DannataVintage.com

Bimota DB1 SR, Ducati e Bimota.

Bimota DB1 SR, Bimota e Ducati, due marchi che si “unirono temporaneamente” per realizzare una delle più belle moto italiane di sempre.

Una moto “molto vestita” con poche parti scoperte, seguendo una moda partita in quegli anni, come visto anche su un’altra Ducati, la bellissima Paso.

La SR

Un’evoluzione della DB1, con un motore più potente, viste anche alcune lamentele arrivate da alcuni clienti per via di una potenza che, a detta loro, non era del tutto soddisfacente.

Va bhe 😉 😉 .

Serviva una nuova moto, dovevano rispondere subito.

L’azienda affidò il compito a Federico Martini ( di provenienza Ducati), che una volta preso in mano il già potente motore desmodronico, riuscì ad incrementarne la potenza.

Un progetto congiunto.

Il Dr. Martini (ex ingegnere Ducati) aveva il compito di fare da collante fra le due aziende, ed inizialmente ci riuscì, ma dissidi successivi arrivarono ad allontanare la Ducati dal progetto.

La stessa che aveva destinato un importante finanziamento per la realizzazione di questa moto, quasi il 50%, annullandolo quasi subito per via di evidenti dissensi fra i manager a capo delle due aziende.

La Bimota fu così costretta a farsi carico dell’intero progetto da sola, restituendo quanto precedentemente sborsato dalla Ducati, cosa che fece con una certa celerità anche per evitare che potesse vantare qualche diritto sul design della moto.

Ma cosa fece il Dr. Martini.

Un lavoro certosino il suo, con ottimi risultati, nuovi alberi a cammes, carburatori Dell’Orto da 41 mm (sfiltrati), per quella splendida moto che venne presentata al Salone di Milano. 

Bimota DB1 SR, i colori quelli del tricolore Italiano

già visti sulle DB1 e DB1S, con una disposizione diversa, il rosso occupava la maggior parte della bella carrozzeria, il bianco è presente con delle bande, ed il verde con un piccolo filetto “disegnato” sul finto serbatoio.

Accendendola, quei due scarichi con silenziatore in alluminio, avrebbero fatto subito capire che fosse davvero molto potente, gli 87 decibel sviluppati non lasciavano nessun dubbio.

Il suo telaio

Un traliccio superiore in tubi tondi, in acciaio al cromo molibdeno, dove il motore era letteralmente “appeso”.

Brembo forniva i potenti freni.

Anteriormente dei flottanti da 280 mm con pinze a quattro pistoncini, da 220 mm al posteriore con pinza flottante a doppio pistoncino.

le permettevano spazi d’arresto degni di una moto da GP, molto efficaci e pronti, e la sua frenata fu subito una delle sue doti fra quelle maggiormente apprezzate.

Le ruote della Marvic

scomponibili, a tre razze in magnesio, sempre da 16 pollici, accoppiate con cerchi in alluminio.

Anteriormente con una misura da 3,5 (le precedenti erano da 3,25), posteriormente da 4,25 (misura invariata).

Una moto da pista che si poteva utilizzare anche su una comune strada, per pochi, visto il prezzo.

Con un prezzo di listino di 18.457.000 Lire nel 1987, prodotta in soli 153 esemplari.

Scheda tecnica Bimota DB1 SR

MOTORE

Ducati bicilindrico a V longitudinale

quattro tempi

raffreddato ad aria

distribuzione monoalbero in testa comandato da cinghia dentata

due valvole per cilindro a comando desmodronico

alesaggio e corsa 88 X 61,5 mm

cilindrata effettiva 748 cc

potenza massima 80 cavalli a 9300 giri

lubrificazione a carter umido forzata

accensione elettronica

avviamento elettrico.

DIMENSIONI

lunga 2000 mm – larga 630 mm – alta 1120 mm – luce a terra 160 mm – altezza sella 715 mm.

PESO

160 chilogrammi a secco, il solo motore pesava 60 chilogrammi.

SERBATOIO

22 litri con 4 per la riserva.

Una curiosità.

La sigla della moto era Bimota DB1 SR e come si potrà notare anche dalle foto la scritta messa sulle carene e DB1 RS, pare che un errore fatto in fabbrica fossero arrivate quelle decalcomanie, e senza pensare di poterle riordinarle, vennero montate sulle moto.

I link precedenti sulla Bimota:

Bimota KB 2 Laser 550 

Bimota, un po della Sua storia.

Moto molto sportive ed Italiane.