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Villeneuve e…….. Gilles e Charles

Villeneuve e…….. Charles, premetto subito che non intendo fare paragoni azzardati, ma dopo il GP d’Italia di oggi, domenica 08 settembre 2019, mi sento di poterli almeno avvicinare.

Gilles Villeneuve, uno dei piloti più ricordati, ammirati, di sempre, e nonostante non avesse vinte molte gare.

Un istintivo, partiva per vincere e faceva di tutto per riuscirci, anche con manovre “azzardate”.

Intravvedo tutti i presupposti per un gran bel ritorno della “febbre 27”.

Di lui ne ho un ricordo lontano, quando iniziò ero un bambino, forse troppo piccolo per capirne concretamente le qualità, ma avevo il caro amico di famiglia Roberto che non lesinava in analisi e tifo.

Con il tempo, da appassionato, ho letto abbastanza su di lui, come non ho certo lesinato nel vedere dei video.

Eravamo nel 1980, durante il GP d’Italia, tenutosi eccezionalmente ad Imola, Villeneuve con la nuova 126 C Turbo.

Villeneuve al GP del Sud Africa che vinse contro ogni pronostico.

Un bel primo piano di GIlles, ancora una volta con quel suo sguardo “triste”.

Sempre una foto di Gilles nel GP del Sud Africa

Gilles nella sua prima stagione in Formula 1 con la Ferrari.

A Monza, nel GP d’Italia del 1978, con il secondo tempo in prova.

Nasceva a Berthierville in Canada, il 18 gennaio del 1950, debuttò in Formula 1 nel 1977 con la McLaren correndo nel solo GP di Inghilterra.

Corse sino al 1982, e salvo una sola gara, sempre alla guida di una Ferrari, con auto non sempre competitive, con compagni di squadra non sempre facili da far convivere.

Arrivò alla Ferrari per sostituire Niki Lauda, dimostrandosi subito molto veloce.

Il suo palmares:

pole position: 2

GP disputati: 67

Vittorie ottenute: 6

Podi: 13

Enzo Ferrari lo considerava quasi come un figlio.

E pare che dopo averlo visto correre con una vecchia Mc Laren nel GP, d’Inghilterra, ne fosse rimasto molto colpito, tanto dal volerlo subito nel suo team di F1.

Villeneuve alla guida della “datata” McLaren.

Un pilota irruento, ed in questo il nostro Charles gli assomiglia parecchio, con diversi incidenti; alcuni anche molto spettacolari; nel suo primo anno con la Ferrari.

Nel GP del Giappone del 1978 fece finire la corsa del povero Ronnie Peterson

dopo essere letteralmente salito sulle ruote della sua Tyrrel, finì fuori strada investendo ed uccidendo due spettatori presenti in un’area inibita al pubblico.

Il suo compagno di squadra in quel campionato era Carlos Reutemann.

In Brasile, sempre nel 1978, lo sfortunatissimo Peterson trova ancora Jacques sulla sua strada che lo aggancia un’altra volta.

Il caro Clay Regazzoni al comando del GP di Long Beach, se lo trovò volare sulla sua Shadow.

Dopo quegli incidenti, e parecchie polemiche, venne soprannominato Gilles “l’aviatore”, urgeva un cambiamento, repentino, secondo alcuni anche perché il Drake non era certo felice nel vedere distruggere le sue auto e quelle della concorrenza.

Arrivarono i primi punti e la prima vittoria, nel GP del Canada a Montreal.

L’anno successivo, nel 1979, arrivò un nuovo compagno di scuderia, Jody Scheckter, un pilota “tosto”.

Jody era il primo pilota, e nonostante le iniziali preoccupazioni per i caratteri dei due piloti, fra di loro nacque un’amicizia, con Gilles che lo aiutò a conquistare il titolo mondiale piloti e il titolo costruttori.

Entrambe alla guida della Ferrari 312 T4, e in quel campionato una delle gare considerate più indimenticabili fu quella di Digione, dove Villeneuve fu il protagonista di un duello con Renè Arnoux (Renault).

Come, poi, non ricordare il GP d’Olanda dove percorse quasi un intero giro su tre ruote, dopo aver forato una delle gomme posteriori, e di quella foto o poster penso ce ne ricordiamo in tanti.

