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Salone di Ginevra 1962 – Ed i Carrozzieri Italiani.

Salone di Ginevra 1962.

Tutta questa tua nostalgia.

Mentre scrivo mi viene subito in mente il caro amico Andrea, pensando a cosa mi starebbe dicendo se fosse qui con me, gli risponderei subito di guardare le foto di questa oramai vecchia rivista; con tutte queste novità ed almeno un paio di auto capolavoro, se si ricorda di averne viste altrettante negli ultimi decenni e tutte insieme.

Gli farei leggere quelle prime righe…-.

Con chi mi ha preceduto nello scrivere lamentarsi di non averne viste come gli era accaduto pochi anni prima.

Sottolineando però la maggior presenza di freni a disco montati di serie su molte delle vetture esposte, a prescindere dai diversi “livelli” e prezzi.

Come di garanzie “più lunghe” concesse dalle case costruttrici.

Salone di Ginevra 1962, nuovi lubrificanti più “longevi”.

Ed impianti di raffreddamento finalmente efficaci, prezzi delle riparazioni e revisioni rivisti al meglio, ecco invece il maggior spunto che mi arriva dalle primissime righe  “in questo Salone di Ginevra le nostre case automobilistiche si sono sforzate di proporre alcune importanti novità” e facendo un elenco:

Alfa Romeo 2600 Spint.

Alfa Romeo nuova 2600.

Nelle versioni berlina Sprint e spider, tornando al motore a sei cilindri di 2584 cc, con camere di scoppio emisferiche, due valvole in testa comandate da due alberi a camme azionati da due catene silenziose.

Nella versione berlina due i carburatori ed una potenza di 130 cavalli, nelle altre tre i carburatori doppio corpo che consentivano di ottenere circa 15 cavalli in più e sempre a 5900 giri minuto, le velocità massime 175 km/h per la prima e 200 km/h per le altre due versioni, il cambio sotto il volante quello della berlina sul pavimento per le altre due versioni.

La berlina (2.700.000 Lire) prodotta “in casa”, la Sprint (3.100.000 Lire) dalla Carrozzeria Bertone mentre la Spider (2.900.000 Lire) dalla Carrozzeria Touring.

La Lancia Flavia con la carrozzeria coupè disegnata da Pininfarina, piacevolissima e molto armoniosa la linea, migliorati anche il comfort e le rifiniture, una vettura di gran classe ad un prezzo moderato.

Salone di Ginevra 1962, LANCIA

Recentemente aveva presentata la Flaminia 3C della Flaminia (Coupè Touring e GT Zagato), la Flavia Pininfarina con motore portato a 90 cavalli due carburatori doppio corpo e 170 km/h con l’adozione di due carburatori a doppio corpo, sullo stesso telaio la Convertibile realizzata dalla Carrozzeria Vignale, la nuova GT Zagato caratterizzata da nuove linee più aerodinamiche ed un importante allegerimento che la resero più veloce.

Si è ingrandita la Bianchina, senza modificare le sue caratteristiche meccaniche ma soltanto con una nuova forma e più moderna, quattro posti “veri”, abbastanza comodi per viaggi non solo “cittadini”.

Innocenti Austin

Con la A40 e la bianchina a quattro posti (foto sopra).

Renault.

La nuova Floride S e la sua versione a quattro posti Caravelle, freni a disco sulle quattro ruote e sistema di raffreddamento sigillato, un motore potenziato e non ultima una carrozzeria rivista ed abbellita rispetto alla precedente.

La Fiat con una gamma in grado di soddisfare tutte le esigenze e tutti i gusti.

FIAT

Nessuna novità ma con uno stand dove vedere praticamente l’intera sua produzione, dalla Fiat 500 alla 2300 S.

La nuova e pratica 1300/1500 Familiare, sotto la 2300 Coupè che nella sua versione S è risultata essere una delle vetture più sportive del suo genere.

Ferrari e Maserati

Auto possenti e velocissime, pochi i modelli visti ma sicuramente quelle che hanno colpito maggiormente l’ampio pubblico composto da esperti ed appassionati.

Salone di Ginevra 1962 ed i Carrozzieri Italiani.

