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Ducati 750 Laguna Seca – LA MUCCA VIOLA

Ducati 750 Laguna Seca, quando scrivevo che la Ducati è per me su un altro pianeta, eccoci con una moto che lo conferma.

Una di quelle moto che andavo a vedere in una concessionaria, facendolo senza ricevere nessuna telefonata, la stessa che se incontravo per strada mi fermavo.

Il telaio in tubi di robusto acciaio, una livrea fantastica, con colori scelti e disposti magnificamente, la ruota posteriore generosissima, come il silenziatore.

Ricordo che quando uscì la Ducati 750 Laguna Seca, sulle varie riviste (e le ho tutte), lessi anche di alcune critiche, 😉 mi scuserete ma le ho completamente dimenticate, schierandomi sempre fra i suoi sostenitori.

https://www.dannatavintage.com/2019/06/17/ducati-750-laguna-seca/

Il poter avere una Ducati è sempre stato un sogno per me

e l’avevo trovata, in una officina, nel 2000 o 2001, l’anno esatto non lo ricordo.

Allora era una “moto vecchia”, come al solito chiamai Giovanni per farmi consigliare, e come capitò per la SS mi fece desistere.

A sto punto non lo chiamo più 😉 .

Ma lasciamo stare, il tempo è passato, il rammarico un po meno, ma sicché…..

Vorrei tornare a quel giorno, quando vidi la Ducati 750 Laguna Seca per la prima volta, esposta in una vetrina, era di fianco, con quello scarico, basso, grande, sembrava voler confermare le sue origini corsaiole, da moto che andava.

Rosso e grigio, un fanale quadro, bicolore anche i cerchi in lega, con un disegno reso ancora più accattivante da quel rosso che ne colorava alcune parti.

Entrando in concessionaria venivo salutato da uno dei venditori, mi conoscevano, avevo passato qualche ora davanti alle loro vetrine, entrandoci pochissimo, sempre e solo quando loro mi invitassero a farlo, e nonostante gli avessi sempre detto che non compravo niente 😉 .

Specifico che non è che ci andassi tutti i giorni e/o stessi li per delle ore

se ci passavo mi fermavo, spesso lo facevo tornando da qualche parte o da un pomeriggio passato a studiare a casa di un compagno/a, pur preferendo sempre cimentarmi sui libri insieme con le signorine, mi trovavo meglio. 

Mi fa vedere alcune foto, quando uno dei meccanici lo chiama, si scusò allontanandosi.

Ritorna dopo pochissimo tempo, e con un cenno della mano mano mi invita a seguirlo, senza esitare lo faccio, scendiamo le scale per raggiungere i locali dove le moto venivano riparate e preparate per la consegna.

Su una specie di bancale, molto grande, vedo alcune persone intente a montare qualcosa, parzialmente coperti da un cartone molto grande.

Si spostano, appare un telaio rosso, in tubi d’acciaio, con il motore montato quasi completamente, lo stavano ultimando.

Io e il venditore ce ne stiamo li zitti, in disparte, senza muoverci, lasciando finire il lavoro ai meccanici.

Vengono controllati i livelli, messo poco carburante nel serbatoio, comincio a sperare che la accendano.

Faticano un attimo a montare le carenature, forse per un perno “difficile”, nel frattempo altri montano il codone, nel mentre mi stupisco nel vedere il sellino, sembra poco spessorato, anche se piuttosto largo.

Uno per lato iniziano a spingerla, arrivando sino al cortile esterno, quello subito dietro l’area vendite.

Il capofficina mette le sue mani sul carburatore, con un cacciavite piatto in mano, non sembra muoverlo troppo, controlla che la benzina “arrivi”, ed esclama …… bon empisomela (bene accendiamola), tentenna, non parte subito, lui sembra sudare, stringendo il labbro fra i denti, ritenta, ed eccola, è partita.

