BMW R 65 LS 650
Una naked, una moto nuda d’epoca, senza le carene, in allestimento LS, prodotta dalla BMW (divisione moto), dal 1981 al 1985.
Scheda tecnica:
Lunghezza 2,21 mm, larghezza 688mm, peso a secco 207 kg.
Cilindrata 650 cc, motore a quattro tempi, cilindri contrapposti trasversali a 90 gradi
Raffreddamento ad aria, avviamento elettrico, alimentazione a carburatore.
Alesaggio 82 mm, corsa 61,5 mm, frizione monodisco, numero valvole quattro, 50 cv a 7250 giri.
Ciclistica:
Telaio portante in acciaio, sospensione anteriore telescopica idraulica, posteriore monolever a braccio oscillante con escursione di 110 mm.
Anteriormente freno a disco da 260mm, posteriormente a tamburo da 200 mm, capacita’ serbatoio 22 litri.
Esteticamente molto bella questa BMW R 65 LS 650
seppur non mi entusiasmino quel cupolino posteriore, con quelle maniglie, nemeno la sella, presa “in prestito” dalla serie K, che paiono non “legare” troppo con il resto della moto.
In sintesi
La BMW non contenta delle vendite della R65, nel 1982, presentava questa versione piu’ sportiveggiante, disegnata da Hans Muth, vendendone; complessivamente; 6.389 esemplari.
Hans Muth
Era a capo dell’equipe che progetto’ la Suzuki Katana, partendo da una moto-prototipo siglata European Design 1, la ED1, avvalendosi della collaborazione di Han Fellstrom (il designer della moto dalla quale “derivava” la ED1), per poi “completare la moto con il progetto siglato ED2, nel 1981, e proponendo il disegno “definitivo” della moto.
Anche le BMW R90S e la R100RS furono disegnate da Muth, due fra i modelli piu’ iconici per il marchio tedesco.
Va ricordato che per la R100RS utilizzò la galleria del vento di Pininfaria, uno dei primi ad utilizzarla per migliorare l’aerodinamica di una moto.
Tornando alla BMW R 65 LS 650, le differenze rispetto alla R65
riguardavano una carenatura e custodia per gli strumenti di forma triangolare, che le versioni “piu’ nude” non avevano, presero dalla serie K la sella, una molto simile, con le nuove maniglie di sostegno.
La gamma dei colori prevedeva poche tinte, hennarot (un particolare rosso), e il polaris (uno specifico argento BMW).
Sia la R65 che la R65 Ls
dovevano essere le moto con cui la BMW voleva “convincere” nuovi clienti, gli stessi che non avevano mai preso in considerazione il marchio per l’alto costo degli altri modelli.
Non riuscendoci come avrebbero voluto, vendendone poche, molto meno rispetto a quanto fu preventivato/sperato, ed anche in questo caso, facendola diventare una moto rara, non facilissima da trovare.
Meccanicamente, rispetto alla versione precedente, furono modificati
i freni anteriori a doppio disco, non piu’ a disco singolo
“abbassati” i manubri anteriori per rendere la posizione di guida piu’ sportiva
nuovi cerchi in lega, verniciati di bianco sulle moto rosse
maggiori dimensioni dei freni a tamburo posteriori
sia le marmitte che i tubi di scarico venivano verniciati in nero.
le moto, quell considerabili
Vendesi:
dueruote.it