La Graziella
“NACQUE” IL………….
Rinaldo Donzelli nel 1964 la progetto’, per la Teodoro Carnielli, una bicicletta pieghevole, pratica, trasportabile nel baule della vettura, robusta, poco ingombrante.
Proposta nel periodo del boom economico, prodotta a Vittorio Veneto, provincia di Treviso, fu una novita’, non piu’ “solo una bici”.
Graziella Flor, in omaggio c’era anche un disco LP.
Aveva una sella imbottita, un telaio robusto, ruote piccole, priva della canna orizzontale centrale, quindi “guidabile” da uomini, donne, bambini, bambine.
Il successo fu tale ed immediato che nacquero molti cloni di varie marche, anche con prezzi nettamente inferiori.
LA SUA “EVOLUZIONE”
La Carnielli volle porvi subito rimedio, tant’è che produsse quasi subito il restyling della prima versione, dotandola di ruote maggiorate ed un telaio di dimensioni ancor piu’ adatte a tutte le corporature.
Inizialmente sempre nel bianco e nel blu oltremare, dotate di un tubetto di vernice ed un pennello per eventuali ritocchi.
Ritocchi che venivano fatti piu’ spesso sul portapacchi, “simbolo” della Graziella, e il campanello con la G in solido metallo cromato, le personalizzarono ed identificarono piu’ di altre.
Come non ricordare anche l’antifurto, parte integrante del telaio, azionabile con una chiave, la trousse degli attrezzi, inserita nel telaio, con all’interno gli arnesi per “curare” il meccanismo che le permetteva di “piegarsi”.
LE “VERSIONI SPECIALI”
Arrivarono anche delle versioni “speciali”, le flor con decorazioni floreali, la Cross con cambio a cloche, la Chopper, la Leopard.
Oggi e’ ricercata dai collezionisti e dai “nostalgici” del periodo, spesso si trovano in condizioni non proprio eccellenti, ma vistane la semplicita’, per chi lo vorra’ sara’ di facile restauro.