Famiglia Bertone.
Se prima di scrivere qualche dubbio lo ho avuto, l’ho avuto perché consapevole di aver già scritto tanto o poco, ma so benissimo che per me questa Carrozzeria è fra le più ricordabili.
Quanto vorrai leggere arriva come al solito dalla mia biblioteca personale, da una serie di letture fatte negli anni e con una in particolare, le foto sono quelle di auto realizzate dagli inizi e senza volermi spingere troppo avanti, tanto di altre immagini ne è pieno il mondo e quindi troverei poco “”utile”” metterne oltre.
Carrozzeria Bertone di G. Bertone e C. S.A.S. – Corso Canonico Allamanno n° 201- Grugliasco (TO).
Iniziava la sua attività lavorando su carrozze e carri agricoli, riparandoli nell’officina di Mondovì e solo dopo fondare le basi per quella carrozzeria entrata nella storia, un giovane che arrivava a Torino nel 1907 in concomitanza con quella “”entusiasta espansione motoristica”” che stava caratterizzando tutto il continente Europeo, un periodo in cui nascevano e morivano fabbriche con una certa frequenza, ma con un mercato destinato nei decenni successivi ad espandersi sensibilmente.
Il Sig. Giovanni volle muoversi con molta cautela senza farsi trasportare da tutto quell’entusiasmo, intenzionato si a sviluppare la sua attività ma con tempi ed investimenti congrui e senza volersi indebitare, iniziava a lavorare nelle Officine Diatto Materiale Ferroviario con i primi rudimenti sulla realizzazione di scocche per auto, diventando così abile che un grande industriale volle farlo lavorare per lui.
Famiglia Bertone, Giovanni e Vincenzo Lancia.
Con il fondatore del celeberrimo marchio italiano essere una persona piuttosto pignola e facile alle critiche, ma il Sig. Giovanni aveva già in mente un suo progetto e quindi ci lavorò senza farsi troppi problemi.
Famiglia Bertone, 1912 la prima svolta.
Il Sig. Bertone intuendo che stesse lavorando in una zona già piuttosto “vocata” per un certo tipo di attività e produzioni si licenziò ed aprì un’attività indipendente, ma in Via Villarbasse per poter continuare a stare in piedi aveva bisogno di soldi, eccolo perciò tornare a riparare carri e carrozze, specializzandosi nella produzione di carrozzoni per girovaghi.
Non passava molto tempo che la SPA gli commissionò la costruzione di scocche e telai per il suo modello 9000, con l’Ing. Momo stupirsi per quella sua carrozzeria speciale realizzata per la prova di alcuni veicoli ed ordinandogli alcune scocche per modelli da corsa.
Arrivavano le auto SPA con scocche Bertone che in molti videro correre “la Coppa delle Alpi”.
Il susseguirsi di simili eventi convinse sia Momo che Giovanni Bertone che i tempi per iniziare a costruire/assemblare un’auto completa nello stabilimento del secondo fossero maturi, nonostante lo stabilimento fosse un “capannoncino” senza tanti muri, ma la SPA ci crebbe così tanto che i telai non li lasciava mai lì la sera, li ritirava e li metteva al coperto nel suo stabilimento vicino, tutte le mattine riportandoli di la trainati dallo stesso cavallo della sera precedente.
Questo è un aneddoto che ho pensato potesse risultare interessante e piacevole.
1920 Famiglia Bertone.
Veniva aperto un nuovo stabilimento da 1600 MQ in via Monginevro, vicinissimo a quello Lancia e riprendendo una serie di lavorazioni come aveva fatto nel recente passato, l’attività prosperava e i rapporti intessuti con le migliori case e marchi italiani continuavano a farla crescere, fra questi ricorderei:
FIAT.
SPA.
Fast.
Itala.
Aurea.
Scat.
Con lavorazioni sicuramente diverse da una all’altra, ma credo sia ovvio pensare che tutte queste esperienze abbiano dato il più importante contributo per farla diventare chi conosciamo, lavorare per certi marchi e in quel numero non era certo cosa per tutti.
La voglia di lavorare, l’essere così volenterosi e fattivi se ti mancano “le basi” serve a poco, Bertone padre lo aveva intuito da tempo ed eccolo così voler approfondire aspetti tecnici ed informarsi il più possibile, tutte conoscenze poi elargite al figlio Giuseppe.
Quell’imprenditore burbero e pignolo sapeva con chi aveva a che fare e non solo per quel suo mantenersi sempre pacato e calmo anche quando lui non lesinava in critiche o rimbrotti, ecco Vincenzo Lancia affidare alla Carrozzeria Bertone la realizzazione di scocche grezze per tutti i modelli Lancia dalla Lambda all’Augusta, con un numero che negli anni raggiunse le tremila unità.
1934 Famiglia Bertone.
Corso Peschiera 8000 MQ e 150 operai, in quell’anno l’attività della Carrozzeria Bertone iniziava ad incanalarsi su una produzione più industriale e meno artigianale, ma come sappiamo mantenendo tutti quegli aspetti che caratterizzano un’attività sempre eclettica e variegata.
Ecco la Derby realizzata su base Fiat 1100 B ed in concomitanza l’arrivo di Suo figlio il Rag. Giuseppe nell’azienda di famiglia con ruoli ben più importanti rispetto a quanto non fosse prima.
Il figlio portò quella sua grande passione per le corse e le auto veloci, unita a quel suo saper intuire “mode e momenti”, con il far diventare il successo della Carrozzeria di famiglia un qualcosa di meritato e concreto, non un colpo di fortuna diremmo.
La fortuna del figlio fu l’avere quel padre che seppe sempre calmierare certi facili entusiasmi e “spasmi” temporanei per un dato progetto, la cautela contrapposta ad una “imprudenza giovanile” provo a definire così l’iniziale loro rapporto fra padre e figlio.
Ma la vita e le esperienze ti portano lontano direbbe qualcuno, ecco che con gli anni anche per Giuseppe Bertone alcune delle caratteristiche avute dal padre iniziano a diventare sue, eccolo continuare a mantenere i rapporti con i grandi e piccoli marchi italiani intessuti dal padre, eccolo far proseguire con successo l’attività di famiglia.
Famiglia Bertone, iniziava quella che potremmo definire la seconda fase.
Quella che vide l’azienda spostarsi nella nuova sede a Grugliasco e dove l’attività sembrò decollare sin da subito grazie ad un’auto, eccoci con l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, con una crescita che li obbligò a rivedere spazi, investimenti e modalità lavorative per soddisfare le numerose richieste, un muoversi di denari e l’assunzione di altre persone, in sette anni passando da una struttura che occupava 8000 MQ a 65.000 MQ e da 150 a 800 dipendenti.
Oltre 10.000 le vetture all’anno quando poco prima i numeri ne indicavano molte meno, Giuseppe Bertone aveva portato l’azienda di famiglia a livelli inimmaginabili soli pochissimi anni prima, entrando nella élite dei carrozzieri italiani.
Potrei scrivere altro.
Dilungandomi troppo (molto probabilmente).
Ma sono convinto che quanto hai letto possa far capire i motivi per cui ho fatto quella premessa all’inizio.
Possa farTi capire che una storia familiare come questa; che avrei potuto “”approfondire”” di più; avrei potuto scrivere altro; avrei potuto non mettere certi aneddoti; ma senza ………..