Greeves, le cronache mi raccontano che questo produttore fosse un nome molto importante nel modo del fuoristrada anni 60.
Era da un po che non scrivevo qualcosa su un mezzo di locomozione “made in England”, così mi sono fatto una bella tazza di te ed ho iniziato a scrivere 😉 😉 .
E pensare che, quando agli inizi degli anni ’40 fondò la Invacar Ltd, costruiva sedie a rotelle e carrozzini per invalidi.
Greeves era un appassionato motociclista.
Anche capace diremmo, cosa che alla fine della Seconda Guerra Mondiale lo convinse ad iniziare a costruire motociclette.
Il primo prototipo arrivò nel 1951, ma passarono altri due anni prima che la sua nuova catena di produzione iniziasse a “sfornare” delle motociclette, arrivarono tre modelli di moto due da turismo ed una scrambler.
Il mercato delle “fuoristrada” sarebbe diventato per lui il più importante, considerando anche il fatto che di azienda che ne producessero allora non ce ne fossero poi così tante.
Greeves voleva che le sue moto si distinguessero dalle altre.
Il modello nella foto era dotato di una particolare sospensione prodotta dalla Erles, la stessa che su percorsi particolarmente accidentati sembrava essere molto più “efficace”.
La moto c’era e la qualità anche, Greeves coinvolse il pilota Brian Stonebridge (considerato un discreto pilota anche oltre confine), ed insieme iniziarono una nuova avventura nel circuito FIM 250 motocross (1958).
Entrò in un ambiente per lui totalmente nuovo.
Scoprì che gli inglesi non fossero sempre visti di buon occhio, cosa che lo spinse a raddoppiare i suoi sforzi, con un cospicuo dispendio di sterline ed energie.
I risultati non tardarono ad arrivare, Stonebridge in breve tempo ottenne consecutivamente la seconda posizione nei campionati successivi.
Ma se tutto sembrava filare davvero bene accadde qualcosa di drammatico, il suo pilota perì in un incidente stradale mentre era alla guida della sua auto.
Greeves lo sostituì con Dave Bickers.
Con lui arrivò anche un modello più evoluto della moto che ereditò dal suo sfortunato predecessore.
Il nuovo pilota e la nuova moto conquistarono subito il campionato europeo, sia nel 1960 che nel 1961, continuando così una serie molto positiva.
Per rafforzare la sua posizione e percezione nel mercato.
Volle Iniziare a correre anche nelle gare nel deserto, gare molto dure sia per i piloti che per i mezzi, si consideri che prima nessuna casa fosse mai riuscita a dimostrarsi ne vincente ne affidabile.
Per i successivi dieci anni le sue divennero le moto da battere.
Ti ringrazio, spero di essere riuscito ad essere chiaro e a farti “scoprire” una moto ed un marchio non così conosciuti.