Ferrari 125 S
Correva l’anno 1947
Enzo Ferrari dopo aver partecipato a molte competizioni, alla guida della Sua Alfa Romeo, volle fare il grande passo, costruire una vettura tutta sua, con il suo logo.
Franco Cortese il pilota, il circuito quello di Piacenza, la data l’11 maggio del ’47, un’auto persasi come entità, ma rimasta nella memoria di tutti.
Solo in occasione del 40° della casa del Cavallino
si decise di rinverdire gli iniziali fasti, volendo ricostruirla, partendo da vecchi disegni, foto sbiadite, testimonianze tramandate da quelli che erano i meccanici che seguirono il Drake nel suo sogno, divenuto realtà.
La prima versione della vettura “rifatta” era priva del motore, con solo la carrozzeria era stata completamente rifatta.
Ma Piero Ferrari, il figlio, non volle accontentarsi, desiderava che quella vettura fosse in tutto e per tutto uguale a quella che il padre creo’ e guidò.
Con molta pazienza trovarono tutto il materiale, anche alcuni disegni che indicassero che tipo di bulloni fossero più adatti all’assemblaggio del potente motore.
Ottennero una vettura che corrispondeva ad un buon 95% rispetto all’originale
quel 5% era dovuto a dei cuscinetti completamente diversi rispetto a quelli impiegati in quegli anni, non più replicabili.
Piero e Erio Ciocci si sono cimentati alla guida di questa superba replica, facendolo con molta emozione, da figlio e da tecnico con una trentennale presenza nel reparto corse Ferrari.
Quando quella vettura nacque, Enzo Ferrari aveva optato per due diverse potenze, con due auto, una con un propulsore in grado di “offrire” 72 Cv e un’altra con 90 cv.
Due i tipi di cambio montabili
uno da corsa a denti stretti, l’altro con un sincronizzatore sulla seconda, terza, e quarta marcia, e seppur fosse piuttosto blando, riusciva a garantire un inserimento delle marce tutto sommato abbastanza veloce.
Anche se in alcune curve, la vettura dotata del cambio con sincronizzatore, il pilota dovesse, spesso, rallentare non poco per evitare di uscire di strada.
La replica aveva la stessa potenza della seconda, con quei 90 cavalli, tutti dei purosangue, percepibili anche da un sound inconfondibile, molto pieno, ricco, fu proprio Piero Ferrari a descriverlo così.
La Ferrari 125 S, quella che corse a Piacenza, venne successivamente modificata
con un diverso rapporto di compressione e poche altre modifiche, arrivando a sviluppare (circa) 120 Cv, ma il figlio Piero, decise che la “Sua” dovesse essere quella che guidò anche il padre, “fermandosi” a 90 cavalli.
L’auto pesava e pesa, soli 750 kg.
dotata di pneumatici come quelli dell’epoca, piuttosto “strettini”, non troppo larghi quindi, senza alcun supporto dato dall’elettronica, ai tempi lontanissima, nelle curve o sui circuiti tortuosi doveva; ed ancora oggi deve; essere guidabile.
Scheda tecnica Ferrari 125 S
MOTORE
anteriore longitudinale
dodici cilindri a V di 60°
alesaggio per corsa 55X52,5 mm.
Cilindrata 1497 cc
tre carburatori Weber doppio corpo 30 DCF
asse a camme in testa per ogni bancata, mosso da catena
due valvole per cilindro con bilancieri a pattino
blocco cilindro e testate in lega leggera con camere di scoppio emisferiche
albero motore su sette supporti
lubrificazione a carter umido con radiatore dell’olio
raffreddamento ad acqua
TRASMISSIONE
trazione posteriore
frizione monodisco a secco
cambio a cinque velocità più retromarcia
TELAIO
struttura con longheroni tubolari a sezione ellittica
carrozzeria completamente asportabile in alluminio
SOSPENSIONI
anteriori, a ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, balestra trasversale inferiore e ammortizzatori oleodinamici
posteriori, con ponte rigido semi flottante, balestre longitudinali, barra stabilizzatrice trasversale e ammortizzatori idraulici.
RUOTE
cerchi Borrani a raggi con gommature 5,50 x 15
FRENI
tutti a tamburo
DIMENSIONI
lunga 4500 mm. – larga 1550 mm. – passo 2420 mm.
Il colore era il Rosso Alfa, non il famosissimo Rosso Ferrari, utilizzato solo successivamente, dopo aver preso “ispirazione” dal Rosso Corse Fiat.
Enzo Ferrari, che come noto, sapeva sempre farsi circondare da ottimi tecnici, si avvalse della collaborazione di Gioacchino Colombo, Giuseppe Busso, Luigi Bazzi, per lavorare e migliorare; insieme a loro; il motore.
Il debutto della 125 S non fu positivo, il pilota Franco Cortese si ritirò per la rottura della pompa della benzina, mentre stava vincendo, su tredici gare vinse ben sei volte, un risultato incredibile per un’auto completamente nuova.
Fonte: la mia biblioteca