Fiat Argenta
La Fiat Argenta, perche si??
E’stata l’ultima vettura Fiat a trazione posteriore
prodotta per soli quattro anni, dal 1981 al 1985
e’ una berlina di classe media, ben rifinita, comoda, affidabile
interni molto curati e di livello superiore rispetto ad altri modelli Fiat
con i poggiatesta su tutti i sedili, moquette e velluto a profusione (rivestiva anche il baule), e con una plancia ben riuscita e completa di tutti gli indicatori (olio, benzina, pressione, manometri, ecc.)
con il nuovo check panel
un ottimo ed innovativo strumento di controllo elettronico sulle undici funzioni principali, disponibile di serie sulla 2.000 iniezione elettronica
Sempre sulla 2.0 litri era disponibile anche l’econometro
che permetteva una guida “piu’ accorta”, vigilando sui consumi, provando a mantenerli il piu’ bassi possibile, bastava non mandare la lancetta sulla zona rossa.
la versione del 1983 con i nuovi fascioni semilucidi e la nuova mascherina sembro’ piacere di piu’ rispetto alla prima versione.
La MKII molto probabilmentre fu una vettura piu’…….. distante…. rispetto alla 132 dalla quale derivava
da scegliere, se la si trova, la versione SX (VX per l’estero) con il motore da 1995 cc dotato di un turbocomrpessore volumetrico, un quattro cilindri con 135 cavalli, questa versione fu il canto del cigno per la Argenta, poi sostituita dalla Croma.
Perche’ no una Fiat Argenta ??
non la si puo definire bellissima, e’ una di quelle auto che piace o non piace, nettamente
quei paraurti e fascioni a molti sono sembrati da subito troppo “massicci”
prestazioni non eccelse (era un’auto pesante)
scarsa tenuta sul bagnato
consumi piu’ elevati rispetto ad altre vetture della stessa gamma
Arriva anche la versione turbodiesel, una novita’ per Fiat
I motori sono inizialmente il 1600 cc, il 2000 iniezione elettronica, e il diesel 2500 riconoscibile per la gobba sul cofano anteriore.
Con la seconda serie
un aggiornamento della precedente, arriva il nuovo turbodiesel da 2500.
Ed arrivano le nuove versioni
la 100 da 1585 cc e98 cv, la 110 (per i mercati esteri) una due litri a carburatori da 1995 cc. e 113 cv, la 120 con un 1995 cc ad iniezione elettronica da 122 cv, per le versioni diesel una 2445 cc e 72 cv e la turbodiesel da 2445 cc e 90 cavalli.
Un’auto con molti accessori, anche sulle versioni “base”:
sulla 1600 cc erano disponibili il servostrerzo, il volante regolabile, l’accensione elettronica, il cambio a cinque marce, cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori, specchietti esterni regolabili, alette parasole anche sui sedili posteriori, spegnimento ritardato delle luci abitacolo.
Sulla 2000 iniezione elettronica, oltre a quanto disponibile sulla 1600, antenna incorporata nel parabrezza, quattro alzacristalli elettrici, e la chiusura centralizzata.
Se per molti questa auto e’ inseribile nei cosiddetti “flop commerciali”
io non ne sottovaluterei un acquisto, facendolo considerando i “perche’ si” su indicati, e non perdendo l’occasione per “portarsi a casa” una vettura che e’ stata molto significativa per quella che era la Fiat e il panorama motoristico di quegli anni.
Fu un modello da transito per la Fiat
con una 132 oramai “datata” e giunta al suo capolinea, una gamma che vedeva anche la 127 come modello da sostituire, con la maggior parte delle risorse economiche destinate alla progettazione e produzione di auto (completamente) nuove, che potessero far fronte ad una concorrenza estera che, in quegli anni, cominciava a farsi piu’ “pressante” rispetto a pochi anni prima.
da prendere in considerazione
Occasioni: