APS Fiat 666
In uso al Corpo Vigili del Fuoco e pare sia l’ultimo rimasto, oggi visibile presso il “Museo di Mantova dei Vigili del Fuoco”.
Nel 1948 fu allestito dalle Officine Viberti di Torino e dalla ASPI di Milano per gli impianti.
Pare che fosse così considerato dall’essere preferito anche ai mezzi successivi, piùmoderni.
APS Fiat 666 N 7 breve scheda tecnica:
lunghezza 7,30 metri
larghezza 2,4 metri
altezza 2,6 metri
Il motore era un diesel a 6 cilindri da 9365 cc, da 113 CV, con una velocità massima di 110 km/h, il serbatoio dell’acqua aveva una capienza massima di 2.700 litri equello per lo schiumogeno (composto da due parti) di 300 litri, due da 150 litri ciascuno.
La pompa centrifuga, prodotta dalla ASPI – modello Fertilia VII, dotata di due giranti con portata di 2.500 litri/minuto da otto atmosfere ed una bocca di aspirazione da 125 mm e quattro da 70 mm di mandata.
Un mezzo inizialmente previsto solo per i comandi più importanti e da utilizzarsi per un massimo di 15 anni.
Un capostipite
L’APS Fiat 666 Vigili del Fuoco venne collaudato il 14 febbraio del 1949.
Nel medesimo periodo in cui venne istituito e fondato il primo “contingente di automezzi antincendio pesanti”, per i Vigili del Fuoco.
Duro’ invece oltre trent’anni divenendo la più efficiente e nota autopompa, molto maneggevole nonostante la sua mole, con un il telaio e la meccanica molto robusti, completo (per i tempi) con una dotazione di attrezzature che comprendeva un gruppo elettrogeno e gli autorespiratori.
