È arrivato l’arrotino, come capita tutti i giorni ero al telefono con Andrea, la prima della giornata.
Stavo percorrendo la strada che mi avrebbe portato in un paesino della provincia cremonese, uno di quelli che proprio lui mi aveva segnalato.
Passandoci aveva visto una ferramenta che poteva fare al caso mio.
Ci ero già passato anche io ma quel paese così piccolo non lo avevo preso in considerazione, mi ero detto son quattro case…………
Con la vena polemica che non gli manca mai mi dice…… ecco sei partito prevenuto, invece c’e’ un colorificio, vai a vederlo.
Ero venuto in zona di proposito.
Per fare i clienti esistenti e visitarne alcuni di potenziali, questa zona ne ha troppo pochi e sono tantini i chilometri.
Sono su una strada in direzione di Casalbuttano, davanti a me c’e’ un trattore, stamattina all’andata ne avevo già trovati sei nel mio cercare, cominciavo a sentire un discreto fastidio verso i mezzi agricoli.
Davanti intravvedo un furgoncino, faccio fatica a vederlo, troppe le auto ed i due camion davanti a me, tutti incollati nella speranza di poterlo superare.
La fortuna vuole che uno dei camion e tre o quattro macchine girino verso un paesello, siamo rimasti io ed il trattore dietro quel furgoncino.
Siamo vicini ad un altro paese.
Quello che Andrea mi dice essere uno dei più grandi della zona, fa addirittura (quasi) 8000 abitanti, cosa che mi fa sorridere e sotto sotto mi viene quasi voglia di prenderlo per il deretano.
Dal furgoncino inizia una cantilena, distribuita da dei microfoni posti sul tetto, eravamo ancora al telefono stavamo disquisendo sul mio non essere moderno, solo oggi avevo iniziato a scoprire come funzioni ok Google.
L’amico mi stava facendo una ramanzina, accusandomi di essere poco furbo.
Non capire che le nuove tecnologie possono offrire ottimi servizi, e detto da lui (cosa specificata almeno trenta volte) ……
Il trattore spinto da altruismo si ferma, ora sono dietro quel furgone, abbasso il finestrino per far uscire i fumi della pipa, di poco perché fa freddino.
Finisce la telefonata, e sento “È arrivato l’arrotino”, signori è arrivato l’arrotino.
Un certo stupore mi colpisce, l’arrotino nel 2020, quando fra coltelli a basso prezzo, quelli in ceramica con lame fotoniche, altri presi da un cuoco febbricitante in televisione.
Facciamo la stessa strada, lui si ferma 500 metri più avanti, incuriosito accosto anche io, volevo leggere le scritte sui fianchi.
È arrivato l’arrotino, arroto forbici, falci, attrezzi da potatura.
Questi sono quelli che sono riuscito a leggere, la fretta nel dover andare avanti non mi ha permesso di fermarmi, me ne sono pentito dopo averlo passato.
Intanto che guido con Adele in sottofondo, inizio a chiedermi come potesse mantenersi quell’attempato signore che guidava quel furgone scassato.
Mi passano davanti…………….
la pubblicità dello chef …….. e dei suoi mirabolanti coltelli che non vanno affilati
alcune pubblicità viste nei negozi che visito…………………..
penso a quelli regali dal super sotto casa con i punti della spesa……………
a quella volta in cui mentre stavo pranzando un autista me ne propose un set ad un prezzo bassissimo, che non presi……..
quei set da cucina, quelli con il manico in plastica marrone, presenti su un vecchio catalogo.
Penso a questo nostro oggi in cui troppe cose sono quasi usa e getta, troppo spesso non conviene sistemarle visti i costi d’acquisto.
Va bhe, saprà lui mi dico e penso a cosa dire o proporre a quel dato cliente, passa tutto e proseguo.
Fatto il cliente cerco la strada più breve che mi porti da un altro, seguo il coso lì Google Maps, dovevo impratichirmi e quindi usiamolo 😉 😉 .
La strada è chiusa, un casello ferroviario, seguo le indicazioni per uscire e mi porta davanti ad un altro casello chiuso anche lui.
Bene, mi sale la carogna, dopo 18 trattori, 26 camion, pure due caselli chiusi e non so uscire da questo dedalo di stradine e controstradine.
La fortuna vuole che chiedendo ad un signore questi si offra di farmi da guida, mi fa fare un giro del perdono, manco se avessi avuto in mente lo stradario completo ci sarei riuscito.
Nel mentre prendo il bivio in direzione Brescia guardo il telefonino, mancano 84 chilometri a casa.
Mi richiama Andrea, ciao stamattina mi sono dimenticato di dirti una cosa quando mi hai detto che avevi davanti l’arrotino.
Pensa che il mio papà aveva fra i suoi clienti tre o quattro che lo facevano, giravano nelle cascine e sistemavano molte lame, quasi tutte di falci o forbici da potatura.
In quel momento la mia parte più “”romanticamente vintage”” mi fa immaginare la cara contadina con il grembiule e il foulard sulla testa, in attesa davanti al portone della cascina.
Lo dico a quella “”bestiolina”, lui con la sua solita finezza se ne esce con un ………. ma va quando arrivavano suonavano la tromba del trattore e se serviva uscivano, altrimenti se ne andava subito.
La sua finezza interiore è una delle cose che più me lo hanno sempre fatto apprezzare, è di una deliiiiiccccaaaatttteeezzzzaaa, quasi sobrio 😉 😉 😉 .
Non mancando di sottolineare che alcuni scrivessero cucine aggas.
Va bhe, sono quasi ad Urago d’Oglio, devo fare rifornimento, saluto l’amico e scendo dal “solito” benzinaio, sono già registrato per la fattura elettronica.
Nei circa sessanta chilometri che mancano inizio a ricordare, provo a farlo pensando alle volte in cui ne avevo visto uno.
È arrivato l’arrotino ero a Roma,una gita fatta un cinque anni fa, avevo visto un vecchietto con una Vespa modificata, aveva montato il motore della sua macchinetta per arrotare collegandolo alla ruota posteriore dello scooter acceso.
O quel signore molto corpulento che avevo visto alcune volte in via Sirmione a Desenzano vicino alla casa della nonna.
Più recentemente un mio cliente che girava per le vie dei paesi vicini, e durante la consegna della merce acquistata sistemava forbici e coltelli.
Bhe dai la memoria non mi difetta ancora mi son detto 😉
Suggerisco alcuni link:
museo dell’arrotino in Friuli Venezia Giulia a Resia (UD) link
Associazione Arrotini e Coltelleria Link
Link un libro scritto dalla grandissima Anna Marchesini.