilindrata aumentata a 750 cc.

Polverizzando molti dei record sino ad allora raggiunti.

Per citarne uno dei più importanti

quello sulla classe G (auto da 751 a 1100 cc), dove la sua auto raggiunse la velocità record di 16.722 km/h, quando il precedente era di 136.502 km/h.

Ma per molti di noi, orgogliosamente

quel record, nel 1955, “diede la vita” ad un’auto leggendaria, quella che allora in molti, piloti e non, volevano, e che oggi ha raggiunto quotazioni, e stima, elevatissimi.

La Fiat 600 Abarth, con quel motore inizialmente da 750 cc, portato successivamente fino a 1000 cc, diventando l’auto da battere su molti circuiti.

E’ certamente cosa nota a tutti che anche con la più “piccola” delle vetture Fiat, la 500, dapprima con la 595 cc.

I numerosi, e indiscutibili, successi spinsero Carlo Abarth a fare il grande passo

nel 1967, costruì un dodici, DODICI, cilindri, di 6000 cc, con 600 cavalli a 6800 giri.

Carlo Abarth – il suo dodici cilindri.

Voleva competere nel Campionato Mondiale Marche, contro auto come le Ferrari e le Porsche, per citarne le più note e vittoriose, ma questa sua voglia, velleità, fu sedata sul nascere.

Una grossa delusione per Carlo Abarth

Allora, la CSI (Commissione Sportiva Internazionale), decise di portare il limite di cilindrata a 3000 cc per i prototipi, costringendolo ad abbandonare il progetto.

Dopo averci dedicato molto tempo e denaro, ed aver un’auto pronta a correre.

Carlo Abarth – il prototipo sul quale doveva essere montato il dodici cilindri.

Ed arriviamo al 1971, quando Carlo Abarth pensò che fosse arrivato il momento di ritirarsi, cedendo la Sua azienda alla Fiat.

Qualche anno dopo, nel 1979, decise di tornare a Vienna, e lì morì il 24 ottobre, lasciando alla moglie Annaliese il compito di rappresentarlo.

Cosa che fece anche quando Carlo Abarth era ancora in vita, essendo la sua “modella” preferita quando voleva presentare le Sue auto.

Ebbe tre mogli, con Annaliese il rapporto più duraturo, con Lei, anche lavorativamente, seppe condividere molto.

Oggi, oltre a promuovere il marchio, è la presidentessa della Abarth Foundation.

analogie con il Drake