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Jaguar XK 120 e la C type, entrate nella storia

Jaguar XK 120 e la C type (la sua versione più sportiva), ogni volta che vedo una foto di questa auto non posso nascondere il mio stupore, è una delle cabriolet più belle e riuscite di sempre.

E’ pur vero che io adori le auto inglesi e ciò potrebbe rendermi meno obbiettivo 😉 .

Ma credo che davanti ad una simile auto chiunque non potrà che essere d’accordo con me.

XK 120, la prima versione.

Un particolare della versione più sportiva la C-Type.

Jaguar XK 120 e la C type, un personaggio degno di nota Sir William Lyons.

Figlio di un appassionato di musica e titolare di un negozio di musica decise di laurearsi in Ingegneria a Manchester.

Da sempre un appassionato di motori, tanto da iniziare subito con un praticantato presso la Crossley Motors, per poi lavorare presso una concessionaria Sunbeam a Blackpool.

Nel 1921 accaddè qualcosa che segnò la storia della sua vita, conobbe William Walmsley un motociclista e pilota hobbistico, con alle spalle una importante esperienza nella costruzione di sidecar.

Insieme fondarono la SS, Swallow Sidecar Company (che rivedremo qui, poco sotto).

L’attività partì bene e obbligandoli ad assumere otto operai per fra fronte alla richieste, nel contempo si unì a loro Arthur Whittaker per il settore commerciale, che instaurò una profonda amicizia con Lyons e che li legò per cinquant’anni anche fuori dall’ambiente lavorativo.

Gli affari andavano così bene dal costringerli a doversi trasferire in uno stabile più ampio nel 1926, ampliarono anche la loro produzione includendo il settore automobilistico.

COn il tempo si specializzarono anche nella personalizzazione di Austin Seven ed era lo stesso Lyons a ridisegnarne le carrozzerie.

Nel 1928 si trasferirono nuovamente a Coventry, e dopo soli due anni decisero di riconvertirsi definitivamente, rivolgendo la loro attività solo al mercato automobilistico, presentarono la SS1 che potremmo tranquillamente definire la prima Jaguar, seppur non avesse ancora il simbolo del giaguaro sul cofano.

Walmsley diede le dimissioni nel 1934.

Quando l’azienda cambiò nome in SS Cars LTD, orientandosi ulteriormente sulle vetture di lusso, la prima volta che comparve la scritta Jaguar fu prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, quando nacque la serie SS Jaguar.

Successivamente una volta finita la guerra utilizzare ancora il simbolo SS gli sembrò poco opportuno, specie all’indomani della tragedia dell’olocausto.

Quel nome, precedentemente utilizzato per una serie di suoi modelli gli sembrò subito il più adatto, è così che nacque il marchio Jaguar.

 

Sir William Lyons nel 1956 venne insignito del titolo dalla corona inglese.

Arriviamo al 1967 quando anche Sir William decise di lasciare il comando dell’azienda da lui creata ma rimanendo come Presidente Onorario, per poi ritirarsi definitivamente nel 1972 a vita privata nella sua bella fattoria a Wappenbury.

Torniamo adesso alle Jaguar XK 120 e la C type.

Era appena finita la seconda guerra mondiale e Sir William Lyons, volle provare a far ripartire il suo nuovo marchio.

Il fianco della Jaguar XK 120.

Abbandonò la sigla SS (swallow sidecar).

I suoi collaboratori si cimentarono subito sul telaio e le linee che quella auto doveva avere, perché fosse subito riconoscibile e distinguibile ed identificabile.

Inizialmente per via di qualche problema legato alla non facile reperibilità di materiali ed ai costi, molti dei motori scelti erano fra quelli già precedentemente utilizzati nel periodo pre-bellico, seppur furono scartati quasi subito perché ritenuti non adatti a quella auto. 

Il motore era condiviso da tutte le versioni, seppur con qualche modifica, specie per la C-Type.

Jaguar XK 120 e la C type, a “capitanare” il progetto c’era Sir William Heynes.

