Salone di Torino – 47° edizione.
527 gli espositori da 12 paesi.
- Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Svizzera,.
- 68 le marche automobilistiche presenti e di queste 14 nostre, Italiane alle quali si aggiunsero l’Abarth, Bizzarrini, De Tomaso, Giannini e Siata Auto.
Per la prima volta nella storia del Salone di Torino anche l’importante presenza di veicoli commerciali.
Con alcune loro case costruttrici, contemporaneamente i rimorchi per autovetture ed alcune roulotte.
Il Salone di Torino era l’ultima rassegna dell’anno.
Poteva quindi capitare che molte fossero “cose già viste” a Francoforte o Parigi (erano i Saloni più visitati e allora noti), ma come vedremo non mancarono nuove proposte fatte, sia dai nostri Carrozzieri che dalle case costruttrici.
Salone di Torino, ad emergere fra le auto “normali” due italiane.
La Primula a quattro porte e la Lancia Fulvia Sport.
l’Autobianchi presentò anche la Primula a due porte, nuova versione della già affermata berlina senza il portellone posteriore e dotata di un lunotto più ampio, erano quattro le sue versioni presenti nello stand, 3 porte compreso il potellone posteriore, due porte senza portellone, quattro porte ed il coupé.
Nuova la strumentazione sulla quattro porte, lunotto posteriore più grande e un motore più potente, con un carburatore doppio corpo orizzontale ed altre modifiche gli permisero di raggiungere i 62 cavalli che nella versione più sportiva (Coupè) erano 65, manetennero la leva del cambio sotto il volante, due le versioni per la coupè; Normale e Special; con la seconda avere la vernice metallizzata.
La Lancia carrozzata da Zagato, con linee e dimensioni ben distinguibili, con il grande Carrozziere dichiarare in un’intervista “basta con la coda tronca”.
Rimanendo sempre “in casa nostra”.
La Innocenti Mini Minor proposta ad un prezzo di listino di 860.000, prodotta con un 60% di materiale e mano d’opera nazionale.
Fiat con i nuovi fari più grandi montati sulla 600 e un fregio sul frontale identico a quelle di tutte le altre utilitarie coeve, insieme ai nuovi rostri in gomma sui paraurti, non serviva cambiarla troppo visto che in dieci anni e mezzo fu prodotta in 2.300.000 esemplari, non ne fu modificato il prezzo di listino.
Sulla base della Fiat 850 l’anno precedente si contavano varie versioni e diverse fra di loro (tutte proposte da Carrozzieri), l’anno successivo la casa di Mirafiori avrebbe “reagito” con il lancio di una propria versione sia coupè che spider, per contrapporsi a tutte quelle fuori serie.
Salone di Torino, ma i nostri carrozzieri ???
Pininfarina, mel suo stand tutte auto in esemplare unico.
- Dino Ferrari.
- Abarth 1000 coupè.
- Flavia coupè con motore ad iniezione.
- Ferrari 5000.
- fra le novità un’Alfa Romeo Giulia Sport Coupè Speciale 2 posti.
- altra novità la Fiat 2300 S Coupè Speciale a 2 posti.
Credo fosse chiaro a tutti che il grande Carrozziere italiano continuasse a trovare nuova lena nello studio e sviluppo di auto sportive.
Bertone, con un’esposizione piuttosto incentrata sulle vetture derivate dalla Spider 850 Fiat.
- 850 Convertibile Lusso (già vista a Parigi) proposta a 1.285.000 Lire, compresi hard top e capote.
- Coupè Abarth OTR 1000 con 74 cavalli ed una velocità massima che superava i 175 km/h.
Ghia, il Carrozziere con più novità.
- De Tomaso Vallelunga.
- Ford Cobra da 7 litri costruita appositamente per Carrol Shelby, l’uomo che partecipava alle corse per il Gruppo Ford.
- Ghia 450 SS Spider con la meccanica della Chrysler Barracuda 450 S, una 2+2 con impianto di aria condizionata, un prezzo di listino di 10.200 Dollari e 6.500.000 di Lire.
- De Tomaso 5 litri (motore Ford), destinata ad essere impiegata nel Campionato Mondiale Marche.
- Bugatti disegnata da Virgil Exner, con meccanica originale ma fu oggetto di alcune critiche per il suo aspetto “non convenzionale”.
Zagato.
- Fulvia Sport.