La presenza di Carrozzieri Italiani sembrò più consistente rispetto a quanto accadeva negli anni precedenti, quando erano pochi i modelli presentati preferendo altri Saloni, quello “interno” di Torino e il “vicino” di Parigi. 

Il mercato stava cambiando e con lui i potenziali clienti, per chi aveva cercato di conquistare una leadership nel paese d’origine sembrò farsi consistente la pressione nel dover provare a varcare dei confini che mai come allora sembravano più “aperti”, “dovendo” passare soprattutto da una fase artigianale a quella industriale per poter efficacemente crescere e rimanere davvero sul mercato.

Le “fuoriserie di serie” sembrava poter essere uno slogan efficace per poter rendere l’idea su cosa stesse accadendo.

Salone di Ginevra 1962 e Pininfarina

Allora la prima ad ampliare quei confini, soprattutto quelli produttivi superando limiti considerabili irragiungibili solo un paio di anni prima, dodici le vetture e tutte presenti nel suo stand o in quello di alcune case produttrici, Alfa Romeo, Ferrari Lancia e Fiat rimanendo sulle italiane e le francesi Peugeot.

La Giulietta SS.

Ferrari 400/SA Superamerica poi battezzata Super Fast III, in quel prototipo furono impiegati molto tempo e capacità utilizzando tecniche d’avanguardia, con ad esempio una nuova presa d’aria anteiore a sezione d’ingresso variabile.

Fiat 600 modello Y con le codine “amputate”.

Lancia Flavia Coupè.

Cabriolet Peugeot.

St Regis di Ghia, l’auto che più colpì. Sarà stato quel suo differire da linee “tradizionali”, il voler rendere più funzionali ed efficaci le prestazioni a seconda dell’uso a cui poteva essere destinata, con il guidatore reso parte integrante della forma aerodinamica.

Carrozzeria Ghia

Questo il modello che mi ha stupito, la St Regis con motivi stilistici ed aerodinamici rivoluzionari sviluppati dopo importanti studi sulla “Asimmetrica”, una coupè gran turismo costruita sul telaio di una Chrysler Valiant, uno dei pezzi più importanti dell’intera rassegna.

Con lei la LS 4 Chrysler nota per il suo slogan “luxury that moves with you”.

Una nuova versione della Jolly 600 D, dotata di un nuovo tettuccio più manovrabile ed i sedili non più in vinile ma in plastica.

Lancia Convertibile realizzata dalla Carrozzeria Vignale, su telaio Flavia Gran Turismo, condivideva con la Coupè Pininfarina la motorizzazione, fra gli optionals un hard top.

Vignale e Zagato

Completarono la serie delle versioni speciali della Lancia Flavia che veniva aperta nel mese di novembre dalla coupè realizzata da Pininfarina.

Utilizzarono lo stesso telaio con passo accorciato da 2,65 a 2,48 metri, potenziando  il motore da 78 a 90 cavalli, nuova anche la posizione del cambio con comando a leva centrale, Vignale con Giovanni Michelotti una versione cabriolet e con lei il Coupè de Ville su Fiat 1500 con tettuccio insieme alla Maserati modificata 3500 Tipo Sebring.

Zagato con una versione gran turismo capace di raggiungere i 180 km/h, da molti considerata quasi come una vettura da competizione, con il Carrozziere dover specificare che non lo fosse.

Salone di Ginevra 1962 e la Carrozzeria Bertone

Berlinetta Ferrari 250 GT un esemplare che il fondatore aveva pensata e costruita per se stesso, forte il legame con la vettura impiegata sui circuiti di Formula 1, visto il suo frontale derivato da quello della vettura da corsa ed il suo posteriore molto rastremato, insieme a lei una 2600 Alfa Romeo Sprint.

Touring

Con una Flaminia Coupè e una Alfa Romeo Spider 2600.

Carrozzeria Viotti

Quattro i modelli, sui quali emergeva una inedita giardinetta su base Fiat 1300 1500.

Non ultimo Boneschi anche lui presente in quel Salone dell’Auto di Ginevra.

Ed i Carrozzieri Italiani.