Allora…… cos’era il 1987???? A memoria si, avevo 16 anni, avevo da poco preso la mia Aprilia AF1 Sintesi, tutto gasato per il suo rumore……..

Quando partì la Ducati 750 Laguna Seca la mia adorata moto, in confronto, sembrò poca cosa.

Un suono celestiale, sembrava anche borbottante, ad ogni colpo dell’acceleratore vibrava, come se quel cavalletto fosse troppo piccolino, poco adatto ad una simile potenza.

Anche il venditore sembrava letteralmente estasiato nel sentirla, e lui ne aveva viste e sentite tante, anche quella provata con il turista.

Il capofficina sale, innesta la prima e comincia a fare qualche giro nel piccolo parcheggio, sembrando un po goffo nel muoverla, non del tutto sicuro, fatto quello che doveva fare la riporta in officina e la sistema in un angolo, fra altre moto, quelle da consegnare.

Saliamo, beviamo un bicchiere d’acqua dal distributore a boccioni, lo ringrazio con una vigorosa stretta di mano e me ne vado.

La sera stessa chiamo il mio caro amico raccontandogli cosa avessi visto, lui seccato mi risponde che dovevo chiamarlo, con qualche epiteto ed impropero….. 😉 , lo lascio e vado in camera a ripassare, avevo il compito in classe di ragioneria la mattina seguente.

Questa è per me una delle più belle Ducati di sempre……….

Il motore della Ducati 750 Laguna Seca, con un peso di 59 chilogrammi

un bicilindrico a V di 90°, longitudinale, quattro tempi, raffreddato ad aria, con distribuzione monoalbero in testa, due valvole per cilindro e comando Desmodronico, allora la massima evoluzione di un motore Ducati in libera vendita.

Alesaggio e corsa 88 X 61,5 mm, rapporto di compressione 10 : 1, potenza massima 91 cavalli a 10.000 giri.

Le valvole hanno un diametro di 41 mm per quelle di aspirazione e di 35 mm per quelle di scarico, con un diagramma di distribuzione:

aspirazione apre a 67° prima del P.M.S. E chiude 99° dopo il P.M.I., Scarico apre 93° prima del P.M.I. E chiude 70° dopo il P.M.S..

La distribuzione è comandata da due cinghie dentate in gomma, una per ogni cilindro, prendono il moto da due pulegge calettate su un alberino, messo al centro della V dei cilindri.

I cilindri in alluminio con riporto superficiale di carburi di silicio, i pistoni con due segmenti di tenuta e raschiaolio, il cielo ha forma convessa con degli incavi vicini alle valvole.

Ad ingranaggi con denti dritti la trasmissione primaria, la frizione è multidisco, il cambio a cinque rapporti, la trasmissione secondaria a catena.

Dell’Orto i due carburatori PHM, l‘accensione elettronica a scarica induttiva della Kokusan, l’avviamento elettrico.

LA CICLISTICA

Il telaio è un tubolare a traliccio, in acciaio al cromo molibdeno.

SOSPENSIONI

anteriore forcella teleidraulica con anti-drive, canne da 40 mm, corsa 110 mm.

Posteriore con forcella oscillante in alluminio, monoammortizzatore Marzocchi regolabile sia in estensione che compressione.

FRENI

anteriore doppio disco flottante da 280 mm con pinze a doppio pistoncino

posteriore disco singolo da 270 mm.

PNEUMATICI

anteriore 130/60 ZR16

posteriore 160/60 ZR16.

DIMENSIONI

interasse 1400 mm. – lunghezza massima 2110 mm. – larghezza max 680 mm. – altezza max 1130 mm. – altezza della sella 785 mm. – altezza minima da terra 150 mm.

SERBATOIO

18,5 litri, 2,5 la riserva.

PESO

165 chilogrammi a secco.

