Benelli auto BBC.
Oggi, dopo quello che abbiamo già visto con la Ducati, un’altra auto prodotta da una casa motociclistica.
Tre i protagonisti.
Benelli, Beretta e Catelbarco come si può intuire dalla sigla BBC (le iniziali dei tre cognomi), Giuseppe Benelli ci aveva creduto e tanto, nonostante fosse stata motivo di ulteriore attrito con i fratelli, ma era convinto che le quattro ruote avessero un forte potenziale.
- Ne aveva parlato con Guglielmo Castelbarco Albani a Pesaro.
- Che gli aveva garantito l’appoggio di due industriali, con il Beretta sembrare il più convinto ed entusiasta.
- A disegnarla Alberto Rosso.
- Coinvolsero il meccanico pesarese Magnani che già lavorava nel Reparto Corse della Benelli dagli anni 30, ma con il prototipo a Brescia.
Benelli avrebbe sempre fornito i motori che produceva, la Beretta abile nella lavorazione dei metalli ed i denari messi a disposizione dal Castelbarco.
Verso la fine degli anni quaranta dalla fabbrica di Pesaro ne uscirono tre esemplari, dotati di un motore:
- Bicilindrico.
- Di (circa) 600 cc.
- Raffreddato ad aria.
- Montato a sbalzo sulle ruote anteriori dove c’era anche la trazione.
- le sospensioni indipendenti.
Era lo studio per una vettura utilitaria esattamente come per la Ducati, anche stavolta purtroppo rimasto un prototipo.
Spinti da quel bisogno di auto economiche che pervadeva il nostro paese.
In quel secondo dopoguerra quando il bisogno di spostarsi il più comodamente possibile era forte, ma senza dover spendere soldi che non c’erano.
Sembrava esserci tutto e considerando che fra quei nomi vi fosse quello della grande e forte azienda bresciana produttrice di armi, la Beretta, ma pare che ad ostacolare il progetto arrivò una sorta di veto da Torino, dal “gigante torinese”.
Benelli auto BBC, peccato.
Con quel loro volersi avventurare in un nuovo mercato per diversificars e magari aumentando opportunità e possibili clienti, peccato perchè sembravano avere le spalle ben coperte, grazie al finanziere Luigi Castelbarco che era anche un ex pilota e grande appassionato di automobili.
Poteva e voleva competere con la Topolino, ne aveva tutte le caratteristiche per farlo, entrambe con quattro posti “”comodi”” e l’auto Benelli l’avere un probabile prezzo di listino competitivo.
Se poi considerassimo che la Benelli stesse crescendo esponenzialmente.
E con lei lo sviluppo e produzione di nuovi motori, avremmo magari potuto vederci montato un bicilindrico da 750 cc con una potenza massima di 21 cavalli, che avrebbero superato la potenza massima della vettura prodotta negli stabilimenti piemontesi di 4,5 cavalli.
Dei tre esemplari uno è oggi visibile nella Collezione Asi Morbidelli (qui nel LINK) ed un alltro fa parte della Collezione Beretta.