In questa foto mentre stava entrando nella sua Ferrari 312 T4, la migliore auto da F1 che aveva mai guidata.

Nel 1980 arrivava una nuova Ferrari GP

la 312 T5, che oggi in molti considerano la peggiore di sempre, fortunatamente sostituita nel 1981 dalla nuova e innovativa vettura turbo.

Gli piaceva quell’auto, per la sua accelerazione, e lui sembrava riuscire a guidarla bene, meglio di altri.

Nel GP di Montecarlo dello stesso anno Villeneuve diede spettacolo, cominciando con l’ottenere il secondo posto nello schieramento di partenza.

Alla guida della Ferrari 126 C2 con la quale vinse due GP.

Durante la corsa si mantiene fra le prime posizioni, sino a quando non intuisce che l’auto che era al primo posto non avesse qualche problema.

Alan Jones con la sua Williams stava vincendo, ma a causa di alcune noie meccaniche, vide Gilles raggiungerlo per poi superarlo in pochi giri.

Villeneuve nel GP di Montecarlo, una delle sue migliori “gare tattiche”.

In Spagna dopo l’uscita del leader della corsa, ancora una volta Alan Jones, diventa leader della corsa

e la mantiene sino alla fine, riuscendo a vincere contro auto nettamente superiori alla sua (forse un’altra analogia con CHarles).

Successi, piazzamenti che gli consentirono di raggiungere la vetta della classifica, non riuscendo a vincere il titolo a causa della poca affidabilità della sua Ferrari.

Nel 1978 quando correva in coppia con Carlos Reutemann.

Ed arriviamo al 1982, un anno molto triste, quello che era sembrato cominciare molto bene.

Una nuova auto, dai test era sembrata molto più affidabile della precedente, un nuovo compagno di squadra, Didier Pironi.

Peroni che lo aveva superato a Imola, poco prima che tagliasse per primo il traguardo e non rispettando gli ordini di scuderia.

Nel GP successivo, in Belgio, Gilles sembrava molto nervoso

ed in prova questo suo nervosismo lo portò a scontrarsi con la March di Jochen Mass, con la sua Ferrari che letteralmente decollò.

Il corpo di Villeneuve venne letteralmente scaraventato fuori dall’abitacolo, per poi cadere esanime ai lati della pista.

Quel giorno lo ricordo bene, non tanto perchè lo vidi e lo rividi molte volte, ma per quanto disse Enzo Ferrari

persona che avevo sempre considerata molto fredda e riservata, poco incline a manifestare i propri sentimenti:

è stato un campione di combattività ed ha regalato tanta notorietà alla Ferrari, Io gli volevo bene.

Perchè ho accostato Villeneuve a Leclerc:

due piloti molto istintivi, al loro esordio erano si conosciuti ma più dagli “addetti ai lavori”

due gare consecutive vinte con la Ferrari ed entrambe in un momento di una certa difficoltà per il team

entrambe con compagni di squadra (forse) non facili, specie con prime guide “imposte”.

Son convinto che Leclerc debba farne ancora molta “di strada” per poter essere definitivamente paragonabile ad una leggenda come Villeneuve, ma sino ad ora credo che i presupposti ci siano, e molto.

Se in questo periodo ne ho lette tante, alcune dove Leclerc viene paragonato a Ayrton Senna, azzardando che sia lui il suo vero erede, ma (ovviamente da semplice appassionato) non credo che siano paragonabili.

Se Charles è senza alcun dubbio un talento puro, non ha la freddezza di Ayrton, ne tanto meno la sua indiscutibile capacità di reagire senza essere impulsivo, essere così “””freddo”””.

Gilles Villeneuve è (decisamente) entrato nel cuore di ogni appassionato, uno di quei piloti che sarà ricordato in eterno, e fra i principali motivi (sempre secondo il mio modestissimo parere) lo sarà proprio per il suo essere “sopra gli altri” per aggressività e combattività.

Non so perché ma (lo spero tanto, ma davvero tanto) stiamo per rivedere (finalmente) la “febbre 27”.

Sembrava sempre “triste” ed in questa foto, nonostante avesse vinto, lo si intuisce molto bene.