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Fiat 126 by Michelotti – i prototipi degli anni 70

Fiat 126 by Michelotti, una concept creata negli anni 70 dal noto carrozziere italiano, su base Fiat 126.

La Fiat 126 è la mia preferita fra le “piccole”, Ti ripropongo un post proprio su di lei.

Ma perché questo prototipo ??

Stavo sfogliando una delle mie care riviste, in cerca d’ispirazione, quando in un trafiletto, non grandissimo, scorgo la fotografia di questa concept.

Accendo il computer e provo a cercare nel file con le varie notizie ed info trovate negli anni, creato per il troppo materiale fortunatamente a mia disposizione.

Prendo anche quei due libri, quelli che considero fondamentali, esclusivamente sui prototipi, inizio a scrivere….

Perchè proportela ???

A colpirmi, subito dopo le linee, di questo prototipo è il colore, un arancione piuttosto “evidente”, lo definirei molto tipico di quegli anni, i 70.

Un decennio in cui le auto ed i colori si “incontravano” molto più spesso di oggi.

La definisco subito una monovolume, non grandissima come quelle che gli ultimi decenni ci hanno abituati a vedere, ma lo è.

Il motore era alloggiato posteriormente, il vano bagagli era anteriore, come si può intuire dalla apertura sotto il parabrezza, con uno spazio molto ridotto, tutto sommato sufficiente per una city-car.

La prima versione era dotata di una fanaleria posteriore diversa da quella che montava la versione definitiva.

Quante ne furono realizzate ??

Un esemplare unico, e ci aggiungo subito un purtroppo, con dimensioni molto compatte, creata per far fronte ad un traffico che stava crescendo, utilizzabile come ottima auto da città.

Sulle indubbie capacità del design italiano non credo sia necessario dilungarsi troppo, ti lascerei provare a cercare qualcuno dei suoi progetti.

Come venne realizzata la Fiat 126 by Michelotti ??

come già scritto la base di partenza fu una 126, la popolarissima piccola utilitaria Fiat, da un esemplare il carrozziere ed i suoi collaboratori cominciarono a tagliarne il telaio, volendola accorciare di (circa) 26 cm.

Immagino già che si potrebbe obbiettare su una simile scelta, in fondo la 126 era già “piccolina”, perché mai doverla accorciare.

Dalle foto, a me sembra addirittura più grande, con uno sfruttamento degli spazi ottimamente realizzato.

Cosa accresciuta dalle due portiere scorrevoli, con quei quattro posti comodi, veri, facilmente accessibili.

Quei sedili, gli stessi interni, erano meglio rifiniti e più “ricchi” rispetto ai ben più spartani in dotazione al modello di base.

Sul posteriore la targhetta Fiat 126 è visibile

cosa che mi fa supporre che questo prototipo, oltre ad essere noto anche alla casa (ancor prima della sua presentazione), potesse entrare in produzione.

Trovo difficile pensare che la Fiat avesse, altrimenti permesso, che il suo marchio ed il nome di un suo modello (di successo) potessero essere utilizzati su un’altra vettura.

Molto interessante il come siano state sviluppate le vetrature, specie le laterali

Sicuramente capaci di migliorare sensibilmente la visibilità, sia del guidatore che dei passeggeri.

L’ampio parabrezza anteriore, oltre a far sembrare più grande l’auto, e dare maggior visibilità a chi siede sui posti anteriori, per un’auto da città possono rendere più comode le manovre, facendo meglio percepire gli spazi.

Dalla foto sopra si può vedere come fossero accessibili tutti e quattro i posti a sedere, e il come gli interni fossero curati.

I cerchi ruota sono bicolore, soluzione molto “semplice” e pratica, senza troppa spesa ha reso quelli di serie più “accattivanti” e sbarazzini.

Ma la aerodinamica della Fiat 126 by Michelotti ?????

il disegno di quell’auto, oltre a renderla molto più comoda ed accessibili i quattro posti, riuscì addirittura a renderla più veloce, era capace di raggiungere i 120 km/h, pur condividendo lo stesso identico motore.

Su quella rivista è ben specificato che quel prototipo piacque molto quando venne presentato, al Salone di Torino del 1974, per poi essere riconosciuto come progetto automobilistico internazionale più evoluto, premio conseguito alla mostra “Carrozzeria Italiana” del 1978.

il posteriore della Fiat 126 by Michelotti con la fanaleria posteriore definitiva.

Posso scrivere che questa auto pare tanto averne ispirate altre, molto più recenti ??

partendo dalla Peugeot 1007, che ho guidata, come auto sostitutiva, ovviamente la Smart pur non condividendone l’apertura delle portiere.

Non dimentichiamoci che la 126 Michelotti fu la prima vettura da città con le portiere scorrevoli.

Il figlio, Edgardo Michelotti, intervistato durante l’ultimo Automotoretrò 2019 a Torino, l’ha definita un’auto ancora molto attuale

con gli opportuni aggiornamenti avrebbe sicuramente successo, una delle più importanti realizzate dal padre, un esemplare capace di anticipare le forme ed i contenuto di alcune fra le city-car più diffuse di oggi.

In sintesi

considero questo prototipo uno dei migliori esempi di possibili city-car insieme ad un altro sempre su base fiat, la X 1/23 che ho Ti ho proposta qualche tempo fa.

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