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MATRA Serie 600 – le sportprototipi bleu.

MATRA Serie 600.

Non so in quanti sappiano che la Societè Anonyme des Engins Matra fosse un’azienda specializzata nella ricerca e sviluppo nel settore delle ricerche spaziali.

Fondata nel 1941 e presto diventata una realtà molto importante dell’industria francese, con la sua principale attività che riguardava missili e satelliti per l’esplorazione spaziale, armamenti aeronautici, sistemi ottici evoluti, ecc.

La MS 670/C del 1974 con i piloti Beltoise e Jarier.

Matra 630 alla 1000 km. di Monza con i piloti Servoz-Gavin e Guichet.

Il V12 della MS 650.

Si presume facilmente che il settore auto fosse per loro piuttosto marginale.

Anche quando produceva modelli come la Rancho e la Murena in numeri discreti, ma con un fatturato che sfiorava solo il 10% dell’intero gruppo.

Ci ricordiamo molte loro auto correre sulle piste, anche in F1 con la Tyrrel motorizzata si Cosworth ma con la Matra Sport intenta a sviluppare un proprio motore V12, che arrivò nel 1967, un tre litri V12 con quattro valvole per cilindro, in magnesio il basamento e titanio per le bielle, con camere di combustione la cui forma era quasi triangolare.

Lo spaccato del V12 del 1967 che montava la M 69.

MATRA Serie 600, si dimostrò subito un propulsore affidabile e robusto.

Vollero testarlo subito in una delle gare fra le più dure di tutte, la 24 Ore di Le Mans nel 1967, con i piloti Jhonny Servoz gavin e Henry Pescarolo che riuscirono a mantenerla al secondo posto sin quasi alla fine, e lì molto probabilmente avrebbero finito la gara se non avessero forato.

Jackie Steward (1969) si laureò campione del mondo con la MS80 però ancora motorizzata Cosworth, visti i risultati di quel loro V12 cercarono di convincere il grandissimo pilota inglese a montarlo sulla sua auto, non riuscendoci.

La cosa oltre ad incrinare i rapporti fra l’azienda francese ed il pilota britannico convinse la stessa Tyrrel ad interrompere un rapporto con l’azienda che le forniva i telai, nonostante sembrasse consolidato e senza problemi da tempo.

Un abitacolo molto spartano e con un baricentro davvero molto basso.

Nel 1970 nacque il team Matra Simca con la MS120.

Il motore un V12 che era la versione aggiornata di quello presentato l’anno precedente, seguirono vari aggiornamenti e partecipazioni a diverse gare, senza mai riuscire ad ottenere i risultati che l’anno prima sembrarono quasi facili da poter raggiungere.

MS 670 di Pescarolo e Larrousse a Vallelunga nel 1973 dove vinsero.

MATRA Serie 600, ed arriviamo al 1972.

Quando per il Campionato Mondiale Marche stabilirono il limite massimo di tre litri per poter essere ammessi alle competizioni, alla Matra non parve vero schierando in occasione della 24 Ore di Le Mans quattro auto, una MS 660 e tre MS 670.

La MS 660 fu per loro la prima auto con il telaio a scocca portante, molto più leggero e con un più basso centro di gravità, cambio ZF al posto del per loro tradizionale Hewland.

MATRA Serie 600, le altre tre vetture schierate erano strutturalmente simili alla 660.

Ma con ruote anteriori da 13 pollici (da 15 la 660), due poi furono approntate con la carrozzeria posteriore in modalità a coda lunga, pare perché riuscissero a raggiungere una maggiore velocità, circa 10/15 km/h in più.

Su tutte le auto ridussero per sicurezza il numero dei cavalli, passando dai 460 ai 420.

L’auto ferma ai box durante la sei ore di Vallelunga del 1973.

Come erano composti gli equipaggi:

le coda lunga affidate a Beltoise/Amon e Cevert/Ganley

le coda corta 670 e 660 a Pescarolo/Hill e Jabouille/Hobbs.

Il duo Pescarolo/Hill e Cevert/Ganley occuparono le prime due posizioni, gli altri furono costretti ad un mesto ritiro per problemi meccanici avuti in gara inoltrata e quando erano in buone posizioni nella classifica.

Questi risultati misero in buona luce quelle auto e non fu per loro difficile decidere di ritirarsi dalla F1, dove invece i risultati non arrivavano nonostante avessero già investiti importi per loro molto importanti.

MS 670 di Cevert e Beltoise a Digione nel 1973.

MATRA Serie 600 nel 1973.

In quello che fu molto probabilmente il loro anno migliore, almeno io lo considerai tale per quel certo e vigoroso „risveglio“ ottennero i seguenti risultati e tutti con la coppia di piloti Pescarolo e Larrousse.

6 ore di Vallelunga.

Sempre una sei ore ma di Watkins Glen.

1° e 2° posto nella 1000 km austriaca 

1° e 3° nella 1000 km di Digione.

24 Ore di Le Mans 1° e 3° posto, vinsero contro la Ferrari 312P.

1000 km di Monza 3°.

Spa Francorchamps 1000 km. 3°.

Beltoise e Jarier a Le Mans nel 1974 con la MS 670/C.

MATRA Serie 600 nel 1974.

Schierarono fondamentalmente le stesse auto, salvo un cambio diverso per le 670 (Hewland) poche le modifiche alla carrozzeria e la più evidente erano le due più grandi presa d’aria laterali, poi modificarono le sospensioni per poter montare pneumatici da 15“.

Solo a Le Mans si vide la versione che comprendeva tutte le modifiche, radiatori laterali compresi, arrivava la 680.

Jckx/Beltoise 1000 km a SPA-Francorchamps.

Beltoise/Jarier 1000 km. al Nurburgring.

Pescarolo/Larrousse 1000 km di Imola.

24 ore di Le Mans sempre con Pescarolo/Larrousse.

Austria 1000 km sempre Pescarolo/Larrousse.

Sei ore Walkins Glen con Beltoise/Jarier.

Paul Ricard 1000 km con Beltoise/Jarier.

Brands Hatch 1000 km Beltoise/Jarier.

Kyalami sei ore con Pescarolo/Larrousse.

Sei ore di Walkins del 1974 con Beltoise e Jarier che vinsero con la MS 670 C.

Da lì a poco la Chrysler decise di ridimensionare sensibilmente gli investimenti, togliendone troppi alla Matra che nonostante i vigorosi successi fu costretta a ritirarsi da vincente.

Non so ma mi ricorda qualcosa, su un toro rampante magari.

Le sportprototipi bleu..

Cevert e Beltoise a Digione nel 1973.