Alfa Romeo 164 Proteo concept, con un motore V6 di 3.0 litri, 24 valvole, 260 cavalli, trazione integrale, QUATTRO RUOTE STERZANTI, poteva essere sia una coupè che una cabrio.
Ne realizzarono tre esemplari, Uno di questi è finito subito a far bella mostra di sé presso il Museo Alfa Romeo di Arese
due furono utilizzati per dei test e dispersi, non ho trovato info su quello che sarebbe potuto essere il suo prezzo di listino, ne altre info sul dove siano finiti gli altri due esemplari.
L’Alfa Romeo sembrava davvero convinta nel volerla produrre
tanto che ne stimarono almeno 2000 esemplari, e sono convinto che ne avrebbero; poi; dovuto produrne ancora, è una vettura ben realizzata ed avrebbe sicuramente riscosso un certo successo, specie considerandone le dotazioni, sia estetiche che tecniche.
Alla faccia, che gran bel prototipo……..
disegnata dal Centro Stile Alfa Romeo, la matita quella di un certo Walter de Silva, mica uno così, uno sconosciuto, incaricato dalla Alfa Romeo di far rivivere i vecchi fasti della Alfetta GTV, proponendo una vera coupè sportiva, il nome Proteo, quello di una divinità greca.
L’abitabilità prevista era per sole due persone
sul frontale si noterà subito la fila di sei piccoli fanali tondi, tre per lato, una linea molto morbida, priva di spigoli, compatta, in fibra di carbonio i due cofani, sia l’anteriore che il posteriore.
Quei fari, con quel disegno e disposizione
vennero ripresi pochi anni dopo sulle Spider e GTV, seppur decisero di togliere uno degli elementi circolari per ogni lato, particolari anche gli indicatori di direzione sia per la posizione che per il loro colore.
Dimensionalmente la Alfa Romeo 164 Proteo concept era molto compatta
lunga 415 cm – larga 181 cm – più corta di 40 cm e larga di 6 cm rispetto alla Alfa Romeo 164, dalla quale derivava.
Il tetto poteva essere tolto, premendo un pulsante il pannello superiore del padiglione, insieme al lunotto (entrambe di cristallo), finivano in un apposito vano, ricavato dietro i due sedili.
Si trasformava, in pochi secondi, da filante coupè ad elegante cabriolet, con un tipo di tetto che era una assoluta novità
nei primissimi anni 90 era rivoluzionaria, un’idea ripresa qualche anno dopo da auto come la Mercedes SLK, la prima versione della Ferrari California, ecc.
La definirei innovativa e precorritrice, quel sistema per abbassare il tetto, anticipò di molto alcune fra le più belle auto degli ultimi anni.
Il motore della Alfa Romeo 164 Proteo concept
un V6 di 2959 cc
con una nuova ed innovativa distribuzione a quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa per bancata
260 cavalli a 7200 giri
una coppia massima di 29,4 KGM a 5000 giri
trazione a quattro ruote motrici con ripartizione della coppia a controllo elettronico
Il sistema della trazione integrale era chiamato VISCOMATIC, sviluppato dalla Alfa Romeo in stretta collaborazione con la Steyr, era anche dotato di un giunto viscoso centrale.
Un sistema sterzante in grado di far ruotare tutte e quattro le ruote della vettura
con quelle posteriori con un angolo massimo di cinque gradi, il tutto controllato da una specifica centralina elettronica.
A basse velocità le ruote posteriori ruotavano in senso contrario rispetto a quelle anteriori, mentre alle velocità più alte la rotazione era nello stesso senso.
Sospensioni a smorzamento controllato
grazie all’elettronica era possibile tarare le elettrovalvole degli ammortizzatori idraulici, con sei parametri, con anche la possibilità di poter scegliere subito (manualmente) la rigidità massima, premendo un apposito comando sul cruscotto.
Molto belli i cerchi in lega, montavano pneumatici ribassati da 235/45 ZR17, capaci di conferirle ancor di più un carattere da vera sportiva, erano stati disegnati e prodotti esclusivamente per questa vettura.
Velocità massima
ovviamente era un’auto con prestazioni di livello, nonostante fosse una concept era dotata di tutto, poteva tranquillamente circolare subito una volta immatricolata.
Con una velocità massima di 250 km/h, uno 0/100 di soli 6 secondi, un chilometro con partenza da fermo di 26,2 secondi, anche velocisticamente parlando, aveva tutte le carte in regola per poter essere presa in considerazione.
https://www.dannatavintage.com/2019/07/15/alfa-romeo-164-proteo-concept/
Una curiosità sulla Alfa Romeo 164 Proteo concept
Quel rosso, non era quello che ci eravamo abituati a vedere, era una tinta particolare e diversa dal classico “rosso Alfa”, nonostante il prototipo non entrò in produzione sopravvisse, finendo nel listino Alfa Romeo come Rosso Proteo.
Personalmente sulla Alfa Romeo 164 Proteo concept.
Guardandone le foto, molto sinceramente, non posso esimermi dal definirla un pelino “tozza” sul posteriore, che trovo si integri non così bene con il resto della vettura.
Stiamo valutando una concept di quasi trent’anni fa
ed in quel periodo questa era davvero una signora auto, ben fatta, con soluzioni tecniche invidiabili e poco dopo “copiate” da altre case costruttrici.
Trovo che la linea, soprattutto la fiancata, sia molto molto ben fatta, mi piace davvero moltissimo, cosi come il muso con quella fila da sei piccoli fanali tondi.
Il motore, insieme alla nuovissima ed avanzata distribuzione, doveva essere una vera gioia, per qualsiasi appassionato, potendola guidare ovviamente.
Il poter avere un’auto coupè, con quei padiglione e lunotto interamente in cristallo , trasformabile in pochissimo tempo in una cabriolet, credo potesse essere un ulteriore surplus per un eventuale cliente, indipendentemente che fosse un Alfista o non lo fosse.