NSU R80
Vorsprung durch technick
in italiano “all’avanguardia della tecnica”, uno slogano che conosciamo bene, utilizzato ancora oggi per pubblicizzare le auto prodotte dalla Audi, venne inizialmente coniato per il lancio della berlina della NSU, la R80.
Il motore era un Wenkel
a pistone rotante, una novita’ nel periodo, o; perlomeno; non diffusissimo, un motore sul quale la NSU aveva riposto molte speranze.
Al Salone di Francoforte la NSU R80 desto’ un certo entusiasmo (1967), era una novita’, potente, con un solo pistone, tre lobi rotanti intorno all’albero motore, molto piu’ leggero e silenzioso.
Dopo l’esperienza con la Prinz Spider del 1966
la prima a montarlo, i tempi sembrarono maturi per inserirlo nel cofano motore di quella berlina che, nelle speranze, poteva far conoscere il marchio ad un numero cospicuo di nuovi Clienti.
Nelle dotazioni erano compresi:
il servosterzo
quattro freni a disco
cambio semiautomatico a tre marce
sospensioni indipendenti McPherson su tutte e quattro le ruote
116 Cvcon una cilindrata di 995 cc
velocita’ massima 180 km/h
per lo 0/100 10,4 secondi
Nel 1968 l’auto conseguì il premio di Auto dell’Anno, a fine produzione raggiunse i 37.500 esemplari, venne prodotta sino al 1977.
Nonostante alcuni problemi riscontrati dai proprietari
fra questi i piu’ frequenti furono la scarsa tenuta del segmenti, gli alti consumi, grazie alla sua linea riusci ad essere venduta discretamente, oggi la si puo’ trovare a prezzi competitivi, spesso sotto i 4000 Euro, che, per una vettura di questo livello ed eta’, sono davvero troppo pochi.