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Salone di Torino – 1965 47° edizione.

Salone di Torino – 47° edizione.

527 gli espositori da 12 paesi.

Salone di torino con lo stand Viberti.

Per la prima volta nella storia del Salone di Torino anche l’importante presenza di veicoli commerciali.

Con alcune loro case costruttrici, contemporaneamente i rimorchi per autovetture ed alcune roulotte.

Il Salone di Torino era l’ultima rassegna dell’anno.

Poteva quindi capitare che molte fossero “cose già viste” a Francoforte o Parigi (erano i Saloni più visitati e allora noti), ma come vedremo non mancarono nuove proposte fatte, sia dai nostri Carrozzieri che dalle case costruttrici. 

La parte posteriore della Aubianchi Primula 2 porte, sparito l’ampio portello e ora con un lunotto più ampio.

Salone di Torino, ad emergere fra le auto “normali” due italiane.

La Primula a quattro porte e la Lancia Fulvia Sport.

l’Autobianchi presentò anche la Primula a due porte, nuova versione della già affermata berlina senza il portellone posteriore e dotata di un lunotto più ampio, erano quattro le sue versioni presenti nello stand, 3 porte compreso il potellone posteriore, due porte senza portellone, quattro porte ed il coupé.

La nuova Primual a 4 porte con il motore potenziato capace di farle raggiungere i 140 km/h.

Nuova la strumentazione sulla quattro porte, lunotto posteriore più grande e un motore più potente, con un carburatore doppio corpo orizzontale ed altre modifiche gli permisero di raggiungere i 62 cavalli che nella versione più sportiva (Coupè) erano 65, manetennero la leva del cambio sotto il volante, due le versioni per la coupè; Normale e Special; con la seconda avere la vernice metallizzata. 

La Lancia carrozzata da Zagato, con linee e dimensioni ben distinguibili, con il grande Carrozziere dichiarare in un’intervista “basta con la coda tronca”.

Rimanendo sempre “in casa nostra”.

La Innocenti Mini Minor proposta ad un prezzo di listino di 860.000, prodotta con un 60% di materiale e mano d’opera nazionale. 

La 600 con i nuovi fari, più grandi e il nuovo fregio e rostri in gomma sui paraurti.

Fiat con i nuovi fari più grandi montati sulla 600 e un fregio sul frontale identico a quelle di tutte le altre utilitarie coeve, insieme ai nuovi rostri in gomma sui paraurti, non serviva cambiarla troppo visto che in dieci anni e mezzo fu prodotta in 2.300.000 esemplari, non ne fu modificato il prezzo di listino.

Sulla base della Fiat 850 l’anno precedente si contavano varie versioni e diverse fra di loro (tutte proposte da Carrozzieri), l’anno successivo la casa di Mirafiori avrebbe “reagito” con il lancio di una propria versione sia coupè che spider, per contrapporsi a tutte quelle fuori serie. 

Salone di Torino, ma i nostri carrozzieri ???

Pininfarina, mel suo stand tutte auto in esemplare unico.

Credo fosse chiaro a tutti che il grande Carrozziere italiano continuasse a trovare nuova lena nello studio e sviluppo di auto sportive. 

Bertone, con un’esposizione piuttosto incentrata sulle vetture derivate dalla Spider 850 Fiat.

Fiat 850 Spider della Carrozzeria Bertone, disponibile con capote ed hard top a 1.285.000 Lire.

Abarth OTR carrozzata da Bertone, proposta ad un prezzo di listino di Lire 1.410.000.

 

Ghia, il Carrozziere con più novità.

Ghia De Tomaso cinque litri, con le due pinne posteriori e il freno aerodinamico comandato elettricamente.

La Cobra costruita dalla Carrozzeria Ghia per Carrol Shelby, dotata di un sette litri, il frontale ricorda quello già visto sulle Ford prototipo impiegate nella 1000 chilometri di Monza.,

Zagato.

Lamborghini 3500 come la interpretò la Carrozzeria Zagato.

Vignale.

Maserati Coupè 5 litri.

Fiat 1500 Berlinetta.

Fiat 1000 Coupè.

Opel Kadett Coupè 2+2.

Maserati cinque litri di Vignale, con linee molto classiche e sportive.

Salone di Torino le case straniere con le loro proposte.

Le più si erano già viste a Francoforte, Parigi o Londra, l’esposizione italiana fu l’occasione per stabilirne il prezzo di vendita in Lire e con alcuni modelli risultare davvero molto competitivi, ricorderemo la VW 1200 e la Ford Anglia Torino, una mossa fatta per provare a recuperare il terreno perso nel nostro paese, quando i modelli prodotti internamente avevano da tempo conquistato il maggior favore.

Fra le teutoniche sembrò emergere la nuova NSU Berlina 1100 cmc.

Due versioni della stessa vettura due porte e quattro posti, la 1.000 TT e la Type 110, caratterizzate dall’essere piuttosto “leggere” visto il loro peso di 640 chilogrammi.

BMW 2000 coupè a due porte con quattro posti, gran turismo spinta da un quattro cilindri 2000 cc e 100 cavalli, nella versione CS (ancor più sportiva) raggiungeva i 185 km/h contro i 170 della “sorella più piccola”, entrambe proposte con cambio a cloche o automatico.

MG “B” photo 1 con vista laterale.

Vista posteriore – photo 2 della MG “B”.

Un Colin Chapman in una foto che lo riprendeva vicino alla sua nuova creatura, la sporiva Lotus Elan Coupè, dotata di un motore Ford 1558 cc a quattro cilindri, sfiorava i 180 km/h, la carrozzeria totalmente in resina.

Per le inglesi la MG “B” 1798 cmc.

