MOTOM Nova.
IL primo due tempi prodotto dalla MOTOM.
Pensato e sviluppato per le esigenze di un utente prevalentemente “cittadino”, per chi voleva una motorino elegante e di facile uso, con un particolare (allora) di non scarsa importanza, il riuscire a non sporcarsi con schizzi di olio.
Sul cercare soluzioni su prestazioni, leggerezza e robustezza, la storia della MOTOM ne ha sempre dato conferme.
Ci si ricorderà del Motomic, che fu visto per la prima volta al Salone di Ginevra del 1947, dopo la seconda guerra mondiale e quando dall’incontro fra l’Ing. Falchetto Battista (ex progettista della Lancia) con De Angelis e Frua seguì la nascita di un nuovo marchio attivo dal 1947 al 1970.
L’esperienza fatta dal Falchetto in Lancia vide per il Motomic l’impiego di un propulsore dotato di ciclo a quattro tempi, realizzato in collaborazione con il motorista Sola (anche lui dalla Lancia), motori di buona potenza e con consumi molto bassi e queste due caratteristiche gli sono sempre state riconosciute.
Il Nova, un mezzo che aveva tutte le caratteristiche per poter avere un buon successo, partendo dalle sue linee e da quella combinazione di due colori ( rosso e avorio), con una schermatura in materiale plastico per la parte superiore del motore, con una frizione automatica, una volta avviato il motore con i pedali le uniche manovre possibili in marcia si riducevano all’utilizzo dell’acceleratore e dei freni agendo sulle specifiche manopole presenti sul manubrio, ai semafori la frizione staccava automaticamente e con il verde si poteva ripartire.
Unica parte criticabile le due catene scoperte per la trasmissione a motore e a pedali che sembravano stonare con il resto del ciclomotore.
MOTOM Nova – Un motore pronto e silenzioso.
Coperto da quella schermatura in plastica sulla sua parte superiore, che oltre a evitare che i vestiti si potessero sporcare permetteva di accedere facilmente alla levetta dello starter (con ritorno automatico) senza sporcarsi nemmeno le mani.
- Sulla trave centrale il rubinetto della miscela.
- Il telaio in lamiera stampata.
- Buone le sospensioni e specie per la loro escursione (non cosa comune per un ciclomotore).
- La frenata sufficiente.
- Buona la silenziosità del motore sia in movimento che da fermi.
- Sui primi modelli forse la sella troppo alta.
Fra gli accessori di serie:
un comodo e pratico portapacchi montato sul posteriore, unito ad una dotazione “minimale” in attrezzi per la manutenzione ed una piccola pompa per gonfiare le ruote.
MOTOM Nova scheda tecnica per il motore.
Monocilindrico orizzontale a due tempi.
Alesaggio e corsa 40 X 31.
Compressione 8 : 1.
Accensione a volano magnete.
Frizione centrifuga.
TELAIO.
In lamiera stampata.
RUOTE.
Con pneumatici 2 X 18.
FRENI.
A tamburo centrale.
PESO.
41,5 chilogrammi.
SERBATOIO.
Capacità tre litri, con un consumo di miscela al 4% di 1,4 litri ogni 100 chilometri.
PREZZO DI LISTINO nel 1965.
64.000 Lire franco fabbrica ed una garanzia di 12 mesi.