Hagglunds XM72 1974.
Commesse statali svedesi.
Il governo bandiva un concorso per la realizzazione di un motociclo da destinare al suo esercito, doveva essere in grado di sopportare certe temperature e dover percorrere ampie zone non battute coperte da neve, questa motocicletta veniva preferita alle altre e ne ordinavano subito semila esemplari circa.
Hagglunds XM72 da un’azienda specializzata nella costruzione di carri armati con la loro prima due ruote.
- Realizzavano prima un prototipo montandoci un motore Jlo ed un telaio in lamiera d’alluminio saldato.
- Nella versione definitiva sostituito con un nuovo telaio in acciaio e di forma diversa.
- In una delle foto vediamo quello che può sembrare un serbatoio ma in realtà quella sorta di rigonfiamento imbottito vicino alla sella da due posti era lo spazio destinato al kit degli attrezzi in dotazione.
Il vero; i veri serbatoi; venivano ricavati negli spazi vuoti del telaio con la gran parte per il carburante ed una più ridotta per l’olio motore.
Particolare anche il sistema ruote sospensioni, con le prime a razze e cambiabili molto velocemente, davanti la forcella con un lungo biscottino oscillante e delle molle ancorate in parti diverse del telaio (ovviamente rinforzando il tutto per il possibile utilizzo).
La sospensione posteriore con un resistente braccio in lega leggera che conteneva l’albero e la coppia conica della trasmissione finale.
- Davanti poteva montare pneumatici da 3.00X18 e dietro 3,50X18.
- I freni a disco con comando idraulico.
I motori per la Hagglunds XM72.
Come scrivevo poco sopra il primo ad essere montato sul prototipo era un Jlo.
Sulla versione definitiva un Sachs 293 cmc a due tempi di origine industriale dotato di un avviamento a strappo ed accensione elettronica Bosch, in grado di sviluppare una potenza massima di 25 cavalli DIN a 5.500 giri/minuto.
Cambio graduale automatico e trasmissione finale ad albero, la trasmissione automatica con puleggia motrice e frizione centrifuga, cinghia trapezoidale, albero cardanico e due coppie coniche.
Particolare il carburatore che doveva funzionare sempre ed anche con la moto molto inclinata, un americano della Tillotson a membrana e pompa meccanica, la velocità massima di 120 chilometri orari.
Il passo di 136 centimetri e un peso di 120 chilogrammi.
Disponibile anche un telaietto con snodo da agganciare al carter del motore e dotato di piccoli sci con sopra una pedana per le calzature del pilota.

Hagglunds XM72 la versione definitiva con motore Sachs e il rigonfiamento porta attrezzi dove di solito vediamo un serbatoio.