ACCELERAZIONE da 0 km/h a

30 in 1,3 secondi

40 in 1,7 secondi

50 in 2,0 secondi

60 in 2,4 secondi

80 in 3,2 secondi

100 in 4,6 secondi

120 in 5,9 secondi

140 in 7,8 secondi

160 in 10,7 secondi

180 in 14,0 secondi

CONSUMI

medio 10,5 Km/l

massimo 9,2 Km/l

cittadino 11,5 Km/l

extraurbano 11,2 Km/l.

VELOCITA’ MASSIMA

221,5 km/h.

Quella concessionaria chiuse pochi anni dopo, non arrivò al ’00

ho incontrato il ragazzo tanto gentile poche altre volte, faceva anche lui il rappresentante, ci siamo incrociati in una ferramenta l’ultima volta.

Ne ho cercate in vendita, stavolta senza insistere troppo, provando un certo fastidio nel farlo, come se non volessi sapere, dopo aver perso quell’occasione.

Le cifre sono più alte rispetto ad altri modelli coevi o similari, in alcuni ho letto “contatta il venditore” come se il prezzo fosse tanto elevato dall’avere un certo riguardo ad inserirlo nell’annuncio.

Temo che questa 😉 sia l’ultima Ducati che propongo, provo troppo rammarico nel farlo, poi continuo a pensare a…. se avessi preso quella Ducati 750 Laguna Seca…… perché ho fatto quella telefonata ……. ne sarebbe valsa la pena??????

Non sono mai stato un vero motociclista

ne tanto meno un esperto, se non un appassionato che leggeva e legge, ho sempre comunque provata un’attrazione fortissima per le moto, la Ducati su tutte.

Perché è italiana?? Forse, ma non solo per quello, mi ha sempre colpito il suo essere fuori dal coro, con linee profondamente diverse rispetto alle altre, quel suo motore, il telaio.

La Ducati una Mucca Viola, cito dal libro:

La Ducati sta barando, non produce motociclette destinate all’intero mercato, ma è specializzata in moto particolari ad alto margine di profitto, che vende puntualmente fino all’ultimo esemplare.

Una moto diversa dalle altre?

Si, assolutamente

Aveva linee, motore, ciclistica, simili o in linea con tutte le altre ???

con un telaio in tubi, il Desmodronico, linee meno filanti, una moto più “””massiccia”””,  direi proprio di no.

Il suo prezzo??

il più delle volte decisamente più alto rispetto a quello della concorrenza.

Cosa confermatami anche dal listino, quello del 1987:

Cagiva Ducati – Via G. Macchi 144 – 21100 Schiranna (Varese) Tel. 0332/311.240

F3 350 Ducati  7.761.000 Lire

Paso 750 Ducati 11.449.000 Lire

F1 750 Ducati 10.983.000 Lire

Ducati 750 Laguna Seca 13.991.000 Lire

Ducati 750 Laguna Seca, alcune delle sue concorrenti da 750 cc

BMW K75T 11.270.000 Lire – la S 12.050.000 Lire – la J 12.890.000 Lire

Cagiva Alazzurra 750 8.500.000 Lire

Honda CBX750F 8.997.000 Lire – la F2 9,849.000 Lire – la VF750S 8.193.000 Lire – la VF750C 9.985.000 Lire – la VFR750F 11.457.000 Lire.

Kawasaki GPZ750R 11.490.000 Lire – la VN750 10.390.000 Lire

Moto Guzzi V75 7.245.000 Lire

Suzuki GSX750S Katana 7.797.000 Lire – GSX750ES 8.017.500 Lire – GSX750EF 8.530.000 Lire – GSX750R 10.502.000 Lire – VS750GLP 9.148.000 Lire

Yamaha XJ750N 8.560.000 Lire – FZX750 10.630.000 Lire – FZ750 Genesis 11.680.000 Lire.

Quante ne vendevano???

risponderei rigirando la domanda, quante se ne vedono sulle strade, quante rispetto a questo o quell’altro modello ??

Ecco, per me la Ducati è una gran bella MUCCA VIOLA.

Il sogno Ducati