Tecno.
1962 due fratelli a Borgo Panigale
Luciano e Gianfranco Pederzani agli inizi degli anni ’60 fondavano la Tecnokart, riuscendo ad affermarsi in brevissimo tempo grazie alla qualità e all’originalità delle loro realizzazioni.
Alla finde del 1964 iniziavano a spostarsi sulle automobili da corsa.
Realizzando la K 250 una monoposto carenata, il telaio di origine kart con montata una carrozzeria e un motore da 250 cmc di origine motociclistica, quella piccola monoposto prese ispirazione da un’altra piuttosto simile vista nei primissimi anni ’50 che lanciò diversi piloti e fra questi Stirling Moss.
Guido Sala conquistava il titolo mondiale kart nel 1965 e l’anno successivo Susanna Raganelli faceva altrettanto.
1966.
Costruivano una F.850, seguiva una Formula 3 con motore Ford Cosworth di 1.000 cmc.
1967.
Con la piccola auto dopo alcune modifiche sul passo (corto) e il posto guida (avanzato) iniziarono ad ottenere una buona serie di risultati con piloti del calibro di: Regazzoni, Ernesto Brambilla e Mauro Nesti.
Tecno 1968 cambiava laragione sociale diventando Tecno Automobili.
Continuando con le corse ed arrivando a fine anno con 54 vittorie, fra i titoli conseguiti i Campionati Nazionali di categoria con Barnabei in Italia, Cévert in Francia, Wissell Svezia e con Vittorio Venturi il Trofeo della Montagna, una serie di successi che fecero diventare la piccola casa bolognese fra le più dirette concorrenti delle case inglesi (che allora dominavano).
Dal 1967 il Campionato Europeo di Formula 2 era dominato dalle francesi Matra che vincevano nel 1967 con il belga Ickx, il francese Beltoise nel 1968 e nel 1969 con un altro francese Johnny Servoz-Gavin.
Tecnola Formula 2 nel 1968.
Con una monoposto che ricalcava nel telaio lo schema della Formula 3 montando il diffusussimo Ford Cosworth, auto che non riuscì a replicare i successi avuti con i kart e la Formula 3, non subito almeno.
1969 con Cèvert arrivava la prima vittoria.
La costruzione di monoposto per la Formula 3 continuava ad essere la loro principale attività, la 1.000 cmc con 60 esemplari venduti si riconfermava con Picchi Campione Nazionale in Italia, Mazet in Francia, Ronnie Peterson in Svezia e Salomon in Svizzera.
Tecno1970 ancora successi con la Formula 3.
Guidata da Salvati che diventava Campione Italiano, ma nonostante quei numeri e Formula avrebbero convinto altri a non cambiare i due fratelli insistettero con la F2, con una nuova versione aggiornata e migliorata.
Con Clay Regazzoni conquistarono il Titolo Europeo di Formula 2.
1971 l’azienda si divideva.
- in Tecno Automobili per la costruzione e commercio delle auto e Tecno Racing Team per seguire le competizioni, decidendo contemporaneamente di entrare nella Formula 1.
- In Formula 3 Naddeo è Campione Italiano e Cévert non riconquistava il Titolo Europeo in F2 nonostante quattro vittorie ma mancandolo di un soffio superato da Peterson.
- I tecnici impegnati nella realizzazione di un nuovo dodici cilindri boxer da tre litri.
1972 veniva ultimata la monoposto per la Formula 1.
Con il telaio tubolare pannellato d’alluminio e un importante sponsor la Martini & Rossi e un grande pilota.
- Nanni Galli la faceva esordire nel Gran Premio del Belgio che si corse il 04 giugno sul circuito di Nivelles, otteneva il penultimo posto in prova ritirandosi durante la gara al 54° giro dopo un incidente, in quella occasione correva anche Niki Lauda su una March che si qualificava con l’ultimo tempo.
- Non corsero il Gran Premio in Francia.
- Ripresentandosi a Brands Hatch per il Gran Premio d’Inghilterra dove Nanni Galli in seguito ad una foratura con testa coda al 10° giro si ritirava.
- Sul circuito del Nurburgring per il Gran Premio di Germania debuttava Derek Bell che dopo il 5° giro si ritirava per un guasto al motore.
- Galli in Austria terminava la gara ma per via di quei nove giri di distacco non veniva classificato.
- Gran Premio d’Italia, un altro forfait per Nanni Galli al settimo giro e sempre per noie meccaniche.
- Bell in Canada dopo l’ultimo tempo nelle qualifiche non partiva nemmeno.
- Ed arrivava l’ultima gara del mondiale con Bell a Watkins Glen, con un altro abbandono per surriscaldamento del motore al settimo giro.
Tecno e David York il direttore sportivo voluto dallo sponsor.
Che insisteva da tempo sulla realizzazione del telaio in Inghilterra, i due fratelli lo accontentarono con un esemplare della monoposto e con l’altro continuare ad essere realizzato a Borgo Panigale.
1973 Chris Amon il nuovo pilota, già conosciuto per essere un eccellente collaudatore.
- Ma nemmeno lui riuscì a capire quali fossero i problemi della monoposto, esordiva in Belgio per la quinta prova del mondiale riuscendo a concludere da sesto ed otteneva il primo punto mondiale per la Tecno.
- A Monaco arrivava l’ennesimo ritiro causato da noie ai freni.
- Non corsero in Francia e nemmeno in Svezia.
- Amon e la Tecno ricomparvero per il Gran Premio d’Inghilterra dove al sesto giro le ennesime noie al motore causarono l’abbandono della gara.
- Ripetendosi al 22° durante il GP d’Olanda per lo stesso motivo (disturbi all’alimentazione).
Chiusero con la Formula 1alla fine della stagione si ritirarono.
Molto probabilmente spinti soprattutto dal non essere sicuri di avere riconfermata la sponsorizzazione dalla Martini & Rossi, con quei risultati un altro sponsor di pari livello sembrava impossibile da coinvolgere.