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IMOLA, i circuiti, la loro storia.

IMOLA, i circuiti, la loro storia.

Un’immagine della Rocca Sforzesca, importante attrattiva turistica della cittadina Emiliana.

Situato fra la città di Bologna e Imola

a trenta chilometri dal capoluogo emiliano e vicinissimo alla famosa cittadina, sviluppato su una distanza di 5018 metri, con una larghezza minima di nove metri.

Una veduta dall’alto del circuito.

Come è distribuito il circuito, con i nomi delle curve e delle chicane.

           

Inizialmente venne chiamato “circuito del Santerno”

facendo riferimento al fiume che vicino scorre, sino alla fine degli anni sessanta, quando assunse quello di “Autodromo Dino Ferrari”, per ricordare il figlio del Drake scomparso pochissimi anni prima.

Per poi prendere la denominazione che oggi conosciamo tutti, salvo l’essere ancora chiamato, affettivamente, circuito del Santerno da alcuni “nostalgici” residenti.

In quegli anni apparteneva all’Ente Sport e Turismo di Imola che lo co-gestiva insieme alla A.C. Di Bologna.

I lavori iniziarono nel 1950

unendo due strade comunali, raccordate fra di loro da alcuni tratti, anche di strade allora private, con numerosi avvallamenti che lo rendevano non esattamente sicuro.

Inaugurato nel 1953

la percorrenza era in senso antiorario, e la primissima competizione disputatasi fu una gara di moto.

La prima gara fu dedicata alle moto.

Solo nel 1954 arrivò la prima competizione automobilistica

dove a vincere il Gran Premio di Imola fu U. Maglioli con la Sua Ferrari Sport, nei due anni successivi il 1955 e il 1956, i gran premi corsi furono sempre riservati alla vetture sport.

L’attività del circuito si fermò sino al 1963, anno in cui si svolse il primo Gran Premio di Imola per la Formula Uno, vinto da Jim Clarck sulla sua Lotus.

Seguirono altri quattro anni di stop, arrivando al 1968 quando si corse la 500 chilometri di Imola.

Il particolare di una via di fuga, una modifica introdotta parecchi anni dopo la prima inaugurazione del circuito.

Eravamo in un periodo molto particolare per il mondo della Formula Uno

anni in cui si correvano dei rischi che oggi definiremmo impensabili, con circuiti privi di una qualsiasi (anche minima) misura di sicurezza.

Da questa foto è ancora più evidente di quanto sia lo spazio di fuga, in caso di uscita dalla pista.

I box erano aperti, direttamente sul circuito, i guard rail erano fantascienza

troppo frequenti le morti di piloti per poter continuare così, senza voler dimenticare che anche il pubblico fosse troppo vicino e spesso privo di alcuna protezione.

IMOLA, i circuiti, la loro storia.

nel 1970 chi gestiva il circuito accolse le lamentele e preoccupazioni dei piloti, riunitisi in una sorta di sindacato, ponendo subito in essere tutte le misure di sicurezza allora possibili, sia per i piloti che per il pubblico.

Dopo essere stato ammodernato, sul circuito furono molte le competizioni disputate, anche quelle di Formula Due, fra queste ricorderei quella del caro Regazzoni sulla Sua Tecno, proprio nel 1970.

Nel 1974 il Circuito di Imola venne inserito, definitivamente, nelle prove del Campionato Mondiale di formula Uno

diventando uno dei più famosi, insieme a Monza e a quello tedesco del Nurburgring, tutti circuiti molto impegnativi, specie quello tedesco che venne eliminato dal calendario proprio per via della sua rischiosità.

IMOLA, i circuiti, la loro storia.

Due giorni drammatici.

Per altri vent’anni sullo stesso circuito si sono svolte altre gare della Formula Uno, spesso con sorpassi indimenticabili, sino al 1994, quando su quel circuito perirono due piloti.

Il giovane pilota Ratzenberger, che perì durante le qualifiche per la gara che si correva il giorno successivo, un pilota esordiente.

Durante il gran premio, improvvisamente, per la rottura di un organo meccanico uscì di strada andando a collidere con un muretto, perendo poche ore dopo Ayrton Senna, quello che considero il miglior pilota moderno di sempre.

Oggi, il 16 aprile 2019, a pochi giorni dalla tragica ricorrenza

venticinque anni dopo, con il ricordo di entrambe i due sfortunatissimi piloti ancora così vivo, limpidissimo, invito chi vorrà a venire sul circuito il primo maggio, ci saro’ anche io.

Molto recentemente abbiamo letto e/o sentito notizie circa un’eventuale chiusura (parziale???) del circuito

per motivi legati esclusivamente all’eccessivo rumore, per le lamentele di alcuni residenti dichiaratisi stanchi, esausti, perchè secondo loro è diventato impossibile viverci vicino.

L’amministrazione comunale, con la Sindaca Manuela Sangiorgi, sembrerebbe dar loro ragione, adducendo che siano anche troppi gli eventi motoristici svolti sul circuito.

I commissari del percorso hanno subito reagito, pubblicando una lettera dove con viva preoccupazione esprimono il loro timore che per “colpa” di qualche decina di persone si possa rischiare di chiudere uno dei più importanti circuiti del mondo.

Innescando un forte scontro fra la Sindaca e il presidente di Formula Imola.

Da quanto percepito, letto, da alcuni articoli a riguardo

mi è parso di capire che a voler essere ridotte siano le affluenze da parte di privati, che con le loro auto e moto frequentano assiduamente il circuito.

Va da se che il rischio di far terminare anche lo svolgersi degli eventi internazionali, di quello che è oggi considerata una pista nota ai quattro angoli del globo, non faccia bene a nessuno, ne all’organo che gestisce e controlla le attività del circuito, ne tanto meno al comune emiliano, che ne ricava un indiscusso beneficio in introiti ed immagine.

Se per molti la cosa ha quasi esclusivamente una connotazione politica, per me da appassionato, non resta che confidare in una soluzione calmierante, che soddisfi entrambe le parti.

Se è vero che ad usufruirne siano troppi piloti privati

coloro che vogliono “sfogarsi”, potrebbero ridurne l’affluenza in giorni ed orari più ridotti, in pieno accordo con l’amministrazione comunale.

Purchè siano entrambe consapevoli dei come e quanto costi mantenere efficiente una simile struttura

perchè possa così continuare ad essere inserita nei circuiti dei campionati mondiali di F1 e motociclismo.

Confido che entrambe le parti possano addivenire a più miti consigli, non riesco ad immaginarmi un mondiale senza Imola.

Grazie.

I circuiti, la loro storia.