La Vespa 150 Elestart, una delle ultime versioni prodotta dalla Piaggio Italiana, ancora con quel nome che l’aveva fatta conoscere in ogni angolo del mondo.

Prima che arrivasse la Cosa, la novità, che pare proprio non essere riuscita a “sostituire” la Vespa.

Con una cilindrata da 150 cc

non esattamente molto frequente, per guidarla bisognava aver raggiunto la maggiore età, quando a sedici anni potevi guidare, al massimo, una 125 cc.

Nel 1987 avevo sedici anni, ero solito frequentare le piazze del mio paese, di Vespa se ne vedevano ancora parecchie, seppur molte fossero delle versioni precedenti, spesso più “datate”.

Sembrava essere cominciata quella fase calante che colpì il popolarissimo scooter Piaggio, come se d’improvviso non fosse più considerato così desiderabile.

Ricordo quando insieme a Andrea andammo in una cascina, e lungo una parete c’era una fila di Vespa, molte smontate e sovrapposte l’una sull’altra, alcune profondamente rovinate.

Stava cercando un pezzo per la sua, che era in fase di restauro, e quella cascina gli era stata segnalata proprio da un amico meccanico.

Oggi in quanti vorremmo avere una Vespa???

Io per primo, in fondo resterà sempre lo scooter più conosciuto e riconoscibile di sempre, basta solo il nome per far evocare ricordi, anche quelli raccontati da un amico o un parente.

La Vespa ha accompagnato molte persone, verso il lavoro, per una gita fuori porta, senza dare quasi mai un problema, la accendevi e lei andava, sempre.

Con quel suo “rumore” inconfondibile, le sue forme che si distinguevano, il suo essere subito riconoscibile, un modello che negli anni è sempre cambiata pochissimo.

Pur vero che io da ragazzino trovassi molto più appetibili le motociclette

considerando la vespa una cosa per anziani 😉 , convinzione molto probabilmente trasmessami da molti miei coetanei, che facevano altrettanto, scegliendo moto o modelli considerati più “moderni”.

Eppure, fuori da una scuola se ne vedevano ancora, spesso 50 cc, altrettanto frequentemente guidate da una cara figliuola.

Il gentil sesso sembrava essergli rimasto più fedele, a memoria mia erano rimaste le migliori clienti per il popolare scooter Piaggio.

Uno dei simboli Piaggio più belli di sempre.

I due fratelli Zan….. Andrea e Antonio avevano due esemplari di 50 Special, completamente restaurate.

Una azzurra e l’altra bianca, le tinte erano perlate, loro le usavano molto spesso, come altrettante furono le volte che io e Giovanni dovevamo aspettarli sulle nostre moto.

Oggi, con un maggior senno, ed una buona dose di nostalgia, stavo riflettendo sui perché non la avessi nemmeno presa in considerazione.

L’avremmo presa per mio figlio

sia io che mia moglie, ne avremmo presa una, ma viste le quotazioni abbiamo dovuto “deviare” su altro.

Ci saremmo sentiti più sicuri, con quel tipo di carrozzeria, in un eventuale caduta sapevamo che il caro figliuolo sarebbe stato più protetto.

Senza tralasciare, assolutamente, l’indiscutibile fascino che ha quello scooter italiano, indiscutibile, ma purtroppo lo riconosco tardivamente, me ne dispiaccio.

La notissima campagna pubblicitaria della Piaggio per la Vespa.

Ecco, avevo iniziato a scrivere qualcosa su una versione specifica, la Elestart

e sono finito nel mio mondo dei ricordi, mi auguro di non aver tediato o infastidito nessuno 😉 😉 .

La Vespa 150 Elestart, le sue dotazioni di serie per la strumentazione:

il contachilometri

l’indicatore del livello del carburante

la spia della riserva

quella degli indicatori di direzione

e l’usuale per le luci (anabbaglianti e abbaglianti).

Sedendoci avremmo trovato davanti a noi il pratico bauletto portaoggetti, per la parte meccanica il nuovo miscelatore automatico ed il suo serbatoio, ed ovviamente l’avviamento elettrico.

Ricorderei anche i profili cromati, la maniglia centrale (sempre in pelle) sulla sella, ed i tappetini in gomma fissati sulla carrozzeria.

Nella foto il nuovo miscelatore automatico.

Questa versione, dotata dell’accensione elettronica, era probabilmente stata pensata per chi ne faceva un uso prevalentemente cittadino, quindi per una maggiore comodità nel suo utilizzo.

Si poteva comunque avviare la Vespa 150 cc Elestart con la famosa pedivella

altrimenti, una volta premuta a fondo la leva della frizione e premuto il tasto, si poteva scegliere di partire con l’avviamento elettrico.

Anche il clacson sembrava aver beneficiato del nuovo sistema di accensione, era più potente, si sentiva molto di più, era stato tolto uno dei difetti lamentati da troppi proprietari.

Un prezzo di listino di 3.554.000 Lire, quando una moto da 125 cc ne costava almeno un milione di più.

PERSONALMENTE su “la Vespa 150 Elestart” e la Piaggio, ho già proposto alcuni post

la Vespa 90 SS, la 98 cc, alcune restaurate da un gruppo di amici conosciuti tramite FB, quando cercai una moto, la mitica Ada Pace che con una Vespa inizio’ a correre, l’Ape Piaggio che adoro. 

Non furono solo le sue inconfondibili forme ad affascinarmi, c’era anche un’altra peculiarità che la distingueva, la sua ruota di scorta, celata dalla carrozzeria, nella fiancata, molto pratica e comoda, difficile da trovare su altri modelli della concorrenza.

Piaggio Via Cecchi n. 6 – 16129 Genova – tel. 010/54.981.

La Vespa 150 Elestart e Il Listino Piaggio, nel 1987.

Gli scooter, quelli vintage

Molto belli i profili cromati della carrozzeria.