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Qvale Mangusta, le auto meteora…….. inizi anni 2000, padre e figlio, De Tomaso, Marcello Gandini, MG.

Qvale Mangusta, le auto meteora…….. un’auto che doveva e poteva essere una De Tomaso, i presupposti sembravano esserci tutti, prototipo compreso.

Qvale Automotive Group Ltd, azienda fondata da Bruce Qvale, con la sede a San Francisco (USA), gli stabilimenti produttivi a Modena, iniziò la sua attività nel 1999 e la terminò pochissimi anni dopo, nel 2001.

L’unica loro auto, la Qvale Mangusta, derivava dalla De Tomaso Biguà, un prototipo visto nel 1996 al Salone di Ginevra.

Il prototipo della De Tomaso Biguà, che era praticamente uguale alla Qvale Mangusta.

Inizialmente doveva essere commercializzata con il marchio De Tomaso

cosa decisa dopo gli iniziali accordi fra il fondatore Alejandro De Tomaso e Bruce Qvale, ma un diverbio fra i due non lo permise, ne leggeremo qui sotto alcuni dei motivi.

Interessante il design dei suoi specchietti retrovisori.

Per capire da dove si sia partiti per iniziare la produzione di questa auto credo sia necessario fare un passo indietro, considerando il pregresso, partendo dai perché i due protagonisti si conoscessero.

Questa auto e la De Tomaso???

nacque da un’idea del figlio di chi fu un uomo importante per Alejandro De Tomaso, un suo fidato collaboratore.

Kjeel Qvali (il padre di Bruce), di origine norvegese, un professionista molto conosciuto e stimato negli Stati Uniti.

molto noto ed affermato per essere stato l’importatore di importanti marchi, dalla Porsche, la Maserati, jaguar, Lotus, VW, Lamborghini, Maserati, ecc.

E la MG (il primo marchio che importò) che come leggeremo in seguito ebbe una parte importante nella storia di questa auto.

Fu anche il fondatore e l’azionista della mitica Jensen, con la Interceptor

marchio ed auto che ci ricordiamo tutti, fu anche uno dei fondatori di Peabble Beach Concours, che non credo di esagerare definendolo il più noto ed importante concorso d’eleganza per auto, per dire…………..

Fra le due aziende si ruppe qualcosa, e questa auto fu proposta sul mercato (prettamente americano) con il solo marchio Qvale:

cosa che credo proprio non abbia giovato a nessuno dei due, ne alla Qvale un’azienda nuova, mai vista, che voleva entrare nel non facile mercato delle auto di lusso, ne tanto meno alla stessa De Tomaso che stava oramai annaspando da parecchio tempo.

Se questa fosse l’auto adatta ad un rilancio della storica casa automobilistica non ne ho certezze, è pur vero che il listino De Tomaso non offrisse ampie scelte.

L’ alterco proseguì anche successivamente, quando la Qvale Group LTD utilizzò il nome Mangusta che era “libero”, per il mercato statunitense.

Ma com’era la Qvale Mangusta, le auto meteora……..???

la base era la Ford Mustang, ne condivideva il pianale e il motore, un V8 da 4,6 litri, con una potenza di 322 cavalli a 6500 giri, con 32 valvole, 260 km/h e uno 0/100 da 5,8 secondi.

Erano sei i colori (tutti metallizzati) disponibili per la carrozzeria, e tre per la selleria in pelle, che era di serie.

La carrozzeria era in un nuovo poliestere, formato in pressoiniezione, un materiale nuovo e molto costoso per il periodo.

Il suo mercato di riferimento era quasi esclusivamente quello americano, furono pochissimi gli esemplari venduti in Europa.

Montava di Serie:

antifurto – cerchi in lega da 17 – chiusura centralizzata – climatizzatore manuale – correttore assetto fari – fendinebbia – due retrovisori regolabili elettricamente e riscaldabili – sedile lato guida regolabile elettricamente – servosterzo – volante regolabile.

Gli optional:

cambio automatico – cerchi in lega da 18.

subito dietro i sedili posteriori c’è l’alloggiamento del lunotto posteriore rigido, regolabile elettronicamente.

Omologata per quattro posti, con i posteriori piuttosto ridotti

proprio dalle foto si intuiscono che fossero praticamente inutilizzabili , troppo poco lo spazio per due persone.

La parte posteriore della capote rigida era azionabile elettricamente attraverso un comando sul cruscotto, la parte centrale del tetto, una volta sganciata, si metteva nel piccolo vano bagagli.

Nel video qui sotto, al minuto 4:40, potrete vederne il funzionamento:

Le dimensioni:

altezza 1,32 mt. – larghezza 1,9 metri. – lunghezza 4,19 mt. – quattro posti – due portiere.

Ma la Qvale Mangusta, le auto meteora…….. aveva anche altro, ben altro

a disegnarne le linee fu Marcello Gandini, e nonostante sia un suo grande estimatore, non posso definirla riuscitissima, proposta nel 2000 con un prezzo di listino di 69.000 Dollari ………

Una cifra che non ho problemi a definire esorbitante

troppo elevata per un’auto prodotta da un marchio sconosciuto

un’auto che in molti vedevano come una Ford Mustang “più elegante”

che tentò di essere venduta come prodotto Made in Italy, fatto artigianalmente.

La Qvale fini con l’essere acquisita dalla MG, in un periodo in cui anche la stessa azienda britannica, non versava in condizioni economiche definibili floride.

Ma cosa se ne fece la MG della Qvale Mangusta, le auto meteora……..??

la utilizzò come base per la sua X80, un’auto che definirei “esagerata”.

Il posteriore, la parte che trovo meno riuscita, e quei fanali sembrano “appesantirla” troppo.

Sulla Qvale Mangusta, le auto meteora…….., personalmente, molto sinceramente:

esteticamente non mi fa impazzire, la trovo un attimino tozza, specie sul posteriore, la parte anteriore se non la trovo non del tutto scartabile, non posso definirla modernissima, era pur sempre un’auto del 2000.

E’ stato completamente sbagliato il lancio di questa auto, nonostante i “raccontati” litigi doveva o poteva essere proposta con il marchio De Tomaso, lo ribadisco, avrebbe fatto bene ad entrambe i marchi.

Comprendo che per l’omologazione negli USA fosse stato necessario utilizzare molte parti, elettronica compresa, della Mustang

ma resto convinto che la cosa l’abbia “spersonalizzata”, fatta troppo sembrava una ri-carrozzata, a quel prezzo poi.

Alla fine, oggi, sono spariti due marchi, uno completamente nuovo, l’altro che avrebbe almeno potuto provarci.

Sulle vicende legate alla chiusura della De Tomaso abbiamo, bene o male, letto tutti, di tutto, Vi ho inserito un link dove potrete leggerne.

Fonte: alcune mie riviste edite nel 2001 – 2002.

Le auto meteora