Carrozzeria Frua.
Tutto il materiale ivi presente arriva dalla mia biblioteca personale, con nulla preso dalla rete e o da altri siti, specie le fotografie.
😉 beninteso che non potessi inserirle tutte ma piuttosto abbia voluto proporti quei modelli che ritengo essere fra i più importanti e particolari, Ti ringrazio.
Fondata a Torino nel 1944 da Pietro Frua, ex tecnico e progettista che negli anni precedenti aveva già lavorato per alcune fra le più importanti case automobilistiche italiane, fra queste la Carrozzeria Farina dove lavorò per una decina d’anni, dal 1928 al 1937.
La aprì in Via Giovanni Da Verrazzano ed inizialmente con un’attività esclusivamente artigianale, producendo si un numero ristrettissimo di vetture ma che piacquero subito ad un discreto numero di persone, che da potenziali divennero in breve tempo clienti effettivi e Come abbiamo letto fare da praticamente tutti gli altri l’arrivare di consensi e successo lo vide costretto a spostarsi in uno stabilimento più grande, dotato di un maggior numero di macchinari sia quelli usati che diversi di nuovi, la nuova sede era in Via Montefeltro.
Cosa che peraltro gli permise di reimpostare l’attività su basi “”quasi”” industriali, dando peraltro una certa spinta sia alla progettazione che la successiva produzione, mantenendo comunque certi standard tanto che dai clienti il suo continuava ad essere percepito come un prodotto artigianale.
D’altronde con queste fra le vetture più ricordabili ed interessanti del periodo.
- Maserati 2 litri Sport.
- Fiat 1100 TV Cabriolet.
- Peugeot 203 coupè.
- Renault Dauphine coupè.
- Fiat 600 coupè (versione del 1956)
Il successo non poteva tardare ad arrivare, confermato da alcuni importanti riconoscimenti che leggeremo qui sotto.
Carrozzeria Frua 1956.
Anno in cui arrivarono i primi tangibili riconoscimenti, iniziando con un premio al Salone di New York con le Maserati 2 litri Cabriolet, l’OSCA Barchetta e non ultima la Nardi soprannominata “Spiderina”, aggiudicandosi nell’ordine il primo, secondo e terzo posto nella categoria vetture sportive.
Carrozzeria Frua 1958.
Da lì iniziarono ad uscire la Renault Floride (su meccanica Dauphine) e la Lloyd Coupè 600.
Carrozzeria Frua 1959.
Maserati 3500 GT.
Carrozzeria Frua 1960.
VW coupè quattro posti.
La Studebaker Lark una „imponente“ berlina che fu vista per la prima volta al Salone di Torino, a lui fu affidato il compito di allestirla.
1962.
Si rafforzò ulteriormente la collaborazione con la casa del tridente, presentando al Salone di Parigi la 5000 GT Maserati.
Sempre con la Maserati arrivavano le 3500 GT Mistral e Quattro Porte che vennero prodotte dalla casa modenese in un discreto numero di esemplari in serie , nello stesso anno iniziò una fattiva collaborazione con la casa tedesca Glas (che come sappiamo venne poi assorbita dalla BMW), per lei realizzava le carrozzerie di tutti i suoi modelli di serie.
Al Salone di Francoforte nel suo stand si videro le auto qui sotto indicate, evento che suggellò uno dei migliori anni per la Carrozzeria Frua.
- Maserati 3500 GTI Cabriolet (derivata dalla GT).
- Lotus Elan 1600 cc.
- Opel Kadett Spider.
1965.
L’AC 427 Spider.
1966.
Jaguar 3.8 S Coupè commissionatagli dalla Fattori e Montani (azienda romana importatrice del marchio britannico).
1967.
AC 428 Coupè.
Un ex concessionario della Ferrari decise di mettersi in proprio e pensò a Pietro Frua per realizzare un prototipo, fu così che Peter Monteverdi vide consegnargli una coupè con motore 8 V da 7,2 Litri, sempre nel 1968 vestì una Camaro 2 + 2 e una BMW 2000 TI.
1969.
- Una grande coupè su telaio Opel Diplomat.
- BMW 2800 6 cilindri coupè a quattro posti.
1971.
- Porsche 914/6 (esemplare unico).
- Maserati 5 litri berlina.
- Ford Montecarlo GT 1600 coupè.
- Momo Coupè.
- Ligier J S1 (dotata di un motore Cosworth).
Sempre negli anni 70 (1972 ??) si trasferì a Moncalieri in Via Giovanni XXIII, in quella sede capitava che ricevesse alcuni fra i suoi clienti più importanti, personaggi del calibro dello Scià di Persia, l’Aga Khan Karim ed alcuni altri.
Dopo diciotto mesi di lavoro presentò la versione cabriolet di un’auto notoriamente “imponente”, la Rolls Royce Phantom VI cabriolet.
Come scritto sopra ho voluto proporti solo alcune auto, sicuramente tralasciandone alcune o diverse, ma 😉 di elenchi se ne possono trovare tanti sulla rete, questo lo definirei “”personale”” 😉 sinceramente penso davvero di averne messe in un buon numero e non si sa mai che voglia proseguirne un altro in un secondo momento.
Pietro Frua perì il 28 giugno 1983 a causa di un tumore all’Ospedale delle Molinette, malattia diagnosticatagli l’anno precedente e non curata nonostante con un intervento che ebbe esito chiaramente negativo, aveva 70 anni.
Carrozzerie italiane 1944.