DannataVintage.com

Volvo 760 station wagon turbo

Volvo 760 station wagon turbo e lo zio, un appassionato del marchio, ne acquistò una che tenne per qualche anno.

Credo che avesse iniziato con un’altra station sempre della Volvo, così almeno raccontano le cronache familiari.

Il caro zio ha avuta anche questa versione.

Facevano gli antiquari e per lavoro ci hanno sempre caricato mobili ed oggetti vari, molti dei quali ingombranti e delicati.

Dovevamo raggiungere una località di mare, eravamo una piccola carovana di auto, quella dei miei genitori con la zia come ospite, lo zio e figli, i Marini al completo ed i Caramaschi sempre al completo.

Partimmo da Desenzano tutti insieme.

La giornata si fece subito drammatica per colpa di una coppia, erano entrati nel casello e per motivi ancora non comprensibili volevano uscirne nonostante ci fossero alcune auto già in fila dietro di loro, comprese le nostre.

Una volta presa l’autostrada e passati forse due caselli lo zio si spazientì e decise di accelerare abbandonandoli, come se volesse recuperare il tempo perso al casello.

Ero seduto sul comodissimo sedile anteriore del passeggero, lo zio non stava lesinando in accelerate e sorpassi come da sua abitudine, e nonostante io dessi evidenti segnali di paura e una certa tensione 😉 .

Quanto andava quell’auto, nonostante quattro passeggeri di cui uno non smilzo (lo zio 😉 ) ed un baule colmo anche di bagagli altrui, sai com’è quando hai tanto spazio perché non usarlo ???

Volvo 760 station wagon turbo non mi sono affatto dimenticato degli interni.

Mi sono piaciuti subito dandomi un senso di solidità e sicurezza, ben rifiniti e completi degni di un’auto di livello, il baule con una moquette che lo copriva totalmente, sedili in pelle ampi e comodissimi.

La versione berlina, l’ho sempre trovata molto ben fatta e con caratteristiche estetiche ben distinte.

Da programma ci saremmo fermati in un dato autogrill.

Lo raggiungemmo con un largo anticipo rispetto agli altri, tanto che io ed i cugini prendemmo il menù colazione una volta e mezza.

La Alfa Romeo 75 nuova del papà e la Twin spark dei Caramaschi arrivarono seguiti dalla BMW 320 dei Marini.

Mio padre con un sorriso a denti stretti mi chiese come era andato il viaggio sin lì, gli risposi………decisamente ricco di emozioni e sicuramente non privo di palpitazioni.

Lo zio precisò che non aveva corso e stava procedendo con la sua solita velocità di crociera, pensai alla faccia ma me ne stetti zitto.

Ripartimmo programmando un’altra sosta prima di raggiungere la Calabria, giusto il tempo di evacuare e bere, io sapevo già che sarei corso in bagno, non avevo alcun dubbio 😉 😉 😉 .

La versione GLE.

Volvo 760 station wagon turbo, avevamo appena passato Roma.

Quando una signora alla guida di una vecchia Alfetta se ne uscì alla velocità di un bradipo assonnato, lo zio schiacciò i freni con una certa veemenza, peraltro dimostrando alla guidatrice il suo vibrante dissenso.

Cosa che feci anche io una volta passata, rimasi felicemente colpito dalla potenza di quei freni e per la tenuta di strada in frenata a quella velocità.

Proseguimmo, io presi una di quelle caramelle gommose contro il vomito, ne sentii il bisogno non volendo rischiare di sporcare i tappetini pulitissimi dello zio.

I cugini non lesinarono in prese per il deretano, loro erano abituati a quella guida, sembrava davvero non fargli ne caldo ne freddo, beati loro.

Arrivammo, la prima destinazione era il ristorante consigliatoci dall’amico Tullio Ferro con una mezz’oretta di anticipo rispetto agli altri, cosa che permise all’affamato zio di informarsi sul menù ed i tempi.

Parcheggiato tutti e sedutici a tavola ordinammo qualcosa di leggero.

Cozze e pesce in umido, portatici in due grosse “ciotole” ricolme sino all’orlo.

Qualche ricco contorno e del pane tostato sulle braci, io presi un riso in bianco, prendendo come scusa un certo disagio intestinale dovuto ad una torta mangiata a casa e rimastami sullo stomaco.

Ripartimmo, le strade erano tutte locali piene di curve e non esattamente larghe, il mare era distante una trentina di chilometri.

Passammo lungo paesini e strade davvero belle, mi piacquero così tanto anche per via del fatto che lì non si potesse correre.

Arrivammo davanti all’hotel, parcheggiate le auto noi ragazzi non perdemmo tempo scaricando i bagagli a tempo di record per poi fiondarci subito in spiaggia.

Aha già al ritorno salii sull’auto di famiglia, arrivammo un trequarti d’ora dopo, ma vuoi mettere…..

La Volvo 760 station wagon turbo una signora auto.

Potente e molto affidabile, se qualcuno desidera una station wagon “quasi recente” gliela suggerisco, sapendo che potrebbe anche utilizzarla più spesso rispetto ad un’altra pari livello.

Le station wagon consigliate da dannatavintage.com.