- Lamborghini 3500, la versione sportiva della 12 cilindri berlinetta, ne guadagnò in semplicità.
Vignale.
Maserati Coupè 5 litri.
Fiat 1500 Berlinetta.
Fiat 1000 Coupè.
Opel Kadett Coupè 2+2.
Salone di Torino le case straniere con le loro proposte.
Le più si erano già viste a Francoforte, Parigi o Londra, l’esposizione italiana fu l’occasione per stabilirne il prezzo di vendita in Lire e con alcuni modelli risultare davvero molto competitivi, ricorderemo la VW 1200 e la Ford Anglia Torino, una mossa fatta per provare a recuperare il terreno perso nel nostro paese, quando i modelli prodotti internamente avevano da tempo conquistato il maggior favore.
Fra le teutoniche sembrò emergere la nuova NSU Berlina 1100 cmc.
Due versioni della stessa vettura due porte e quattro posti, la 1.000 TT e la Type 110, caratterizzate dall’essere piuttosto “leggere” visto il loro peso di 640 chilogrammi.
- La TT la prima ad essere dotata dei quattro fari sull’anteriore, motore posteriore quattro cilindri, rapporto di compressione 9 : 1, raffreddamento ad aria, 55 cavalli, da 0 a 100 km/h in 14,8 secondi, 150 km/h la velocità massima, 1.090.000 Lire il suo prezzo di listino.
- La type 110 con i fari anteriori singoli rettangolari, il motore meno compresso 8 : 1, 53 i cavalli, o 100 da 16,9 secondi. 145 km/h, acquistabile allora a 1.070.000 Lire.
- Nel listino comparve anche una Spider a motore rotativo Wankel proposta a 1.550.000 Lire, ma non ancora importata nel nostro paese nonostante ne avessero esposto un esemplare.
BMW 2000 coupè a due porte con quattro posti, gran turismo spinta da un quattro cilindri 2000 cc e 100 cavalli, nella versione CS (ancor più sportiva) raggiungeva i 185 km/h contro i 170 della “sorella più piccola”, entrambe proposte con cambio a cloche o automatico.
Per le inglesi la MG “B” 1798 cmc.
- Coupè gran turismo 2+2 ad alte prestazioni, di serie il volante ed i sedili regolabili, le ruote a raggi, con la sua parte posteriore essere la più riuscita (rinunciarono alla coda tronca) con l’ampio lunotto che fungeva da portellone del bagagliaio, capace di raggiungere i 180 km/h.
- Triumph 1330 cmc, vettura media di lusso ma che non arriverà nel nostro paese sino al 1966.
Salone di Torino 1965, torniamo alle proposte dei nostri Carrozzieri.
Furono loro a “dominare” la rassegna con quelli esteri non parteciparvi, o facendolo in un numero troppo esiguo, ma non sarò certo io a disconoscerne o sminuirne l’aver fatto ed agire.
Vignale.
- Con la Maserati da 5 litri, una 2+2 con dei sedili posteriori “separati”, comodi considerandone l’aspetto e possibile clientela se prodotta.
- Insieme alla Opel Kadett Spider (che si era già vista a Ginevra), ma a cui fu aggiornato il tetto.
OSI.
- Presente nel suo stand la Alfa 2.600, vettura che le diede una certa “gloria”.
- Con lei la Ford Mustang con carrozzeria in vetroresina.
Fissore.
Il prototipo di un’auto da città la Aruanda, che riprese l’idea della TSE TSE vista l’anno precedente (qui sul mio blog in questo LINK), su base Fiat 500.
Touring Superleggera.
Dopo la proficua collaborazione con l’Autobianchi e la Primula Coupè, la grande Carrozzeria di Nova Milanese qui arrivava con la splendida Lamborghini Cabriolet 3500, versione “accorciata della berlina sportiva priva del tetto.
Se mancarono i carrozzieri esteri per i nostri non furono poche le richieste ricevute da alcune importanti case costruttrici d’oltre confine, la richiesta di auto sportive più piccole e potenti stava crescendo, con il nostro paese avere già da tempo una certa e consistente fama nel saperle fare.
Salone di Torino 1965, le vetture sportive.
Le Cabriolet o coupè (fino ai 2.000 cc) occuparono un posto di primissimo piano con due paesi a contendersi il primato l’Italia e l’Inghilterra, con il nostro paese produrne un numero più consistente e variegato (specie nelle motorizzazioni).
