Koenig Competition Evolution
Il preparatore tedesco Willi Koenig, e una sua elaborazione su base Ferrari Testarossa, con numeri impressionanti.
Mille cavalli
370 km/h la velocità massima
un prezzo di 735.000.000. di Lire secondo l’allora cambio con il marco (un milione di marchi)
Della Ferrari Testarossa conservo’ il telaio tubolare, il tetto, il basamento del motore boxer.
Intervenne sul dodici cilindri dandogli un sound rabbioso
come se quello dell’“originale” non bastasse, con l’unico problema che ci volesse un po di tempo perche’ raggiungesse la corretta temperatura d’esercizio, e quando era fredda si doveva lavorare molto con la frizione per riuscire a partire.
Era dovuto alla maggior quantità di olio e acqua presenti nel sistema di raffreddamento montato dal preparatore tedesco.
Lui per molti era oramai diventato uno specialista nelle elaborazioni di auto con il marchio Ferrari, introducendo o modificando il turbo su molti modelli, inizialmente diventando “famoso” con la sua interpretazione della Ferrari 308.
Sulla Evolution impiego’ un sistema con due turbocompressori
la cui pressione massima d’esercizio era di 1,4 BAR, dopo almeno un anno passato a fare test su strada ed in officina prima di riuscire ad ottenere la corretta taratura.
I turbocompressori utilizzati provenivano dalla gare IMSA statunitensi, con una valvola wastgate e un intercooler su ogni gruppo.
Ulteriori interventi furono fatti sull’accensione elettronica
adottando una Turbotronic di Josef Lenz, impiegando pistoni fucinati per ridurre il rapporto di compressione (7,5:1) e rifinite con molta cura le testate.
Una tale potenza non poteva che dare risultati strabilianti (allora) in accelerazione
con uno 0/100 km/h in 3,5 e i 200 km/h in 10 secondi, con un motore così potente dal far patinare le possenti ruote posteriori quando erano in qualsiasi marcia.
Alla realizzazione della Koenig Competition Evolution contribuirono anche altri soggetti
per i pannelli esterni tutti in fibra di carbonio, tetto escluso, si avvalse della collaborazione della Wethje GMBH, la stessa conosciuta per collaborare già da tempo con la BMW Motorsport.
Per le sospensioni decise di montare delle H&R, studiate appositamente per la sua supercar, con un’altezza da terra di soli 40 mm.
Il montaggio e la verniciatura ad opera della Romaldini Carbony Monaco, che ha verniciato tutti gli esemplari prodotti nel colore rosso corsa, come deciso da Koenig.
Fra le modifiche estetiche immediatamente visibili sulla Koenig Competition Evolution
i fari rettangolari protetti da una copertura in plexiglass, che sostituiscono quelli a scomparsa di serie sulla Testarossa
dietro i passa-ruota anteriori delle prese d’aria per l’evacuazione del calore generato dalle frenate
completamente tolte le alette sulle portiere della vettura Ferrari
e montato un imponente alettone posteriore.
Ovviamente non si possono non notare quei cerchi
degli OZ Racing da 17, a tre componenti, con canali da 8,5j anteriormente e 12,5 posteriormente.
Anche per le gomme, quelle che dovevano garantire l’omologazione per un’auto che raggiungeva una simile velocità massima scelse un produttore di primo livello, la Bridgestone.
Se il colore per gli esterni doveva essere il solo rosso corsa, per gli interni era possibile sceglierne due, realizzati dalla TechArt di Leonberg:
uno con la copertura in alcantara, con un rollbar, e portiere alleggerite
il secondo prevedeva l’utilizzo totale della pelle, rossa, ed è quello visibile nelle foto.
Koenig Competition Evolution e Ferrari Testarossa…………….
Confronto | Testarossa | Competition |
Evolution | ||
motore | posteriore centrale | |
dodici cilndri boxer | idem | |
cilindrata | 4942 cc. | idem |
rapporto di | 9,3:1 | 7,5:1 |
compressione | ||
potenza massima | 390 cv a 4500 giri | 1000 cv a 4500 giri |
alimentazione | a iniezione | idem |
sovralimentazione | assente | 2 turbo a doppio flusso |
2 intercooler pot. Max | ||
1,4 BAR | ||
cerchi | 8×16 e 10×16 | 8,5×17 e 12,5×17 |
pneumatici anteriori | 225/50 VR16 | 245/40 ZR16 |
pneumatici post. | 255/50 VR16 | 335/35 ZR17 |
lunghezza | 4485 mm. | 4485 mm. |
larghezza | 1975 mm. | 2220 mm. |
altezza | 1130 mm. | 1090 mm. |
peso a vuoto | 1505 kg. | 1500 kg. |
0/100 KM/H | 5,7 secondi | 3,5 secondi |
0/200 KM/H | 10 secondi | |
velocità MAX | 290 km/h | 370 km/h |
Che Enzo Ferrari non fosse esattamente entusiasta
delle modifiche fatte dal preparatore tedesco alle sue auto e’ cosa nota e prevedibile.
Tanto da minacciarlo di adire a vie legali se non avesse tolto qualsiasi simbolo che solo ricordasse un’auto Ferrari.
Specie quando a rivolgersi al Tedesco furono noti personaggi del jet Set e attori famosi, che acquistarono alcune auto modificate, facendolo anche con auto di altre case automobilistiche.
Per citarne solo alcuni
Silvester Stallone con la Mercedes 560 SEC, Gerhard Berger con una Testarossa da 650 cavalli, la versione precedente alla Koenig Competition Evolution.
Le Ferrari modificate da Koenig:
Iniziò nel 1977 modificando la sua Ferrari 365 GT4 BB
nel 1988 segui una Ferrari Testarossa portatadal suo proprietario da Koenig perchè la modificasse, aumentandone la carreggiata, montando nuove barre anti-rollio, e modificando sensibilmente il motore sino a fargli raggiungere una potenza di 800 cavalli, esattamente il doppio.
Quella stessa auto venne ri-modificata dal nuovo proprietario che ne fece modificare l’estetica facendola assomigliare molto ad una 512
512 e 365 BB
F50 da 850 cavalli sempre con due turbocompressori, nominata auto più sportiva dalla rivista Sportauto nel 1999
F40 con una potenza di 750 cavalli
550 Maranello da 800 cavalli
Ferrari 308 e 328 ma con un solo turbo e (circa) 400 Cavalli
348 biturbo da 520 cavalli
355 e 360 Modena da 600 cavalli.
Diciamo che l’arrabbiarsi da parte del Drake non doveva sembrare tanto strano.
E pensare che nel 1962, dopo aver vinto il campionato di velocità tedesco in montagna, guidando una Ferrari, Willi fu invitato dallo stesso Enzo Ferrari ad organizzare un evento in suo onore a Maranello.
Quell’alettone non ricorda quello della F40
e’ proprio quello montato sul capolavoro Ferrari, pare sia stata la goccia che fece traboccare il vaso.