Maserati Chubasco
Il nome, quello di un vento
Chubasco……… è il nome di una vigorosa tempesta marina, caratterizzata da fortissimi venti e pioggie copiose, che colpisce una certa parte dell’America centrale.
Originario del Golfo della California, un nome scelto per mantenere quella tradizione che vede i nomi delle Maserati essere gli stessi di alcuni famosi venti, per un’auto presentata nel 1991.
Nelle intenzioni doveva e poteva essere l’antagonista Italiana della Ferrari 348, ed entrare in produzione l’anno successivo (1992) per essere prodotta in 450 esemplari (stimati) in circa tre anni.
Disegnata dal grandissimo Marcello Gandini
e guardandone solo il passaruota posteriore non dovrebbe essere molto difficile intuirlo.
Lo scrivo e lo penso dopo aver notato che quei finestrini laterali, secondo me un chiaro riferimento ad un’altra auto da Lui disegnata, la spettacolare Lancia Stratos.
Sempre esteticamente si noterà subito che questa concept
abbia tutte le caratteristiche per poter garantire un ottimo effetto suolo, con una efficace canalizzazione dell’aria nel sottoscocca, e con delle grandi prese d’aria visibili lungo i fianchi, sotto la parte inferiore delle portiere, che convogliano l’aria nel vano motore (posteriore) contribuendo anche a raffreddare il potente propulsore.
Una coupé biposto che può trasformarsi in una spider
(forse più una targa in effetti), grazie ad un tetto scorrevole movibile lungo i montanti posteriori.
L’imponente alettone posteriore era opzionabile, il Cliente avrebbe potuto quindi scegliere se montarlo o meno, non era di serie.
Il telaio è un monotrave centrale
il motore e il suo gruppo portante sono alloggiati in posizione centrale, come ogni vera super-sportiva.
Ma torniamo un attimo su quel telaio, la scocca dell’auto ci vi si appoggiava, con l’ausilio di alcuni supporti antivibrazioni per il motore e il cambio.
Il tutto per ridurre ogni possibile vibrazione, e isolando il corpo vettura dal telaio a tutto vantaggio del confort.
Anche per le sospensioni si sono utilizzate le ultime e migliori tecnologie del periodo
tant’è che davanti erano montate delle push-rod e posteriormente delle pull-rod, con la modalità che ne prevedeva la regolazione sia in altezza che nella rigidità.
Il motore che questo prototipo montava
ero lo stesso che dotava la fantastica Maserati Shamal, con una potenza di 340 cavalli a 6500 giri, 3217 cc la cilindrata effettiva.
Dimensionalmente la Maserati Chubasco:
lunga 4365 mm – larga 2014 mm – passo 2650 mm – alta 1124 mm – carreggiata anteriore 1640 mm e posteriore 1660 mm.
Secondo alcune “voci” la Maserati Chubasco non entro’ in produzione perché la Fiat
ai tempi ancora socia di minoranza dell’azienda di De Tomaso, non accettò una simile concorrente per la “sua” Ferrari.
Peccato, perchè all’inizio degli anni ’90
il marchio Maserati sembrava essere rinato, proponendo sul mercato modelli come la Shamal, e la Racing che era la più potente due litri mai costruita, due auto spettacolari e qualitativamente indiscutibili.
Sul prezzo (ipotetico) della Maserati Chubasco
si è letto di tutto, secondo alcuni presumibilmente troppo alto, anche per clienti danarosi, come sono di solito quelli Maserati, e via discorrendo…….
Peccato che non abbia trovata alcuna notizia su questo fantomatico prezzo, nemmeno una previsione.
Una curiosità:
questa auto fu presentata il 14 dicembre del 1990, durante l’annuale festa nella sede di Modena.
Per De Tomaso pare fosse una tradizione far cadere le presentazioni di ogni modello in quel mese, perché coincideva con il “compleanno” della Maserati.
L’unica cosa sulla quale non ho dubbi è che questa auto dovesse essere prodotta, una linea così riuscita, proposta negli anni 90, ne avrebbe decretato un successo che considero certo.
Secondo alcuni le sue linee richiamerebbero quelle di alcune auto
Lamborghini su tutte, anche se personalmente credo che se così fosse lo si potrebbe fare solo con alcuni modelli, ma fra quelli successivi.
Per il marchio Maserati un’auto con quell’aspetto
tanto lontano dalla maggior parte dei modelli sino ad allora proposti, poteva darle un certo e nuovo vigore, proponibile anche ad eventuali clienti che prima l’avevano magari “scartato” per chissà quali motivi.
Una biposto, molto sportiva, proposta da un grande marchio Italiano…………..se serviva altro…………..