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Bertone NSU Trapeze – auto concept

Bertone NSU Trapeze.

Il suo nome deriva dalla particolare disposizione dei sedili, come si può vedere da una delle foto che seguono.

Il frontale dell’auto con i fanali coperti, “chiusi” da una calandra abbassabile tramite un comando sul cruscotto, Photo: Rainer W. Schlegelmilch.

Ecco come appariva l’auto una volta “scoperti” i sei fanali in linea, Photo: Rainer W. Schlegelmilch.

NSU Ro 80, un’auto già disponibile e che all’occorrenza poteva fornire il suo motore, montato fra i due sedili posteriori del prototipo che fu visto dal pubblico per la prima volta nel 1973 al Salone di Parigi.

E’ da stabilire quanto fosse comoda la seduta posteriore del prototipo, forse si visto quel “corridoio” sui due lati.

Bertone NSU Trapeze con un motore rotativo da 115 cavalli.

Alloggiato in quella posizione per bilanciare i pesi della vettura ed adattando la posizione dei sedili posteriori, un ottimo compromesso che permise alla Carrozzeria Bertone di realizzare una quattro posti sportiva a motore centrale.

Dalla copertina, molto bello quel parabrezza “avvolgente”, Photo: Rainer W. Schlegelmilch.

Bertone NSU Trapeze dimensionalmente.

Lunghezza 4,08 metri – larga 1,83 – altezza 1,1, chiaramente un’auto molto compatta e che a molti di noi ne ricorderà subito un’altra e sempre della Carrozzeria Bertone disegnata da Gandini.

Un cruscotto che potremmo definire “purista” dotato di alcuni grandi pulsanti.

Il disegno di Marcello Gandini, poco dopo la splendida Lancia Stratos (1971).

Un’auto che nelle intenzioni pare potesse entrare in produzione, ma le finanze della casa; recentemente acquisita dalla VW (1969) e successiva fusione con Auto Union; non sembravano dare grandi speranze.

E non solo quelle a mio avviso, visto che fra le principali critiche mosse a quel tipo di motore vi fossero i consumi troppo alti, presentata ad ottobre pochissimi giorni prima della guerra dello Yom Kippur che ebbe come immediata conseguenza un pesante embargo petrolifero.

Ampio lo spazio anteriore dell’abitacolo, specie in caso d’impatto laterale, Photo: Rainer W. Schlegelmilch.

Bertone NSU Trapeze e concludendo.

Se è senza dubbio il prototipo di un’auto che difficilmente e più di altre sarebbe mai potuta essere prodotta, magari ripetendomi per l’ennesima volta me ne dispiaccio, si per le linee, si per il suo motore, ma forse e soprattutto per quei motivi non andò sulla catena di produzione.

Nella foto degli interni si vede quello che ho definito “corridoio”, (ricordandomi anche di quanto ho letto in questi anni) quello spazio era abbondantemente sufficiente per garantire una certa sicurezza agli occupanti in caso di urto laterale, ed anche secondo quanto previsto dalle severissime norme statunitensi (DOT).

Un’auto che si assomigliava alla Lancia Stratos, ma che non credo di esagerare se la definisco “più pratica” visti i quattro posti e pure comodi.

EHEHE va bhe, un’altra auto che aveva tutte le caratteristiche per poter essere prodotta.

Le tonde prese d’aria posteriori sui due lati del prototipo, foto Rainer W. Schlegelmilch.

Oggi l’auto fa parte della Collezione ASI.

Concept vintage.