Una fascia di mercato che si stava “allargando”, le case iniziare ad occuparsene direttamente con un conseguente e significativo ribasso dei loro prezzi di listino, diventando (in taluni casi) molto più “popolari”.
La FIAT aveva in gamma.
- Le 850 Coupè (135 km/h) e Spider (145 km/h), proposte a 950.000 e 1.050.000 Lire.
- la versione Abarth OT 1000 (160 km/h) a 1.160.000 Lire.
- 1500 e 1600 S con cambio a cinque marce.
- Salendo di cilindrata la 2300 S che superava i 200 km/h.
Si aspettava la nuova Dino Gran Turismo che nel 1966 sarebbe entrata in produzione, con il V6 derivato direttamente da quello che dotava le Ferrari monoposto e sport.
A Torino per rendere meglio l’idea cambiarono gli stemmi sulle vetture “sportive“, riprendendo quello rosso contornato di alloro già visto sui radiatori di molte Fiat da corsa, ricorderemo fra i piloti Nazzaro, Bordino e Salamano.
L’Alfa Romeo.
Da tempo impegnata nelle competizioni, con le sue auto essere fra le più sportiveggianti, persino la loro berlina quattro porte “da famiglia” era dotata di un motore a doppio asse e camme in testa con camere di scoppio emisferiche, sospensioni capaci di assicurare una eccellente tenuta di strada, cose che dotavano le loro macchine da corsa.
La Giulia TZ in occasione del Giro d’Italia del Jolly batteva le gran turismo concorrenti.
Auto con una cilindrata doppia o quasi rispetto alla sua, nello stand c’erano auto si già viste in precedenti saloni ma una GTA 1600 con doppia accensione e 135 cavalli (185 km/h), la GTC, Giulia Super con finiture di particolar pregio, la 2600 sei cilindri in tre versioni, fatico a pensare che non avessero attirato molti fra appassionati e curiosi.
ASA.
- 1.000 GT Berlinetta.
- 411 da 1092 cc (era nella precedente versione da 1032 cmc) con una potenza passata da 91 a 104 cavalli, nuova la carrozzeria con fari carenati in lega leggera quindi con un peso ridotto alla precedente in lamiera d’acciaio, con una velocità massima di 185 km/h, Lire 2.520.000 il suo prezzo di listino.
Tornando alla Primula la sua versione Coupè 2 porte e quattro posti la si poteva tranquillamente inserire fra le piccole auto sportive, 150 km/h e 7,5 litro ogni 100 chilometri.
La Opel.
Con la Kadett Coupè fra le straniere più diffuse 1.100 cmc e 55 cavalli, rimanendo fra le teutoniche la Porsche e due modelli identici nella carrozzeria, la 912 (185 km/h( quattro cilindri 1582 cc e 102 cavalli, insieme alla “MKIII” (210 km/h) sei cilindri 1991 cc 148 cavalli, proposta la prima a 4.800.000 Lire e 5.200.000 Lire la seconda.
Per le inglesi ad aggiungersi alle MG “B” già vista poco sopra.
Lotus Elan S2, una due posti con carrozzeria in materiale plastico, motore Ford quattro cilindri bialbero da 1558 cc, 106 cavalli ed oltre 200 km/h.
Chi mi ha preceduto nello scrivere almeno due volte ha sottolineato che se in quegli anni il mercato sembrava fermo o “sopito” in quel Salone di Torino sembrava esserci stato un “nuovo vento”, quello che avrebbe data una scossa e invogliato le persone a scegliere di più, potendolo fare con quel maggior numero di candidate.
Il tema sportivo ha visto sia i Carrozzieri che le case costruttrici italiane provare a soddisfare un cliente che voleva distinguersi.
- Con proposte in tutte le categorie e cilindrate.
- Dalle vetture più “piccole” a quelle più potenti.
- Non mancando le possibilità di scelta e a prezzi più accessibili.
- Unite ai prototipi (con alcuni commissionati anche da case straniere) e non pochi visti in produzione negli anni successivi, che se non erano quelli visti ne riprendevano le linee e caratteristiche.
- Fu un Salone caratterizzato da un cauto ma positivo ottimismo.
- Il successo delle auto sportive coincideva con i “periodi positivi” del mercato.
I Saloni Italiani, storici.