La Rolls Royce con motore V8 in alluminio da 6230 cc, venduta in Italia a 15.000.000 di Lire.

Phto due gli interni della Rolls Royce, la parte anteriore.

I sedili posteriori photo 3.

Salone di Torino 1965, torniamo alle proposte dei nostri Carrozzieri.

Furono loro a “dominare” la rassegna con quelli esteri non parteciparvi, o facendolo in un numero troppo esiguo, ma non sarò certo io a disconoscerne o sminuirne l’aver fatto ed agire.

Vignale.

OSI e la sua Ford Mustang in vetroresina, con la coda tronca “di moda” nel periodo.

OSI.

Fissore.

Il prototipo di un’auto da città la Aruanda, che riprese l’idea della TSE TSE vista l’anno precedente (qui sul mio blog in questo LINK), su base Fiat 500.

Aruanda di Fissore.

Touring Superleggera.

Dopo la proficua collaborazione con l’Autobianchi e la Primula Coupè, la grande Carrozzeria di Nova Milanese qui arrivava con la splendida Lamborghini Cabriolet 3500, versione “accorciata della berlina sportiva priva del tetto. 

Primula Coupé il suo motore montava un doppio carburatore montato sul quattro cilindri trasversale montato anteriromente da 1222 cc, 65 cavalli e 150 km/h.

Se mancarono i carrozzieri esteri per i nostri non furono poche le richieste ricevute da alcune importanti case costruttrici d’oltre confine, la richiesta di auto sportive più piccole e potenti stava crescendo, con il nostro paese avere già da tempo una certa e consistente fama nel saperle fare.

Salone di Torino 1965, le vetture sportive.

Le Cabriolet o coupè (fino ai 2.000 cc) occuparono un posto di primissimo piano con due paesi a contendersi il primato l’Italia e l’Inghilterra, con il nostro paese produrne un numero più consistente e variegato (specie nelle motorizzazioni).

Una fascia di mercato che si stava “allargando”, le case iniziare ad occuparsene direttamente con un conseguente e significativo ribasso dei loro prezzi di listino, diventando (in taluni casi) molto più “popolari”.

La FIAT aveva in gamma.

Fiat 1600 con motore 4 cilindri a doppio asse a camme di derivazione OSCA, nel 1966 veniva sostituita dalla Fiat Dino.

Si aspettava la nuova Dino Gran Turismo che nel 1966 sarebbe entrata in produzione, con il V6 derivato direttamente da quello che dotava le Ferrari monoposto e sport.

A Torino per rendere meglio l’idea cambiarono gli stemmi sulle vetture “sportive“, riprendendo quello rosso contornato di alloro già visto sui radiatori di molte Fiat da corsa, ricorderemo fra i piloti Nazzaro, Bordino e Salamano.

L’Alfa Romeo.

Da tempo impegnata nelle competizioni, con le sue auto essere fra le più sportiveggianti, persino la loro berlina quattro porte “da famiglia” era dotata di un motore a doppio asse e camme in testa con camere di scoppio emisferiche, sospensioni capaci di assicurare una eccellente tenuta di strada, cose che dotavano le loro macchine da corsa.

Giulia GTA, l’evoluzione della Giulia Sprint GT, 1570 cc, quattro cilindri, 133 cvalli, 185 km/h, cinque marce più retromarcia, 2.995.000 Lire.

La Giulia TZ in occasione del Giro d’Italia del Jolly batteva le gran turismo concorrenti.

Auto con una cilindrata doppia o quasi rispetto alla sua, nello stand c’erano auto si già viste in precedenti saloni ma una GTA 1600 con doppia accensione e 135 cavalli (185 km/h), la GTC, Giulia Super con finiture di particolar pregio, la 2600 sei cilindri in tre versioni, fatico a pensare che non avessero attirato molti fra appassionati e curiosi.

ASA 1000 una gran turismo di lusso dotata del quattro cilindri ad asse e camme in testa porgettato dalla Ferrari, proposta ad un prezzo di 2.520.000 Lire.

ASA.

Tornando alla Primula la sua versione Coupè 2 porte e quattro posti la si poteva tranquillamente inserire fra le piccole auto sportive, 150 km/h e 7,5 litro ogni 100 chilometri.

Opel Kadett coupè, una 2+2 con il nuovo motore da 1.100 cmc, fra le europee risultò essere la più diretta concorrente della Fiat 850 sportiva, era disponibile con motore da 55 o 60 cavalli con velocità massime di 135 e 145 km/h.

La Opel.

Con la Kadett Coupè fra le straniere più diffuse 1.100 cmc e 55 cavalli, rimanendo fra le teutoniche la Porsche e due modelli identici nella carrozzeria, la 912 (185 km/h( quattro cilindri 1582 cc e 102 cavalli, insieme alla “MKIII” (210 km/h) sei cilindri 1991 cc 148 cavalli, proposta la prima a 4.800.000 Lire e 5.200.000 Lire la seconda. 

Per le inglesi ad aggiungersi alle MG “B” già vista poco sopra.

Lotus Elan S2, una due posti con carrozzeria in materiale plastico, motore Ford quattro cilindri bialbero da 1558 cc, 106 cavalli ed oltre 200 km/h.

Chi mi ha preceduto nello scrivere almeno due volte ha sottolineato che se in quegli anni il mercato sembrava fermo o “sopito” in quel Salone di Torino sembrava esserci stato un “nuovo vento”, quello che  avrebbe data una scossa e invogliato le persone a scegliere di più, potendolo fare con quel maggior numero di candidate.

Il tema sportivo ha visto sia i Carrozzieri che le case costruttrici italiane provare a soddisfare un cliente che voleva distinguersi.

I Saloni Italiani, storici.