R8 Gordini, come trasformare una tranquilla berlina da famiglia in una auto da rally che divenne nota per i suoi risultati.
Gordini partì dalla vettura creata da Philippe Charbonneaux. La cilindrata di 1300 cc, 103 CV a 6750 giri/min.
Due carburatori Weber doppio corbo 40 DCOE, trazione posteriore, ecc., su una berlina quattro porte……
Ovviamente la carrozzeria era portante e rinforzata con elementi di acciaio saldati alle lamiere.
Le sposensioni anteriori erano a trapezi, molle elicoidali e barre stabilizzatrici, con un amortizzatore per ruota, le posteriori ad assi oscillanti, bracci di spinta a V, e due ammortizzatori per ruota. 4 ruote con freni a disco.
Credo non facesse fatica a dare l’idea di una vettura ben piantata per terra.
Amedeo Gorini si mise con buona lena e molto intuito a preparare l’auto, i dati sopra credo lo confermino.
Partì dalla Sua esperienza con la Dauphine.
Creo’ un motore 4 cilindri (al posteriore) con testa a camere di scoppio emisferiche. Riuscì a contenerne il peso sui 850 Kg., ultili a raggiungere i 175 di velocita’ massima. Un successo che permise di produrne 8981.
Il colore un blu di Francia, splendido, “riutillizzato” anche oggi per alcuni modelli della casa francese per edizioni speciali “Gordini”.
Indimenticabili anche i due fari supplementari che molti adottarono, rendendola ancor piu’ grintosa.
Saranno stati anche i due serbatoi, e la strumentazione del cruscotto molto “tipica” delle auto racing coeve.
La vettura fu’ utilizzata da diversi team che volevano correre senza dover spendere cifre folli, garantendosi un mezzo efficace, durevole ed affidabile.
Purtroppo non ne sono sopravvissute moltissime, sara’ stato l’utilizzo a cui erano destinate, qualsiasi siano i motivi resta un capolavoro.
Riuscendo a trasformare una vettura piuttosto tranquilla in un razzo, rapportandolo a dimensioni e cilindrata. Grandissimo Gordini.