Il MECCANO
Ne ebbi uno, avuto “in eredità” dal cugino Vittorio, portatomi a casa dal babbo, in un giorno qualunque, non una Santa Lucia per capirci, quando ero solito ricevere dei giocattoli.
Quel giocattolo, mi parve subito strano, solo guardandolo, pur non sembrando una novita’ visto lo stato della scatola in cui era contenuto.
Il babbo sembrava molto piu’ scalpitante di me nel volerci giocare, così iniziammo.
Aprii la scatola e vidi una serie di barrette metalliche di varie dimensioni, con forme diverse, alcune viti con bulloni, e le chiavi, una serie di picolli attrezzi per lo stretto necessario.
Uno di quei giochi il MECCANO, che oggi sono spariti, uno di quelli che invoglierebbe ad usare la fantasia e la manualita’, di un bambino piu’ o meno cresciuto, uno di quelli in cui l’elettronica e’ nulla o scarsamente presente (nelle versioni piu’ “moderne”)
Erano tanti anni che quel gioco era sul mercato, dal 1901, grazie ad un’intuizone di Frank Hornby di Liverpool.
L’azienda produttrice era; appunto; la Meccano LTD, sempre a Liverpool.
Un’azienda che visse fasi molto alternanti sul mercato, acquistata e rivenduta varie volte.
Alla fine degli anni 70
con quella che era la versione, molto probabilmente; oggi piu’ ricercata dai collezionisti, la prima, l’originale.
Nel 1981 l’azienda passo’ di mano
entrando nell’orbita aziendale della General Mills, che per prima cosa mise fuori produzione tutti i set prodotti in precedenza.
Nel mercato comparve la versione junior de Il MECCANO
con parti in plastica, che; sinceramente; facero perdere molto del fascino avuto dalle versione precedenti, con risultati di vendita molto lontani rispetto alle versioni “metalliiche”.
Arriviamo al 1985, l’azienda venne ceduta a Marc Rebibo
ingegnere francese, il quale, dopo aver eliminato la linea junior, introdusse nuovi set, fra questi la linea Motor, un kit comprensivo di un piccolo motore.
Ma nel 1989 venne ceduta ancora una volta
questa volta a Dominique Duvauchelle, con i nuovi kit contenenti i bulloni in ottone e la testa a taglio, inseribili con un cacciavite, e la reintroduzione della linea junior.
Ancora una volta vennero inserite nuove serie, stavolta legate: come tematiche; all’agricoltura e lo spazio.
Negli anni successivi vennero introdotti sia nuovi set, alcuni dei quali contenenti piccoli motori a frizione, nuove linee, alcune “motorizzate”, con combinazioni di vari colori, con tinte anche “accese”.
La Nikko, che tutti conosciamo
nel 2000 acuisisce il 49% della Meccano, grazie alla sua distribuzione nel mondo riuscì a dare un certo slancio all’azienda.
Fra le nuove linee vanno sicuramente ricordate quelle contenenti i motori per “creare” oggetti che potessero essere anche radiocomandati.
quei giochi vintage