Bugatti EB110 – Artioli – Stanzani – Gandini
Romano Artioli voleva far rinascere la Bugatti. La ex casa francese aveva ancora un nome e prestigio importanti. Il luogo prescelto (che non lo convinse mai del tutto) fu Campogalliano (MO).
La EB110 prodotta in due versioni la GT e la SS (alleggerita e con un motore potenziato), la produzione iniziò nel 1991. Data “voluta”, infatti ricorreva l’anniversario della nascita di Ettore Bugatti.
Il nome EB110 significa appunto Ettore Bugatti 110.
Una prima curiosita’ e’ legata al designer che ne definì le linee. Furono in quattro a proporre i loro progetti.
Paolo Martin, ex Pininfarina e che andremo a trattare prossimamente
e…….. Marcello Gandini.
Fu quest’ultimo ad essere scelto, con una produzione iniziale di circa 5 auto/prototipo. Ma l’Artioli non ne era del tutto convinto, secondo lui erano troppo Lamborghineggianti, ricordavano molto alcuni modelli della casa del Toro.
Optò per una scelta che definirei……….. strabiliante………. fuori dai soliti canoni……. Si rivolse a Giampaolo Benedini, lo stesso che disegno la fabbrica.
Il Benedini modifico’ il progetto di Gandini, sino ad ottenerne il definitivo.
Bugatti EB110 – Artioli – Stanziani – Gandini
Ma il legame con le Lamborghini oltre a riguardare il design dell’auto (Gandini), interessava anche il motore.
Infatti Artioli si affido’, per la creazione e sviluppo dell’unita’ motrice, a Stanzani (ex direttore Lamborghini e padre della Countach). Fu pero’ una collaborazione che durò poco per via di divergenze di vedute.
Nicola Materazzi ne subentro’ (ingegnere per la Stratos, F40) con Pavel Rajmis (Audi Quattro).
La produzione partì subito bene, gli ordinativi erano cospicui, fra questi anche noti personaggi (ovvio). Anche quando l’azienda cominciò a dare segnali di difficoltà non mancarono mai le prenotazioni.
Ma qui la cosa si complica, perché l’Artioli fu costretto a chiudere per quello che definì un complotto che potrete leggere nel link.
Era il 1995, una parentesi temporale di soli quattro.