Frisky Sport.
Che mi piacciano le microcar conto che sia oramai cosa nota.
Tanto che non vedevo l’ora di riprendere il discorso interrotto l’anno passato e come faccio da tre anni oramai, per mia fortuna ho qualche libro sul tema e quello di oggi è „The macro world of microcar“, uno dei due da dove ho preso „ispirazione“ per poi proporTi l’esemplare di oggi, è scritto in inglese 😉 e mi ripeto di continuo che devo proprio iniziare ad approfondire la lingua più diffusa al mondo, forse ed anche perché scrivere tutto sul traduttore di google sta diventando un pelino noioso, 😉 ;), per fortuna qui ci ho trovate poche righe 😉 😉 e tutto il resto arriva da un’altra pubblicazione sempre datata, ma in italiano per mia fortuna.
Ma torniamo alla Frisky sport, un’auto vista per la prima volta nel 1957 (prodotta sino al 1960) in occasione della fiera di Earls Court.
In quella che era la versione definitiva di un prototipo completamente diverso ma con lo stesso nome, presentato un paio di anni prima ma che aveva le portiere ad ali di gabbiano, cestinate e sostituite da „normali micro portiere“, con le carrozzerie in vetroresina stampate e realizzate in una fabbrica che già da qualche anno ne realizzava per allestire autocarri.
Nata da un’idea di Raymond Flower (ex pilota da corsa).
Insieme ai suoi due fratelli e Gordon Bedson (il progettista) volevano produrre un’auto dalle ridotte dimensioni, pensandola ancora quando erano a Il Cairo (Egitto), ma subito dopo che venne rovesciato il governo del Re Farouk si videro costretti a tornare in Inghilterra e provare a dar vita alle loro idee nel loro paese d’origine.
Il prototipo con le portiere ad ali di gabbiano, citato poco sopra, fu disegnato da Michelotti Giovanni e costruito dalla Carrozzeria Vignale, venne presentato al Salone di Ginevra nel febbraio del 1957, ma archiviata quasi subito visti gli altissimi costi ed i pochi denari disponibili.
Frisky Sport prodotta dalla Henry Meadows LTD, il motore.
Un piccolo due cilindri Villiers a due tempi, con una cilindrata di 325 cc, montato su un telaio in tubi d’acciaio saldato, la trasmissione a catena con rulli in bagno d’olio, Meadows a Wolverhampton era un’azienda nota, che produceva motori e cambi per molteplici usi in tutto il mondo, auto, camion, pullman, barche, carri armati e treni, la Frisky occupò una ridottissima parte della sua produzione.
Come è facilmente comprensibile gli spazi del ridottissimo abitacolo non permettevano certo di poter star larghi.
Comunque due adulti e un bambino seduti davanti sul sedile a panca qualche chilometro potevano percorrerlo insieme, più o meno comodamente, mettiamoci poi che in caso di pioggia a proteggere gli occupanti ci avrebbe pensato una specie di „cappuccio in vinile“ che era „agganciabile“ alla carrozzeria che non credo potesse proteggerli bene ed a lungo.
Frisky Sport i numeri.
Raggiungeva i 70 km/h, una velocità massima significativa per il tipo di veicolo ed i tempi, con un prezzo di listino di 486 Sterline (non poche in effetti), tanto che non ne vendettero un granché ed oggi è fra le più rare e costose microcar.
Concludendo sulla Frisky Sport.
Posso scrivere che fosse una „vetturetta“ elegante ??? Che mi sia subito sembrata ben fatta e con linee riuscite ???