Sotto la sua guida arrivò quel sei cilindri in linea da 3,4 litri con doppio albero a camme, capace di sviluppare quasi 160 cavalli, Le sospensioni anteriori erano a doppi triangoli, posteriormente ad assale rigido, allora una soluzione perfetta per un’auto così leggera e molto performante.

Quattro metri di pura eleganza, un’auto capace di lasciare a bocca aperta chiunque, fecero ampio uso dell’alluminio rendendola molto leggera, con un peso complessivo di soli 1300 chilogrammi nella sua prima versione.

Tutto era pronto per la sua presentazione al pubblico, cosa che accadde nel 1948.

Previdero 200 esemplari massimi in un anno, l’auto piacque tanto e le tante richieste li costrinsero a rivedere profondamente le iniziali stime.

Nonostante le condizioni economiche della Jaguar non fossero rosee William Lyons decise che quell’auto; capace fra l’altro di arrivare a 195 km/h; dovesse essere prodotta nei numeri richiesti dimenticandosi delle previsioni.

La cosa lo costrinse a fare delle scelte, in primis ad utilizzare l’alluminio per le sole porte ed i cofani così rinunciando ancora una volta a quanto stabilito in precedenza, furono necessari due anni per raggiungere una produzione a pieno regime.

Le vendite andavano così bene.

Tanto dal convincerli a proporne anche una versione sportiva, la concorrenza partecipava a molte competizioni ricevendone un significativo tornaconto nelle vendite, la nuova Jaguar non poteva perdere una simile occasione.

Il bocchettone per l’approvvigionamento rapido del carburante, una delle peculiarità della C-Type.

Ecco la C-Type.

Subito riconoscibile anche dal bellissimo bocchettone cromato per il carburante condivideva il motore con la XK120, raggiungeva i 225 km/h e uno 0/100 di soli 8 secondi, ed in quegli anni……

Modificarono il rapporto di compressione (9.0 : 1 ).

Sviluppando una potenza di  180 cavalli, piuttosto elevata in quel periodo, con pochi concorrenti capaci di eguagliarla, era dotata del motore sei cilindri in linea, con un telaio tubolare, leggerissimi pannelli in alluminio ed un peso di soli 953 chilogrammi, la trazione posteriore ed un cambio a quattro rapporti.

I risultati non tardarono ad arrivare, vincendo nel 1951 e nel 1953 la 24 Ore di Le Mans, la C-Type nella sua ultima versione sviluppava la ragguardevole potenza di 210 cavalli.

Uno dei più bei frontali di sempre secondo me.

Ma alcuni clienti iniziarono a lamentarsi della mancanza di un tetto.

Nel 1951 ecco la FHC Fixed Head Coupé versione con tetto fisso in metallo, seguita nel 1952 dalla DHC Drop Head Coupé con quella splendida capote in tela.

Il sinuoso fianco della C-Type.

Le cromature.

Che le auto inglesi ne abbiano sempre fatto un certo uso è cosa nota, sulle Jaguar XK 120 e la C type alcuni particolari rasentano la perfezione, partendo dagli indicatori anteriori della XK ed arrivando al bocchettone per la benzina della C-Type, senza essere mai “invadenti” o eccessive.

Personalmente su “le Jaguar XK 120 e la C type”

partendo dalla versione “”base”” della XK120 la casa inglese seppe svilupparne altre versioni, la FHC, la DHC e la C-Type che condividevano tutte lo stesso motore con poche modifiche fatte negli anni, specie sulla versione più sportiva.

Nonostante il periodo non facile del dopoguerra e la conseguente non semplice reperibilità di materiali e manodopera così specializzata seppero rialzarsi molto velocemente, realizzando delle vetture che……

sono entrate nella storia.

Alcuni link su modelli Jaguar già presentati su Dannatavintage.com:

Jaguar SJR 15 

Jaguar E-Type, con un modellino della mia collezione

La Sport Prototipi, dove il marchio inglese era fra i protagonisti

Un particolare sempre della C-Type.